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''Aiutiamo i magistrati dell'Aquila''

Un un pool di magistrati per vigilare sulle infiltrazioni mafiose e un pool di giudici che aiuti i pm abruzzesi

16 aprile 2009

"Un gruppo di lavoro composto da magistrati, in seno alla Procura nazionale antimafia, aiuterà la Procura dell'Aquila a evitare i rischi di infiltrazioni mafiose" negli appalti legati alla ricostruzione post-terremoto in Abruzzo.
Ad annunciarlo è stato questa mattina il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, nel corso dell'intervista a Maurizio Belpietro per 'Panorama del Giorno', all'interno del programma 'Mattino Cinque' su Canale 5.
Il procuratore preferisce però non parlare di "allarme mafia" a proposito di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata. La task-force sarà composta da "magistrati ed esperti nelle criminalità che più tradizionalmente operano in Italia". Per Grasso, inoltre, "coinvolgere i cittadini, i tecnici e i professionisti, nella ricostruzione della loro città, è la scelta migliore per la ricostruzione, sentendo la loro terra come qualcosa di proprio e avendo l'interesse a ricostruire nel modo migliore ed evitando pericoli per il futuro".

Il procuratore Grasso definisce "un monito, non un allarme" il suo appello a tenere alta l'attenzione (LEGGI). "Al momento - precisa - non ci sono ancora le condizioni per un possibile allarme, anche perché la ricostruzione deve ancora iniziare". Ma Grasso ribadisce il suo invito a fare tesoro di quelle che definisce "le esperienze passate", citando espressamente il caso della ricostruzione in Irpinia. "E' giusto assicurarsi - sottolinea il procuratore antimafia - che tutti i soldi dello Stato vadano ai cittadini dell'Aquila colpiti da una così grave disgrazia e non ad arricchire gli 'sciacalli' delle case e delle casse dello Stato". Inoltre, "le ricostruzione dovranno essere fatte a regola d'arte, con l'applicazione di tutte le norme antisismiche".

Il Consiglio Superiore della Magistratura, poi, ha lanciato l'appello ai giudici italiani, attraverso le mailing-list delle correnti delle toghe, per aiutare i pubblici ministeri dell'Aquila: "Si facciano avanti coloro che vogliono dare una mano ai magistrati dell'Aquila che ora indagano dopo il sisma sulle responsabilità dei crolli degli edifici abruzzesi".
Il portavoce dell'appello è il togato del Movimento per la Giustizia Dino Petralia, che è vicepresidente della settima commissione di Palazzo dei Marescialli competente sulle applicazioni, ossia sui rinforzi di magistrati assegnati agli uffici giudiziari che si trovano in difficoltà.
Il procuratore dell'Aquila ieri aveva sottolineato che nell'ufficio abruzzese "siamo quattro gatti e dobbiamo muoverci in un mare di carte". Una difficoltà che potrebbe portare alla richiesta di rinforzi al Csm.
Nelle mailing-list intanto ci sono le prime disponibilità di alcuni magistrati a dare una mano ai colleghi abruzzesi impegnati in un'indagine delicata e complessa. Petralia sottolinea che chiunque abbia l'intenzione di collaborare "non aspetti tempo e manifesti la sua disponibilità a essere applicato anche in assenza di un formale interpello". [Informazioni tratte da Adnkronos/Ing]

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16 aprile 2009
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