Tornano "I classici del Pietra Rosa" a Pollina
Aristofane, Eschilo e Plauto riletti in chiave contemporanea da giovani compagnie teatrali
Quando
da giovedì 08 agosto a mercoledì 21 agosto 2024Al Teatro Pietra Rosa di Pollina, da ormai quattro edizioni, vengono ospitate riletture - spesso contemporanee - di testi classici, compagnie nazionali e attori di rispetto, che vanno in scena al tramonto in uno scenario difficilmente replicabile. Anche quest'anno per "I classici del Pietra Rosa" vanno in scena Aristofane, Eschilo e l'immancabile Plauto.
La rassegna, a cura di Filippo Amoroso, si apre giovedì 8 agosto alle 20:00 con "Pluto o il dono della fine del mondo", commedia tratta da Aristofane nel nuovo adattamento di Anton Giulio Calenda e la regia di Alessandro Di Murro per il Gruppo della Creta, compagnia under 35 che ama sperimentare nuovi linguaggi contemporanei. Anche la scelta di questa commedia rientra in questo ambito: Pluto, il cieco dio della ricchezza, viene rapito da un contadino ateniese, e costretto a smettere di elargire ricompense ai malvagi e sofferenze agli onesti. Ma se i soldi vengono democraticamente e bulimicamente distribuiti a tutti, che senso ha ormai lavorare?
Martedì 13 agosto (ore 20:00) un classico tra i classici come lo "Pseudolus" di Plauto firmato da Nicasio Anzelmo che guida in scena Pietro Romano e Giovanni Carta. Al loro fianco, Franco Sciacca, Giovanni Cordì, Antonio Mirabella, Paolo Ricchi e la ex soubrette e velina, oggi attrice di teatro, Fanny Cadeo. Anzelmo sottolinea la diversità dei due personaggi principali, il lenone Ballione e il servo Pseudolo, in questa che è una delle commedie della maturità di Plauto, oltre che una delle più rappresentate: si va avanti tra equivoci, scambi di persona, segreti, pasticci.
Lunedì 19 agosto, grande attesa per Gabriele Vacis che firma la regia di "Sette a Tebe", tratto dalla tragedia di Eschilo che per il regista ha già un sottotitolo, "Questo terribile amore per la guerra"; "scenofonia" e allestimento di Roberto Tarasco, con i giovani attori/autori di Potenziali Evocati Multimediali. Il vissuto dei cittadini di Tebe fa da cassa di risonanza a quanto accade al di là dalle mura, l'assedio, i colori e le immagini terrificanti del nemico, dell'estraneo che minaccia l'ordine della città dalle sette porte. Ma l'altro ha sempre le sembianze del fratello: la guerra è, sempre, guerra civile. Il copione è costruito incastonando nel testo di Eschilo, voci attuali, dati tecnici sulle armi di oggi, considerazioni sull'immanenza della guerra a ogni latitudine, geografica e cronologica. Sulla trama, i giovani di PoEM si prendono la responsabilità di far accedere alla realtà aumentata del teatro, i desideri, i punti di forza e di debolezza della generazione dei ventenni.
I classici del Pietra Rosa si chiude mercoledì 21 agosto (ore 20:00) con un altro testo tra i più conosciuti di Plauto, "Menecmi". Come l'ottone e l'oro, nella messinscena ironica e surreale (e in questo caso, coinvolgente e caotica) del Collettivo V.A.N. Verso Altre Narrazioni, gruppo di giovani artisti under 35 nato in scena all'Accademia del Dramma Antico di Siracusa. Due gemelli omozigoti perdono le tracce l'uno dell'altro e crescono uno a Trapani e l'altro a Napoli. Il gemello napoletano decide di cercare il fratello perduto e lo fa imbattendosi in una dimensione piena di equivoci e intrecci: il mondo del Menecmo trapanese è delirante, pieno di problemi, colpi bassi e musica. E proprio la musica è tra le caratterizzazioni scelte da Collettivo V.A.N. per questa messinscena.
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