"Rota/Visconti": al Politeama di Palermo un concerto per pianoforte e orchestra
L'OSS, diretta dal Maestro Luciano Acocella, accompagna al piano Maurizio Baglini
Quando
da venerdì 15 marzo a sabato 16 marzo 2024Venerdì 15 (ore 21:00) e sabato 16 marzo (ore 17:30), al Teatro Politema di Palermo il maestro Luciano Acocella dirige l'Orchestra Sinfonica Siciliana che accompagna Maurizio Baglini al pianoforte.
Un concerto-omaggio a due giganti dell'arte italiana del '900: Nino Rota e Luchino Visconti.
Il Maestro Acocella proprone un'ouverture sulle note de "Il Cappello di paglia di Firenze", per proseguire con un walzer tranquillo tratto da concerto soirée per pianoforte e orchestra, per poi concludere con "Sinfonia sopra una canzone d'amore".
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Il Cappello di paglia di Firenze, Ouverture (1945-1955)
Nell'ambito del teatro musicale il nome di Rota è principalmente legato a "Il cappello di paglia di Firenze", in quattro atti su libretto scritto dallo stesso compositore in collaborazione con la madre Ernesta Rinaldi e tratto dalla commedia "Le chapeau de paille d'Italie" di Eugène Labiche e Marc Michel. La trama dell'opera, la cui composizione, iniziata quasi per divertimento nel 1945, fu completata soltanto dieci anni dopo su richiesta di Simone Cuccia, direttore del Teatro Massimo di Palermo, dove fu rappresentata il 21 aprile 1955 riscuotendo un grandissimo successo, insolito per un'opera del Novecento.
Concerto soirée per pianoforte e orchestra (1961-1962) - Walzer-Fantasia. Tempo di walzer tranquillo | Ballo figurato. Allegretto calmo, con spirito | Romanza. Andante malinconico | Quadriglia. Allegro con spirito | Can-can. Animatissimo.
Al pianoforte Rota dedicò ben tre concerti, tra i quali spicca il "Concerto Soirée", composto tra il '61 e il '62 ed eseguito per la prima volta il 23 settembre 1963 al Teatro Olimpico di Vicenza. Dalla struttura formale alquanto originale e inconsueta, il Concerto, che senza ombra di dubbio può essere considerato come un piccolo capolavoro per gli spunti tematici frutto della sua straordinaria inventiva, si presenta come una suite di danze con pianoforte solista. Aperto, infatti, da un elegante Walzer-fantasia, il cui tema, esposto inizialmente dal pianoforte, si segnala per le delicate ornamentazioni melodiche, prosegue con un Ballo figurato, il cui clima spensierato e sbarazzino è inclinato da episodi più aggressivi di cui sono protagonisti i fiati. Ad esso segue una Romanza di carattere malinconico, nella quale, insieme al pianoforte, sono protagonisti anche una viola e un violoncello, ai quali sono affidati degli episodi solistici. Una Quadriglia, basata su arpeggi di fiati che ritornano spesso, e un travolgente Can-can concludono brillantemente il concerto nel quale la straordinaria creatività artistica di Rota nel comporre melodie di suggestiva bellezza si adatta alle movenze della danza che, tante volte, ha trovato spazio nelle sue colonne sonore.
Sinfonia sopra una canzone d'amore (1947-1972) - Allegro | Allegro vivace | Andante sostenuto | Allegro impetuoso.
Pur essendo meno nota rispetto a quella di colonne sonore per film, la produzione "seria", riguardante i generi classici, come oratori, opere e sinfonie, di Nino Rota è altrettanto consistente e non stabilisce con l'altra un rapporto gerarchico di maggiore o minore importanza, anzi è con essa intrecciata al punto tale da creare reciproci interscambi. Questo è il caso della Sinfonia sopra una canzone d'amore, prima delle quattro sinfonie di Rota, che, composta nel 1947 nella versione pianistica, fornì il materiale musicale per il film "Il Gattopardo" di Luchino Visconti e per "La leggenda della montagna di cristallo" (1949) di Henry Cass. Quando nel 1962, ben 15 anni dopo, Visconti chiese a Rota di scrivere la colonna sonora del suo capolavoro cinematografico, Il Gattopardo, una volta risolta la scena del ballo con il famoso valzer di Verdi che Rota riorchestrò e al quale aggiunse nuovi ballabili, si pose il problema di cercare delle musiche in stile romantico per le altre scene. Il grande regista, in particolar modo, aveva chiesto a Rota di adattare, tagliare e ricomporre una sinfonia romantica, come aveva fatto in precedenza per il film "Senso" per il quale erano stati utilizzati temi tratti dalla Settima di Bruckner, ma la ricerca non fu semplice e per molto tempo rimase infruttifera. Un giorno Rota accennò al pianoforte questa giovanile sinfonia che piacque subito a Visconti prima ancora di sapere che l'autore fosse proprio Rota.