Ad Acireale il più bel Carnevale di Sicilia
Per le strade della città barocca, carri allegorici, gruppi in maschera e...
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Spettacolare, provocatorio e variopinto, il Carnevale di Acireale è universalmente riconosciuto come 'il più bello di Sicilia'. A fargli da cornice il sontuoso barocco della città etnea. La manifestazione - quest'anno dal 28 gennaio al 13 febbraio -, ha un programma ricco di eventi: dalle varie sfilate di carri allegorico-grotteschi realizzati in cartapesta e infiorati all'esibizione di gruppi folkloristici e mascherati.
LA STORIA
Il Carnevale di Acireale ha delle origini molto antiche. Le prime notizie risalgono infatti, al '500 anche se in realtà non si trattava di una vera e propria manifestazione organizzata. Tuttavia era molto sentita e la partecipazione del popolo era totale.
Nel 1600 si diffuse l'usanza di organizzare vere e proprie battaglie con lanci di agrumi e questo gioco durò per molti anni. Nel 1612 un Bando della Corte Criminale di Jaci vietò categoricamente ai cittadini di giocare al tiro di arance e limoni durante il periodo di 'carnelivari' a causa di gravi incidenti che si erano verificati. Durante il corso del 1600 il Carnevale costituì l'unico periodo in cui ci si dedicò alla satira, allo scherzo e alle maschere.
Nel 1667 comparve in Sicilia la maschera dell'Abbatazzu, con l'intenzione di fare il verso ai nobili e membri del clero. Portando un grosso libro e facendo finta di leggere in realtà, sentenziava battute satiriche. Fu il Vescovo di Catania Bonadies ad autorizzare che si facesse satira.
Carro allegorico del Carnevale di Acireale edizione 2016 | Foto di Effems - Opera propria, CC BY-SA 4.0
Nel 1693 a causa di un terremoto che sconvolse la zona furono vietati i festeggiamenti, ma il lutto durò molto poco. All'inizio del 1700 fecero la loro apparizione altre maschere come i 'Baruni' che con i loro costumi simili agli abiti dei nobili prendevano in giro l'aristocrazia. I 'Manti' invece, avevano il compito di mantenere in anonimato chi l'indossava.
Nel 1800 il Carnevale di Acireale, che già vantava una lunga tradizione si arricchì con l'ingresso dei nobili (laudans) che parteciparono con le loro carrozze addobbate alle sfilate, lanciando confetti colorati. Nel 1880 gli artigiani acesi iniziarono a produrre i primi carri allegorici che tirati dai buoi sfilavano per le strade della città.
Carnevale di Acireale 2009 | Foto di Leandro Neumann Ciuffo - Flickr.com, CC BY 2.0
Nel 1929 ad Acireale venne fondata l'Azienda Autonoma della Stazione di Cura che aveva il compito di pianificare la manifestazione carnascialesca. I carri non erano una peculiarità acese dato che già a Palermo si erano visti sfilare, ma Acireale ebbe il merito però di aver creato i 'carri infiorati'. Nel 1930, per la prima volta, si fecero sfilare le autovetture ricoperte di fiori.
"Giù la maschera!", carro infiorato vincitore del Carnevale di Acireale 2008 | Foto di I, Sailko, CC BY 2.5
Negli anni '50 e '60 un'altra trovata fu quella di realizzare i 'lilliput', carri allegorici o infiorati in miniatura per la gioia dei bambini. Contemporaneamente vennero organizzati nel quartiere dei Cappuccini dei giochi popolari. Uno dei più noti era il gioco della 'ntinna, un albero della cuccagna nostrano, 'a manciata nta maidda', dove i giocatori con le mani legate dietro la schiena dovevano mangiare dentro una maidda ricolma di maccheroni al sugo, salsiccia e polpette o il gioco 'du tavulazzu', corsa coi sacchi e altri.
Oggi le maschere per eccellenza che caratterizzano il Carnevale di Acireale sono Cola Taddazza, Quadaredda e Ciccitto. Dal 1970 al 1995 'il più bel Carnevale di Sicilia', si perfezionò e si affinò nella costruzione di carri allegorici, sempre più sofisticati e colorati, e di carri infiorati. Nel 1996 finalmente dopo secoli di tradizione, per il Carnevale ad Acireale venne istituita una lotteria nazionale insieme a Viareggio e Putignano.
Dal 2005 il Carnevale di Acireale ha instaurato una serie di gemellaggi con gli altri Carnevali d’Italia, puntando sempre più ad un profilo internazionale.
Ancora oggi, a distanza di secoli, la manifestazione trae la propria linfa vitale dal rinnovato entusiasmo del pubblico partecipante, un pubblico che sceglie di farsi trasportare in una realtà alternativa, fatta di suoni e colori di una città in festa.