Sulle Madonie, le Gole di Tiberio
Uno spettacolare canyon scavato dalle impetuose acque del fiume Pollina
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Nei pressi del piccolo borgo di Tiberio, nel comune di San Mauro Castelverde, a circa 25 chilometri dalla città normanna di Cefalù, scorre il fiume Pollina che, con le sue gole, è uno dei posti più affascinanti e nascosti delle Madonie.
Leggenda vuole che queste acque siano in grado di inghiottire tutto quello che si trova sul letto del fiume e trasportarlo al mare, per questo motivo il luogo, in dialetto siciliano, viene chiamato "U' Miricu".
Incastonate nel fondo di una valle boscosa e silenziosa, e poste a circa 70 metri sul livello del mare, le gole altro non sono che uno spettacolare canyon scavato pazientemente, nel corso dei millenni, dalle acque del fiume Pollina, che le ha scolpite tra gli imponenti depositi di calcari triassici.
L'impeto dell'acqua nei pressi delle Gole di Tiberio - Foto di Maria Izzo - Flickr.com, CC BY 2.0
Il risultato è talmente bello e suggestivo che quest'area è stata riconosciuta dall'UNESCO, per le sue valenze geologiche, come uno dei siti Geoparks Network. Il contesto naturale è eccezionale e sembra che qui il tempo si sia fermato a diversi secoli fa infatti non c’è traccia umana in questa valle e il progresso e la tecnica sono solo parole senza significato.
Le Gole viste dall'alto (dal versante Sud) - Foto di Rosariovecchio89 - Opera propria, CC BY-SA 4.0
In lontananza si scorgono le Case Marcatagliastro, arroccate su un’altura della sinistra idrografica del Pollina, inghiottite dalla lussureggiante vegetazione a macchia mediterranea, composta dal leccio, l’olivastro, il lentisco, l’euforbia, il mirto, l'origano. Il letto del fiume è costeggiato invece, da oleandri e canneti e dominato dalla presenza di blocchi di calcare biancastri, lisciati dalle acque e dai suoi sedimenti.
Chi desidera visitare questo paradiso farebbe bene a farlo nel periodo primaverile o estivo, da maggio a settembre, mentre è fortemente sconsigliato nei mesi invernali perché il fiume potrebbe essere ricco d'acqua per le piogge e quindi impetuoso.
Il tratto di canyon è lungo circa 400 metri, ed è navigabile con piccoli canotti a remi o anche a nuoto. Assolutamente vietati i natanti a motore che farebbero troppo rumore e disturberebbero la quiete di questi luoghi e gli stessi animali che qui vivono.
COME ARRIVARE
Partendo da Palermo imbocchiamo l’autostrada per Messina (A20) e usciamo al bivio Pollina/Castelbuono per proseguire lungo la SS113, in direzione Messina. A circa due chilometri da Finale di Pollina, seguiamo la SP52 per San Mauro Castelverde.
Giunti al bivio Borrello imbocchiamo la SP60 per Gangi e la percorriamo sino al cartello indicativo delle Gole di Tiberio. Qui imbocchiamo un sentiero, immerso in una rigogliosa vegetazione mediterranea, che scende verso il fondovalle e dopo circa un chilometro lasciamo l'auto per proseguire a piedi. L’accesso al greto del fiume Pollina si effettua attraverso l'area attrezzata vicina.
L'Associazione Sportiva Madonie Outdoor, organizza escursioni con il gommone nelle Gole di Tiberio. Noi vi consigliamo vivamente di approfittarne.
Chi preferisce il fai da te invece, deve sapere che la durata dell'escursione è di circa due ore e trenta ed è consigliabile utilizzare un abbigliamento da trekking e portarsi inoltre, costume, t-shirt, sandali, cappellino, asciugamano e crema solare. Bisogna gonfiare il canotto e caricarvi il materiale che vi siete portati appresso, soprattutto i giubotti di salvataggio o il salvagente.
Potreste decidere anche di proseguire a nuoto, trascinandovi dietro il canotto. In questo caso però, non dimenticate mai di indossare i giubotti di salvataggio o il salvagente anche se siete nuotatori esperti e il fiume scorre tranquillo.
La prudenza non è mai troppa anche perché, in molti tratti, le pareti del letto del fiume sono lisce e offrono scarsi appigli, il che, una volta in acqua, rende difficile fermarsi per potersi riposare.
Tra le Gole di Tiberio - Foto di Davide Mauro - Opera propria, CC BY-SA 4.0
Il percorso è spettacolare e i giochi di luce sulle alte pareti creano degli effetti molto suggestivi. Spesso si possono incontrare piccole spiaggette dove non è raro avvistare rare specie anfibie e qualche granchio d’acqua dolce, oppure nuotare tra le anguille che guizzano velocemente.
Mentre si scivola dolcemente su tranquille acque chiuse da alte e strapiombanti pareti lo sguardo è catturato dal volo frenetico di numerosi uccelli, dai nidi ricavati all'interno di piccole insenature, spesso con le uova e con un po’ di fortuna si può avvistare l'ormai rara aquila reale che qui nidifica.
Foto di Rosariovecchio89 - Opera propria, CC BY-SA 4.0
Il canyon in certi punti si restringe arrivando a misurare appena due metri e, sulle rocce, è più facile osservare fossili di gasteropodi risalenti a circa 150 milioni di anni fa. Un enorme masso sospeso, posto al centro del percorso, era, un tempo, il passaggio segreto di briganti e ricercati che abitavano nelle numerose grotte e nei nascondigli della zona. Oltrepassate le gole, si lascia il gommone in un piccola spiaggetta e si può intraprendere una breve passeggiata, lungo il fiume Pollina, chi ancora non ha ceduto alla tentazione, può fare un bel bagno rinfrescante.