La Processione delle Pietre
L’uomo, agli albori della sua storia, ha costruito il proprio rapporto con il mondo attraverso la pietra
Quando
da sabato 20 aprile a mercoledì 31 luglio 2019Presso La Veronica Arte Contemporanea (Via Clemente Grimaldi 93 - Modica - Rg) è in esposizione "La Processione delle Pietre", del Collettivo Giuseppefraugallery.
Orario: fino da Martedì a Sabato ore 10-13 e 16-19. Ingresso Libero.
La Processione delle Pietre è un momento laico in cui riconoscere il valore della cittadinanza attiva: essa vedrà coinvolte diverse realtà modicane che, pur operando in campi differenti, hanno in comune la capacità di prendersi carico con la loro azione del proprio futuro e di quello della collettività. In questa occasione, cercheranno di portare la loro forza oltre il proprio coraggio: i loro rappresentanti trasporteranno pesanti pietre, un’azione che richiederà una notevole tenacia, la stessa con cui praticano la loro resistenza quotidiana. L’uomo, agli albori della sua storia, ha costruito il proprio rapporto con il mondo attraverso la pietra. Con le pietre abbiamo edificato le nostre case, i nuclei centrali delle nostre città, e Modica ne è un esempio.
Qui l’ancestrale si fonde in maniera letterale con il nostro presente: molte abitazioni della parte vecchia della città sono estensioni di antiche grotte abitate fin dal Neolitico. La pietra locale, che prende il nome dalla città, caratterizza il paesaggio: emerge sotto forma di massi chiamati balate e nei muretti a secco, si innalza con le masserie e le ville, costituisce l’elemento primario della città storica e scompare all’esterno nell’identità di quella nuova.
Dove l’uomo è vissuto in armonia con il territorio e la sua storia, la pietra “forte” di Modica è la vera protagonista. In questa occasione le pietre di Modica saranno in movimento, trasportate con l’ausilio di cinghie che, una volta indossate dai partecipanti, permetteranno non solo il sollevamento e lo spostamento di pietre più pesanti e voluminose rispetto ad un semplice trasporto a mani nude ma, essendo progettate per un utilizzo in gruppi di due, evidenzieranno l’aspetto collaborativo dell’operazione.
Il percorso attraverserà la città di Modica per arrivare al luogo pubblico per eccellenza: la piazza. Qui, i partecipanti, seduti sugli stessi massi che avranno trasportato, si racconteranno e si scambieranno saperi ed esperienze, in dialogo con il resto della popolazione. La galleria Laveronica, oltre a partecipare in prima persona alla Processione delle Pietre, sarà custode dell’esperienza: lo spazio espositivo ospiterà la documentazione delle fasi di lavoro preliminari e della performance, accompagnata dai ritratti e i contributi delle persone coinvolte. Sarà inoltre presente un racconto dei dieci anni del collettivo Giuseppefraugallery, fatto di foto, manifesti, video ed altri oggetti significativi per la sua storia.
Con la partecipazione delle seguenti associazioni e dei singoli attivisti: Circolo UAAR di Ragusa; CoCA Center of Contemporary Arts; Confraternita Misericordia Modica; Cooperativa Quetzal "La Bottega Solidale"; Ipso facto Sportello Antiviolenza Fuori dall'Ombra; Arianna Salemi; Guglielmo Manenti.
Il collettivo Giuseppefraugallery (Eleonora Di Marino, Pino Giampà, Riccardo Oi, Davide Porcedda) nasce nel 2009 in un territorio colpito da una forte crisi economica, sociale, ambientale e culturale: il Sulcis Iglesiente, nel Sud-Ovest della Sardegna. Devastato da uno sfruttamento intensivo delle risorse dovuto all’attività mineraria prima e industriale poi, responsabili dell’avvelenamento della terra, dell’acqua e dell’aria, vede la chiusura e delocalizzazione di numerose fabbriche, che lascia inattiva una moltitudine di cassaintegrati. Il collasso di un modello di sviluppo secolare, obsoleto, non poteva che tradursi in un’opportunità: il sogno delle bonifiche, della riconversione culturale, ha guidato le migliori esperienze emerse dal territorio. Da qui la necessità di creare un presidio per l’arte contemporanea, strumento potente per rileggere il passato ed immaginare il futuro.
Il collettivo si è occupato delle principali vertenze del territorio e di far emergere quelle sommerse, tentando di dare alla comunità degli strumenti utili per affrontare con occhio critico e non passivo le trasformazioni in atto. Dalla sua prima azione, che lo ha visto intervenire direttamente nella riscrittura di una tradizione popolare ormai perduta, il Carnevale di Iglesias, alla scesa in campo politica per portare avanti l’idea della cultura come matrice di un nuovo modello di sviluppo, al sostegno agli operai nella loro lotta per la riconversione, alle opere volte a sensibilizzare la popolazione ai temi dello sviluppo sostenibile e la salvaguardia dell’ambiente, sino alla creazione di una Scuola Civica d’Arte Contemporanea, il collettivo agisce attraversando i campi dell’arte e dell’attivismo, sperimentando nuove forme di resilienza e resistenza culturale, ponendosi l’obiettivo di incidere sulla realtà portando le comunità a pensare forme di sviluppo alternative ed innovative.
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