La Meschita. Il quartiere ebraico di Palermo
Volume di Francesco D’Agostino, con fotografie di Sandro Riotta, edito da Edizioni Kalós.
Quando
sabato 26 gennaio 2019- Titolo - La Meschita. Il quartiere ebraico di Palermo
- Autore - Francesco D’Agostino
- Quando - Sabato 26 Gennaio alle ore 17.00
- Dove - Bookshop Culture Concept Store del Museo Salinas (Piazza Olivella - Palermo)
- Fotografie - Sandro Riotta
- Edizioni - Kalós
Sabato 26 Gennaio alle ore 17.00, presso il Bookshop Culture Concept Store del Museo Salinas (Piazza Olivella- Palermo) avrà luogo la presentazione del libro 'La Meschita. Il quartiere ebraico di Palermo' il volume di Francesco D’Agostino, con fotografie di Sandro Riotta, edito da Edizioni Kalós.
L’evento, organizzato in collaborazione con Coop Culture, si svolge nell’ambito delle iniziative dedicate al Giorno della Memoria. L’incontro sarà introdotto da Salvino Leone, Direttore editoriale Edizioni Kalós. Interverrà Chiara Utro, guida turistica. Saranno presenti Francesco D’Agostino e Sandro Riotta, rispettivamente autore e fotografo del volume.
Non è dato sapere quando gli ebrei giunsero a Palermo, la prima notizia certa della loro presenza risale al 598 d.C. Intorno all’anno Mille, poco fuori le mura meridionali e sulle rive del non più visibile torrente Kemonia, gli ebrei palermitani edificarono il loro sobborgo, l’harat al-Yahud (quartiere dei giudei), e vi abitarono sino all’espulsione del 1492. La Giudecca, a cui si accedeva attraverso la Porta di Ferro (Bab al-hadid), era suddivisa in due contrade: la Meschita e la Guzzetta, un dedalo di vicoli, piazzette, orti e giardini. La realizzazione della via Maqueda prima e della via Roma poi ne causò lo sventramento, sconvolgendo l’assetto viario originario. La Guzzetta fu quasi completamente cancellata, della Meschita rimangono invece poche e rare tracce. Nel percorrere le strade così come si presentano oggi, con un po’ d’immaginazione il visitatore attento, seguendo l’itinerario proposto dal volume “La Meschita. Il quartiere ebraico di Palermo”, può scoprire il fascino che questi luoghi conservano e tornare a respirare antiche atmosfere.