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"Diva Rosalia. La Santa Patrona di Palermo nelle collezioni di Palazzo Abatellis"

All'Oratorio dei Bianchi di Palermo, per i 400 anni del Festino della Santuzza esposte oltre 100 opere a tema

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Quando
venerdì 12 luglio 2024

Dal 12 luglio all'8 settembre 2024, all'Oratorio dei Bianchi di Palermo si potrà visitare un'eccezionale esposizione di opere, presentate per la prima volta in un percorso inedito, dal titolo "Diva Rosalia. La Santa Patrona di Palermo nelle collezioni di Palazzo Abatellis".

Oratorio dei Bianchi, Palermo

La mostra, organizzata in occasione del 400° Festino di Santa Rosalia, si compone di oltre cento opere proveniente dalle diverse collezioni della Galleria di Palazzo Abatellis, suddivise in cinque sezioni ideate e curate dal comitato scientifico dell'ente culturale presieduto da Vincenzo Abbate e composto da Maria Maddalena De Luca, direttrice della Galleria, Valeria Sola, Gaetano Bongiovanni, Maria Reginella.

Boccia con l'immagine di Santa Rosalia, sec. XVII

Cogliendo la particolare ricorrenza dei 400 anni dal ritrovamento delle spoglie miracolose della Santuzza, la Galleria Abatellis propone dunque alla città in pieno fermento, e ai visitatori, una serie di opere di diversa provenienza legate dal filo comune del culto e della devozione a Rosalia e, per la prima volta, dopo le opere di restauro, la tavola "Madonna con Bambino e Santa Rosalia" del pittore Riccardo Quartararo, lasciata incompiuta alla sua morte e tramandata dalle fonti come uno dei primi esempi dell'iconografia di Rosalia, antecedente alla proclamazione a patrona cittadina.

"Madonna con Bambino e Santa Rosalia" del pittore Riccardo Quartararo

Il restauro ha svelato, oltre a numerosi pentimenti e modifiche, che la santa raffigurata era in origine Caterina d'Alessandria e che la trasformazione dovette avvenire contemporaneamente al ritrovamento delle ossa considerate miracolose nel 1624, poiché il coevo Giordano Cascini ne lascia un'accurata interpretazione e descrizione come Santa Rosalia dinanzi alla Vergine.

Santa Rosalia sdraiata, opera di una bottega di corallari trapanesi

In dipinti, opere grafiche, plastiche o maioliche, di artisti affermati o ignoti artigiani, compresi in un arco temporale che si sviluppa tra il XVI secolo e il XIX secolo, la Santuzza si mostra patrona, protettrice e soggetto prediletto per gli artisti locali e per opere di committenza cittadina, presenza costante in grandi pale d'altare o minute stampe devozionali.

Veduta della scalinata e della chiesa di Santa Rosalia sopra Monte Pellegrino

Capolavori che costituiscono parte del patrimonio custodito dalla Galleria Abatellis, opere acquisite per donazione da importanti collezioni private o confluite da storiche raccolte di ordini religiosi, o ancora frutto di un'illuminata politica di acquisti risalenti ai primi del Novecento dall'esimio direttore dell'allora Museo Nazionale, l'archeologo Antonino Salinas. Questa importante esposizione, dunque, testimonia ieri e ancora oggi come la Galleria sia uno dei principali interpreti delle vicende storico-culturali della comunità civica, dove in questa occasione si inserisce un ulteriore tassello sul quale riflettere e condividere conoscenze.

A sinistra, studio per il reliquiario di Santa Rosalia realizzato da Antonino Grano su modello di Giacomo Serpotta. A destra, studio per l'urna di Santa Rosalia realizzato da Pietro Novelli

Seguendo le Cinque Sezioni del percorso espositivo si scopriranno le tappe della vita e del culto legate alla giovinetta miracolosa che nel 1624 liberò la città di Palermo dalla peste.
A corredo delle opere saranno fruibili pannelli esplicativi che raccontano la nascita e la diffusione dell'iconografia rosaliana, le commissioni auliche legate al culto, il ruolo centrale del Sacro Monte Pellegrino, le grandi feste in onore della Santa e la radicata devozione popolare. 

"Madonna con bambino tra San Giovanni Battista e Santa Rosalia", opera di Pietro Novelli

Confermata Santa nel 1630 da Papa Urbano VIII Barberini, Rosalia Sinibaldi sin da subito è stata riconosciuta nume tutelare del capoluogo, riferimento di preghiera e devozione anche attraverso diverse forme d'arte: lo stesso Francesco Baronio Manfredi, teologo letterato, compose in suo onore il noto carme De diva Rosalia (1630). Rappresentata sempre con un forte legame alla città, Rosalia è raffigurata a volo d'uccello, sulle mura e l'arco della Cala, o con il golfo ed il monte Pellegrino sullo sfondo, a testimoniare l'indissolubile legame tra la Santuzza e la capitale viceregia. 

Una mostra eccezionale, dunque, che rappresenta un tappa imperdibile per tutti i devoti alla Diva Rosalia, palermitani e non, e un'occasione unica per i viaggiatori che, trovandosi in Sicilia, potranno scoprire un peculiare racconto storico-culturale a cavallo di diversi secoli.

INFO
Orari: dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00; lunedì chiuso - Ingresso € 2.

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