Portopalo... quasi l'Africa
Per chi ama le sensazioni forti un weekend tra misteri di mare, castelli e tonnare
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Più a sud di così si muore.
Tunisi sembra già settentrione, in questo angolo delimitato da due coste: una orientale con vicinissima la piccola isola di Capo Passero, una occidentale con l'altrettanto piccola isola delle Correnti.
Il resto è mare: azzurro, diverso.
È Portopalo, uno dei tre vertici che diedero alla Sicilia l'antico nome di Trinacria.
Alle propaggini dell'antico Promontorium Pachyni, i cui picchi e gli scogli sono decantati da Virgilio nel terzo libro dell'Eneide, Portopalo offre un incantevole palcoscenico sul Mediterraneo, lo stesso che solcò Ulisse, sbarcando sulle sue coste per costruire un sepolcro alla moglie di Priamo, re di Troia e un tempio alla dea Ecate.
Portopalo deve il suo fascino al mare, al porto e alle attività legate alla pesca e alla tonnara, che costituisce uno splendido monumento di archeologia industriale: la loggia e lo stabilimento per la lavorazione del tonno, la grande fornace, i magazzini delle botti e del sale, la chiesa del XVII secolo.
Qui, giungevano i tonni che, prima macellati e poi lavorati, costituirono nel corso dei secoli una importantissima risorsa economica per tutta la popolazione del luogo.
Su queste terre cresce spontaneo il giglio di mare, la rughetta marina, il finocchio marino, l'asfodelio giallo, il cardo mariano, la borragine; immergendosi si incontrano cernie, spigole, dentici, orate ed altre varietà pregiate; e si può benissimo avvistare la tartaruga marina che, su questi lidi, viene a deporre le uova. Tra gli uccelli si segnalano beccamoschini, cardellini, saltimpali, gabbiani, verdoni, fanelli.
A poche centinaia di metri dall'abitato si apre il porto peschereccio più importante della Sicilia orientale, con annesso il mercato ittico nel quale tutti i giorni si concentra una gran quantità di pescato.
Le acque agitate di questa zona di mare dove si incontrano le acque dello Ionio e del canale di Sicilia, videro nel 1718 una grande battaglia tra inglesi e spagnoli ed ancora, più di recente, lo sbarco anglo-americano nell'estate 1943.
Portopalo, noto anche come Capo Passero, è zona di memorie storiche, di bellezze paesaggistiche struggenti, di castelli d'altri tempi, di case di pescatori.
E se ci volete andare, un consiglio: arrivateci da Marzamemi.
Perché seguendo il litorale, dietro una curva a picco sul mare, il paese apparirà improvvisamente, assieme all'isola di Capo Passero, al castello, alla tonnara ed al faro.
Una meraviglia assoluta!