Il Presepe vivente di Castanea
Un itinerario attraverso i vecchi mestieri e al tempo stesso un percorso di fede
Anche quest'anno centinaia di comparse metteranno in scena lo spettacolare Presepe vivente di Castanea che, per le dimensioni e la ricostruzione accurata degli ambienti lavorativi, artigianali e sociali, ha come termine di paragone solo il presepe vivente di Custonaci (che quest'anno però non andrà in scena). Il presepe organizzato dall'Associazione turistico culturale "Giovanna D'Arco" viene messo in scena nell’antichissimo Casale di Castanea delle Furie.
Il Presepe vivente di Castanea fa parte integrante della storia del paese ed è stato visitato, negli ultimi anni, da decine di migliaia di persone attratte dagli ambienti urbani ed extraurbani, che ricostruiscono perfettamente quelli tradizionali. Dal mese di ottobre, infatti, tutta la comunità è impegnata a preparare quest'allestimento.
La ricostruzione del villaggio di Betlemme è magistrale tra vicoli e "vanedde" possiamo immergerci quindi, con occhi incantati nell'atmosfera magica e surreale di questo presepe tra l'aria frizzante dei Colli Sarizzo, sui Monti Peloritani, nei pressi di Messina, e l'odore pungente della legna che arde nei bracieri.
Per l'allestimento degli ambienti invece, vengono utilizzate suppellettili e attrezzi autentici, messi a disposizione da famiglie del paese che dal mese di ottobre, in poi collaborano alla preparazione di tale palcoscenico che riveste ormai un notevole interesse etno-antropologico.
Oltre agli emblemi di una storia sacra, vengono esibiti i manufatti di una memoria storica che testimoniano la storia di un villaggio di cultura agricola e pastorale. Il presepe recupera una devozione popolare assai consolidata nella nostra isola, quale il culto e la devozione per il Bambino Gesù attraverso la ricostruzione presepiale di ambienti e di situazioni storicamente e antropologicamente attendibili.
Un itinerario di potente suggestione e al tempo stesso un percorso di fede attraverso i vecchi mestieri. Ci sono infatti, le botteghe artigiane del fabbro e del vasaio, le tessitrici, il maestro d'ascia, l'orafo, il conciatore, il cestaio, le speziali, le pastaie, le fornaie, le ricamatrici, il cuoiaio.
C'è la tenda orientaleggiante dei Re Magi, l'alcova di Erode e delle donne del suo Harem, il pretorio romano con alti dignitari adagiati sui triclini che osservano le giovani danzatrici. C'è il mercato colorito e chiassoso dove si possono ascoltare le caratteristiche "banniate" dei venditori; il Tempio con la "menorah" che si intravede, attraverso il velario, nel "Santa Santorum"; le "mandre" e i capanni dei pastori, i "pagghiari" siciliani, e la mangiatoia dove riposa Gesù bambino.
A contribuire al successo di questa rappresentazione i personaggi. Tra i più rappresentativi i bambini infagottati, rapiti dalla luce che proviene dall'umile capanna dove un bue e un asinello in carne ed ossa, riscaldano un bambino addormentato tra le braccia della madre.
Un barbuto San Giuseppe, appoggiato ad un lungo bastone sorride di fronte alla scena. La bimbetta con la bocca spalancata per la meraviglia rievoca alla mente un personaggio caro alla tradizione presepistica siciliana: ‘U maravigghiatu da rutta.
Il Presepe vivente di Castanea è dunque un’altra particolarità che distingue la Sicilia nella celebrazione delle festività natalizie. Questa riproposizione moderna, trae origine dalle rappresentazioni teatrali sacre e profane come la grande tradizione presepistica fiorita nei secoli XVII e XVIII.