Modica, Città delle cento Chiese
Pittoresche stradine, palazzi e chiese barocche nella città "Patrimonio dell'Umanità"
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Situata nella zona meridionale dei Monti Iblei, Modica si offre ai visitatori come una città singolare e sorprendente. Il suo territorio urbano si sviluppa su un esteso altopiano solcato da profondi canyon (detti cave) e sorge sulla confluenza di due fiumi ormai asciutti, Pozzo dei Pruni e Janni Mauro, che lo dividono in quattro colline: Pizzo a nord, Idria ad ovest, Giganta ad est e Monserrato a sud.
Foto Malega, Flickr.com, CC BY-ND 2.0
L'area urbana è divisa in due aree: Modica alta, le cui costruzioni scalano quasi le rocce della montagna, e Modica bassa, giù nella valle, dove è situato il Corso Umberto, principale strada e sito storico della città.
Modica è una città suggestiva e affascinante, con il suo groviglio di casette, viuzze e lunghe scalie, sulle quali svettano i magnifici campanili delle tante chiese che, solitamente non si affacciano su piazze, ma su imponenti e scenografiche scalinate, modellate sui declivi delle colline.
Il centro storico della "Città delle cento chiese", così chiamata per la grande quantità di edifici religiosi che ospita, ha un impianto medievale, cresciuto intorno allo sperone della collina del Pizzo, sul quale è abbarbicato, inaccessibile, il Castello dei Conti di Modica.
La zona vecchia della città, è costituita da casine addossate le une sulle altre, che spesso non sono altro che l'estensione di antiche grotte abitate sin dalla preistoria (nel centro abitato ci sono circa 700 grotte).
Ciò che rende però, la città così unica e affascinante, tanto da farle meritare il riconoscimento dell'UNESCO di 'Patrimonio Mondiale dell'Umanità', non è soltanto l’opulenza di chiese e palazzi tipica del barocco, ma anche l’omogeneità di queste costruzioni, in gran parte edificate dopo il tragico terremoto del 1693 che sconvolse l'intera Val di Noto, seminando morte e distruzione.
Risalendo alla stessa epoca e rifacendosi al medesimo stile architettonico tardo barocco ma con influenze ottocentesche e liberty, questi edifici conferiscono alla città un’armonia unica nel suo genere.
Poco è rimasto delle epoche precedenti come il portale gotico della Chiesa del Carmine; le rovine della Chiesa di Santa Maria di Gesù, risalente al XVI secolo; la Cappella del Sacramento, del XV secolo; la Chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore, del XII secolo. Di notevole rilevanza è anche la necropoli di Quartiriccio, nel quartiere Vignazza, con tombe a forno scavate nella roccia e risalenti al 2200 a.C.
Le tappe del nostro itinerario
Chiesa del Carmine
L'arteria principale della città di Modica è, come abbiamo già detto, Corso Umberto. Qui si trova la Chiesa del Carmine, ex Convento dei Carmelitani, edificata con molta probabilità intorno al XV secolo. Della struttura originale rimane uno splendido portale ed un sontuoso rosone. La pianta è ad unica navata e presenta altari su entrambi i lati, uno dei quali contiene la celebre Annunciazione scolpita dal Gagini nel XVI secolo.
Proseguendo su Corso Umberto trovamo la Chiesa della Madonna del Rosario, edificata nel 1361, con il convento annesso e la Chiesa di S. Maria di Betlemme, vicino la Piazza Principe di Piemonte, risalente al 400. Ha una pianta a tre navate: in fondo alla navata destra c'è la cappella del Sacramento, la navata sinistra accoglie un bellissimo presepe in terracotta, realizzato da Padre Benedetto Papale, nel 1882, con oltre 60 statue di terracotta provenienti da Caltagirone (Ct).
Duomo di San Pietro
Di grande interesse la Chiesa di San Pietro, considerata il secondo tempio per importanza della città dopo il Duomo di San Giorgio. Risalente al 1300 anch'essa ricostruita, dopo il terremoto, in stile barocco.
La facciata si presenta molto raffinata con la monumentale scalinata abbellita dalle statue dei 12 apostoli ai lati. L'interno invece, si articola in tre navate con 14 colonne che reggono capitelli corinzi. Quella centrale è decorata con storie dell'Antico Testamento, quella di destra ospita due gruppi statuari: 'la Madonna di Trapani' e 'San Pietro e il paralitico'.
Accanto all'edificio una scalinata conduce al castello dei Conti di Modica che, posto sulla sommità di uno sperone roccioso, ha costituito per secoli un vero e proprio monito per i nemici e una difesa naturale per la capitale della contea.
Chiesa di San Nicolò Inferiore
Poco lontano dalla Chiesa di San Pietro c'è la piccola Chiesa di S. Nicolò inferiore, la testimonianza più importante dell’architettura rupestre modicana anche per la presenza, all’interno, di affreschi, ben conservati del XIV - XV secolo. Da notare anche la Chiesa di Santa Maria del Soccorso per via della sua caratteristica facciata curvilinea che è annessa all'ex collegio gesuitico.
Proseguendo verso la stazione ferroviaria e risalendo la collina dell'Idria ci si imbatte nella cinquecentesca Chiesa di S. Francesco, la cui facciata è piuttosto semplice mentre l'interno incanta con la sua unica navata e il bellissimo altare in legno scolpito. Accanto sorge un convento con un chiostro.
Duomo di San Giorgio
Salendo verso Modica alta si incontra uno degli emblemi del barocco siciliano post-terremoto, il Duomo di San Giorgio, costruito nella prima metà del Settecento su progetto di Rosario Gagliardi. L'imponente edificio, che presenta un'ardita facciata a torre, si erge alla sommità di un'ampia e scenografica scalinata.
La Chiesa è a cinque navate ed è ricca di ornamenti artistici, di stucchi e dipinti preziosi, come gli 'Eventi del Vangelo e della vita di S. Giorgio', realizzato da Girolamo Aliprandi nel 1513, conosciuto come il Raffaello di Sicilia. Da ricordare anche che nel tesoro della Chiesa è custodita la "Santa Arca", un opera d'arte rivestita in argento, che contiene le reliquie del Santo.
Da ammirare l'organo a canne del 1885, l'altare d'argento intarsiato con scene della vita di S. Giorgio e S. Ippolito, il coro intagliato risalente al 1630 e il grandioso polittico del 1513 dell'altare centrale. Nel 1818 fu costruita la splendida scalinata con 250 gradini che introduce alla pittoresca facciata.
A fianco della Cattedrale di San Giorgio è possibile ammirare Palazzo Polara, anch'esso in stile barocco, introdotto da un'elegante scalinata che accoglie una galleria d'arte permanente.
Chiesa di San Giovanni Evangelista
A Modica alta si trova pure la Chiesa di San Giovanni, posta al vertice di un'ampia scalinata lungo la quale si elevano ventisei pilastri che sorreggevano, un tempo, altrettante statue: oggi ne restano soltanto tre. L'interno si presenta a tre navate con un transetto ricco di stucchi. Di particolare pregio le opere presenti nella volta, nonché le cappelle laterali e il presbiterio.
Proseguendo per un vicoletto, sulla destra del tempio, si raggiunge l'ex Chiesa di S. Maria del Gesù, con annesso un convento risalente al XV secolo. La chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1693 e di essa rimase soltanto la stupenda facciata.
Ma per ammirare la chiesa più antica e caratteristica di Modica, bisogna spostarsi fuori città, sulla strada che conduce a Scicli e raggiunge un piccolo boschetto di pini ed eucalipti. Qui sorge la Chiesetta di S. Giacomo, costruita intorno al XIV secolo e rimasta pressoché intatta. Le forme sono semplici ma armoniose, con un piccolo e modesto campanile e due portali ogivali privi di decorazioni. All'interno si trovano i resti di un affresco raffigurante "l'Altissimo fra gli angeli" e un antico e sobrio altare in pietra del luogo.
Castello dei Conti di Modica
LA CONTEA DI MODICA - Le origini di Modica affondano in tempi remoti, a cominciare dall'ottavo secolo a.C, epoca in cui si ha notizia di una 'Motyca', abitata dai Siculi. La città ebbe varie denominazioni tra cui Motayon, Motica, Motuca, Mohac e fu dominata dai Romani, dagli Arabi che conquistarono il castello di Mudiqah, poi dai Normanni nell'XI secolo, i quali cacciarono i Musulmani.
In epoca romana, fu citata dal grande Cicerone, nel processo contro Verre, come uno dei territori più fertili della Sicilia. Fu conquistata dagli Arabi nell'844/45 e, in quel periodo, risultò munita di una serie di rocche che circondavano l'abitato come una cintura fortificata. I Normanni la restituirono alla nazione siciliana dopo due secoli e mezzo di dominazione musulmana.
Durante il XIII -XVII secolo, durante il dominio degli Aragona di Spagna, conobbe i suoi maggiori fasti difatti fu sede della più grande, ricca e potente contea dell'isola e del mezzogiorno d'Italia e, in più di un'occasione, contrastò e vinse la volontà sovrana. La contea possedeva un'amministrazione indipendente simile a quella di uno stato sovrano e, con l'avvento del protestantesimo, il papato addirittura istituì a Modica una sede del Tribunale dell'Inquisizione, il cui 'commissario' veniva, per dignità, immediatamente dopo quelli di Palermo, Messina e Catania.
Nella potente Contea di Modica si avvicendarono al potere i Conti Mosca, Chiaramonte e Cabrera che per potere, ricchezza e magnificenza, nulla avevano da invidiare allo stesso sovrano, tanto che gli storici parlarono di 'regno nel regno'.
L'autorità dei Chiaramonte a Palermo ad esempio, era paragonabile a quella delle signorie che fiorivano nell'Italia settentrionale come i Visconti, gli Estensi e, sotto il loro dominio in Sicilia, si sviluppò uno stile artistico che prese il nome di Chiaramontano e che trovò la sua massima espressione nei tanti castelli che la famiglia possedeva in tutta l'isola. Nel 1641 il Conte di Modica Giovanni Alfonso Enriquez de Cabrera fu nominato dal Re di Spagna Viceré di Sicilia e nel 1644 anche Vicerè del Regno di Napoli, fino al 1646. Questo, fece sì che per alcuni secoli, la Contea fosse considerata e trattata come uno Stato autonomo.
La Contea di Modica, che era nata ufficialmente il 25 marzo 1296 e cessò di esistere, quale entità politico-istituzionale, solo con un Regio Decreto del 12 dicembre 1816, che sanciva l'abolizione del feudalesimo, previsto nella nuova costituzione approvata nel 1812 dai Borbone. Purtroppo il terremoto dell'11 gennaio 1693 distrusse quasi tutte le testimonianze di questo glorioso passato, lasciando solo alcuni monumenti come il Portale De Leva, la facciata del Carmine, il Portale di S.Maria di Betlemme, la Chiesa ed il Chiostro di S.Maria del Gesù.