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"Abbandonati dagli scafisti"

Naufragio a Lampedusa: mentre appare quasi certa l'ipotesi che i migranti siano stati abbandonati in mare, sono stati individuati 3 scafisti

13 settembre 2012

AGGIORNAMENTO
È un video esclusivo, quello in possesso dell'Ansa, che potrebbe fornire alcune risposte ai numerosi interrogativi che ancora avvolgono l'ultima tragedia dell'immigrazione avvenuta una settimana fa al largo di Lampedusa. Nelle immagini, riprese con un telefonino, si vedono
alcuni dei tunisini poi naufragati nei pressi dell'isolotto di Lampione. Le immagini sono mosse e di pessima qualità, ma consentono di individuare nitidamente le persone a bordo su quello che è stato definito il "barcone dei misteri".
Il video è stato mostrato ai parenti di un giovane disperso - Mohamed, di 22 anni - giunti a Lampedusa da Brescia, da uno dei superstiti che sostiene di averlo girato durante la traversata dal Nord Africa verso le coste siciliane. Le immagini - se la loro genuinità venisse confermata - costituiscono un importante documento sia per ricostruire l'esatta dinamica della vicenda, che presenta ancora numerosi punti oscuri, sia per individuare la presenza a bordo delle persone che risultano ancora ufficialmente  "disperse".
Il video è stato acquisito agli atti dell'inchiesta condotta dalla Procura di Agrigento che sta procedendo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per omicidio colposo plurimo. Per il procuratore di Agrigento Renato Di Natale, che le ha visionate, "è probabile che le immagini siano genuine e che si riferiscano all'evento di cui ci stiamo occupando". Secondo il racconto dei 56 superstiti, sul barcone viaggiavano 136 migranti, tra i quali dieci donne e sei bambini; fino ad ora sono stati recuperati solo i cadaveri di un uomo e una donna.

Sono passati 7 giorni dal salvataggio dei 56 migranti recuperati dalla Capitaneria sull'isolotto di Lampione (Lampedusa). Nonostante i pesanti dubbi sul racconto fornito dagli extracomunitari, che hanno riferito di essere naufragati insieme ad altri 79 compagni di viaggio, le ricerche dei dispersi - finora in mare sono stati trovati solo due corpi - continuano.
E la Guardia costiera sta proseguendo nel pattugliamento di un vasto tratto di mare impiegando 5 motovedette, un aereo e un elicottero. Per ampliare il raggio d'azione sono impiegati inoltre gli operatori dei Nuclei sub della Guardia costiera che stanno scandagliando i fondali davanti l'isola di Lampione. Infine tutte le navi in transito nella zona sono state allertate per fornire indicazioni sull'eventuale rinvenimento di relitti o di persone senza vita.

A far dubitare che un naufragio sia mai avvenuto, oltre al mancato ritrovamento dell'imbarcazione, è anche il racconto che alcuni due dei 56 soccorsi, ora ospiti del Cpsa di Lampedusa, hanno fatto per telefono ai familiari in Tunisia. Ai parenti i due nordafricani hanno dato un'altra versione che conferma i sospetti degli inquirenti: sarebbero stati scaricati dagli scafisti, poi allontanatisi, vicino Lampione. Nel tratto di mare percorso a nuoto fino all'isolotto due tunisini - un ragazzo e una ragazza - sarebbero annegati. Agli investigatori, però i sopravvissuti continuano a parlare di naufragio: tanto che le autorità consolari tunisine, arrivate a Lampedusa per seguire la vicenda, avrebbero un elenco coi nomi di 36 connazionali che risultano "dispersi".

La polizia, inoltre, avrebbe individuato tra i 56 migranti soccorsi, tre scafisti. Nelle prossime ore gli inquirenti potrebbero disporre i provvedimenti di fermo.
"Ci sono elementi che fanno emergere un quadro dei fatti diverso da quello prospettato finora", dice il procuratore di Agrigento, Renato Di Natale. I tre scafisti sarebbero stati indicati agli investigatori da alcuni dei migranti salvati e si sarebbero nascosti tra gli altri tunisini recuperati sull'isolotto di Lampione. L'individuazione degli scafisti alimenta ulteriormente i dubbi degli investigatori sulla prima versione fornita dai tunisini.

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Corriere del Mezzogiorno]

 

 

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13 settembre 2012
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