"Acqua pubblica senza e senza ma"
All'Ars il punto sull'iter del disegno di legge sulla ripubblicizzazione dell'acqua
"Acqua pubblica senza se e senza ma" e l'approvazione di un "patto siciliano per l'acqua" che attraverso il lavoro di tutti possa migliorare la legge da portare in aula.
E' questa la summa dell'incontro-dibattito sull'iter del disegno di legge sulla ripubblicizzazione dell'acqua che è stato tenuto ieri nella sala rossa di Palazzo dei Normanni. All'appuntamento hanno partecipato esponenti politici dell'Assemblea, dei forum per l'acqua pubblica e per l'energia, sindacalisti, esperti e giornalisti. L'Incontro è stato aperto da Giancarlo Cancelleri, capogruppo del Movimento 5 stelle all'Ars. Le conclusioni sono state affidate a Riccardo Petrella, esperto mondiale in tema di ripubblicizzazione del servizio idrico.
Cancelleri ha ripercorso l'iter della legge, ed ha rimarcato che la legge di iniziativa popolare è stata scartata perché sono stati proprio i forum per l'acqua a chiederlo espressamente. E proprio in questo ambito, a margine del convegno, ha risposto a Sel che aveva accusato il M5S di predicare bene e razzolare male e che l'acqua con questo ddl resta in mano ai privati. "Sel - ha affermato Cancelleri - dice falsità. Noi rimaniamo l'unico gruppo che ha richiesto ufficialmente ad Ardizzone di portare in Aula la legge di iniziativa popolare. E loro lo sanno. Mentono e sanno di mentire. L'abbandono dell'inziativa della legge popolare, semmai, è arrivata in commissione proprio dai proponenti la legge. Noi finora ci siamo spesi e continueremo a farlo per la ripubblicizzazione dell'acqua".
Nel corso dell'incontro sono stati discussi tutti gli emendamenti presentati dal M5S e tutti quelli approvati in quarta commissione. "Tra quelli nostri - afferma la deputata Valentina Palmeri che ha coordinato per mesi i lavori della sottocommissione acqua dell'Ars - molto apprezzati dai presenti sono stati quello sui 50 litri gratuiti per ogni cittadino siciliano, quello sulla tariffa unica, quello sulla prelazione degli enti di diritto pubblico come modello gestionale del servizio idrico integrato del sub ambito, quello della definizione degli strumenti di partecipazione democratica dei cittadini nelle scelte dei comuni fin dalle fasi pianificatorie".
"Contestualmente - ha affermato il deputato 5 stelle Angela Foti - si sta aprendo un nuovo percorso di attenta analisi delle gestioni e concessioni private con acquisizione di atti. L'intenzione è quella di verificare se ci sono state inadempienze ed abusi nei confronti degli utenti per valutare la possibilità di eventuali rescissioni contrattuali".
Per Il deputato del Pd Giovanni Panepinto, il ddl può essere sistemato per metterlo a riparo della scure del Commissario dello Stato.
Riccardo Petrella ha sottolineato i principi forti di questa legge: l'acqua bene pubblico comune, i 50 litri al giorno a persona a carico della collettività (la Sicilia è la seconda regione che afferma questo principio) la partecipazione dei cittadini. In riferimento a quest'ultimo punto ha dato un consiglio: "Si può eliminare - ha suggerito - il riferimento all’art 14 della direttiva di quadro europea che ha una concezione della partecipazione molto restrittiva. La partecipazione che avete voi in mente è ben più ampia, si potrebbe inserire una nota su ciò che associa ai processi gestionali".
- Ma quale acqua pubblica, il problema vero è la cravatta! (Guidasicilia.it, 19/12/13)