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#adessobasta

Pioggia di esposti per il crollo del pilone del viadotto Himera: il rischio lo si conosceva da oltre dieci anni!

19 giugno 2015

Un miliardo e mezzo di risorse comunitarie della programmazione 2007-2013 "dissipate in consulenze e progetti, poco funzionali ad arginare il rischio idrogeologico in Sicilia benché destinati a questo".
È la denuncia contenuta in un esposto alle procure di Termini Imerese, Caltanissetta e Messina, sottoscritto da oltre 600 cittadini, del gruppo #adessobasta, nato su facebook dopo il crollo di un pilone del ponte Himera, lungo l'autostrada A19 Palermo-Catania, che due mesi fa ha spezzato in due la Sicilia.

"Nell'esposto - ha detto l'avvocato Aldo Caruso, in conferenza stampa nella sede della libreria Modus Vivendi, a Palermo - riferiamo all'autorità giudiziaria cosa abbiamo scoperto sugli enti competenti preposti al controllo del territorio. Consultando la documentazione sul sito della Regione, abbiamo individuato un uso 'dissennato' per studi e consulenze e proggetti di risorse comunitarie per attività di prevenzione, monitoraggio, controllo e gestione del rischio idrogeologico. Chiediamo alla magistratura di verificare se ci sono estremi di reato".
"Dal 2007 ad oggi - ha aggiunto Maria Sole Vizzini di #adessobasta - non è chiaro come siano utilizzate queste somme per mettere davvero in sicurezza il territorio e rendere normale la viabilità in Sicilia". "Abbiamo anche inviato - ha detto ancora - una diffida alla Regione siciliana in cui chiediamo l'apertura di un'attività ispettiva interna e chiarezza e trasparenza sulla gestione delle somme".

Intanto, il ministro delle Infrastrutture Graziano del Delrio ha trasmesso alla Procura competente e all'Anticorruzione di Raffaele Cantone un dossier sull'autostrada A19 Palermo-Catania. Nel dossier, gli ispettori della task force governativa avrebbero scritto nero su bianco che la frana che ha danneggiato il viadotto si poteva evitare. Sotto accusa la gestione della Protezione civile regionale e dell’Anas nel controllo e monitoraggio del distacco di parte della collina che a Caltavuturo avevano segnalato da oltre dieci anni.
Secondo gli ingegneri Salvatore Acampora, Carlo Ricciardi, Giovanni Coppola e Andrea Tumbiuolo la gravità della situazione era nota dal 2005 come emergenza da comunicazioni inviate tra i vari enti e ritrovate in archivio.

- "L'Anas sapeva da anni della frana" di Antonio Fraschilla (Repubblica/Palermo.it)

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19 giugno 2015
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