Viaggio nelle stratificazioni di Milazzo
Una visita all'Antiquarium Archeologico e alla poco conosciuta Mylai protostorica
Si chiama "Antiquarium Archeologico" ed è stato inaugurato nell’aprile del 2010, ai piedi della collina di Milazzo, la cittadina del messinese, nota ai turisti per essere il luogo di imbarco dei traghetti per le isole Eolie.
Il museo è ospitato in una delle strutture più prestigiose, dal punto di vista storico-culturale, della città: l’ala est del cosiddetto "Quartiere degli Spagnoli", realizzato nel XVI secolo a difesa della "cittadella fortificata", oggi rappresentata dall’altura dominata dal "Castello".
La collezione espone reperti rinvenuti durante le ricerche nelle aree della necropoli. Tra i vari oggetti, spiccano barchette e rematori fittili della seconda metà del III secolo a.C., pezzi unici usati - pare - per il trasporto delle anime e, inoltre, corredi funerari risalenti a un periodo compreso tra fine del V al III secolo avanti Cristo.
Il complesso si compone di due corpi di fabbrica: in quello principale i muri sono più spessi e le vecchie sei celle, oggi sono altrettante stanze, comunicanti con il corridoio-ingresso che si affaccia sulla strada e sul cortile.
Attraverso una sequenza ininterrotta di 10 Sale Espositive, adeguatamente attrezzate e arricchite da efficaci apparati didattici, l’Antiquarium propone una lettura complessiva dei dati forniti dalla ricerca archeologica condotta, sul territorio di Milazzo, dal secondo dopoguerra ad oggi.
Le Sale, sono dedicate alla documentazione di Età Preistorica e Protostorica, dal V millennio a.C. al X sec. a.C. I reperti esposti, selezionati tra i più significativi e diagnostici, rivestono particolare interesse per la definizione della seriazione crono-tipologica delle culture pregreche in Sicilia e testimoniano dell’importanza storica e territoriale dell’antica città di Milazzo.
Fra le innumerevoli meraviglie che la Milazzo odierna ci offre, salta agli occhi l’importante ma, purtroppo, poco noto villaggio protostorico ubicato presso Viale dei Cipressi, nelle vicinanze del cimitero comunale.
Il villaggio, segno tangibile della prima attività umana svoltasi nella Mylai antica e attivo per un arco cronologico assai vasto, tra il XVIII – XVI a.C. (Bronzo Antico) e il XII – X sec. a.C. (Bronzo Recente/Finale), mostra, grazie alle evidenze strutturali e materiali lì ritrovate, l’esistenza di due diverse "culture materiali". La prima, di stampo prettamente eoliano, è quella di "Capo Graziano", la seconda è quella dell’ "Ausonio I e II", riconducibile alla discesa degli Ausoni, dall’Italia Meridionale in Sicilia, nel corso del Bronzo Recente e Finale.
Il sito venne individuato nel 1992 presso il terrazzo delle pendici orientali dell’altura collinare su cui sorge il Castello, in seguito all’avvio di lavori edilizi che avrebbero dovuto portare alla realizzazione di un parcheggio pubblico. La decisione di interrompere i lavori e la successiva segnalazione inviata presso gli uffici della Soprintendenza di Messina consentirono l’intervento di una equipe archeologica che effettuò una prima serie di sondaggi.
Foto di Davide Mauro - Opera propria, CC BY-SA 4.0
Le prime campagne di scavo furono intraprese nel 1995 e continuarono anche l'anno successivo. Le indagini consentirono l’identificazione e, in parte, l’esplorazione di molti livelli di stratificazione che si estendono per circa 400 mq: questi mostrarono come le strutture più recenti (di epoca medievale) si sovrapponessero direttamente alle strutture più antiche (del Bronzo Antico, Medio e Recente). Le evidenze comprendono i resti di cinque capanne.
Tra il 2003 e il 2004, sono stati effettuati, inoltre, sondaggi, lavori di restauro e ripristino di alcuni dei muri delle capanne. A causa dell’incuria protrattasi per diversi anni, l’associazione SiciliAntica - Milazzo è intervenuta, con opere di pulizia e manutenzione, grazie ad un progetto collaborativo comprendente Il Comune di Milazzo e il Parco Archeologico delle Isole Eolie e delle aree archeologiche di Milazzo, Patti e dei Comuni limitrofi.
Il sito archeologico demaniale è raggiungibile seguendo la segnaletica stradale per il Castello, proseguendo lungo la via del Capo e quindi deviando a destra in corrispondenza del Viale dei Cipressi che conduce al Cimitero Monumentale.