"Storia di un oblìo" con Vincenzo Pirrotta al Piccolo Teatro della Città
La pièce di Laurent Mauvignier è diretta da Roberto Andò
Quando
da venerdì 16 febbraio a sabato 17 febbraio 2024Venerdì 16 e sabato 17 febbraio (ore 21:00), al Piccolo Teatro della Città di Catania va in scena "Storia di un oblìo" di Laurent Mauvignier, diretto da Roberto Andò, con Vincenzo Pirrotta.
Un uomo entra in un supermercato all'interno di un grande centro commerciale di una città francese. Ruba una lattina di birra e viene bloccato da quattro addetti alla sicurezza che lo trascinano nel magazzino e lo ammazzano di botte. Da qui prende il via la pièce di Mauvignier. Il fatto di cronaca diventa poi un resoconto minuzioso dell'ultima mezz'ora dell'uomo prima di una morte assurda.
"Quando ho letto il testo di Laurent Mauvignier - dice Roberto Andò, regista cinematografico e teatrale di fama internazionale - ho pensato subito che era scritto in una lingua vocata al teatro. "Storia di un oblìo" è un canto a più voci, ma è concepito per una sola voce. Un canto che Vincenzo Pirrotta intona a nome di ognuno di noi, conducendoci in quella zona dolorosa e opaca in cui ogni essere umano è destinato a sparire e a essere dimenticato. La scrittura di Mauvignier circoscrive luoghi indicibili dell'esperienza, quei luoghi della memoria o della coscienza che resistono alle parole. A questa resistenza Mauvignier contrappone l'esattezza della parola, il suo potere evocativo e catartico."
"Mi è sembrato che "Storia di un oblìo" fosse un testo che oggi potesse trovare un senso speciale presso il pubblico teatrale - aggiunge ancora Andò -. Dopotutto il teatro è da sempre racconto di una esperienza, anche della più oscura e irraccontabile, come appunto è oscura e irraccontabile l'incongrua uccisione di un uomo da parte di quattro vigilanti e il tentativo di restituirle un senso da parte di chi resta. La parola di Mauvignier sfida l'indulgenza dell'autocoscienza e la retorica sentimentalistica della cronaca a buon mercato, riuscendo a dar voce alla sofferenza e alla solitudine che segna la vita delle persone."
Il monolgo messo in scena per la prima volta nel 2012 al Teatro della Comédie-Française, risveglia attraverso un attore di rara sensibilità e potenza come Vincenzo Pirrotta, sentimenti di pietà e indignazione.
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