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''Ancora non ci hanno contestato alcun reato''

Il comandante del motopesca mazarese bloccato in Libia è riuscito a parlare al telefono con i familiari

06 agosto 2008

"Stiamo bene. Ancora però non ci hanno contestato alcun reato". Lo ha detto al telefono Nicolò Asaro, armatore e comandante del peschereccio "Valeria prima" sequestrato sabato scorso dalle autorità libiche, perché avrebbe sconfinato nelle acque territoriale del Paese africano, che si trova nel porto di Tripoli. Asaro è stato contatto telefonicamente sul numero indicato dall'ambasciata italiana a Tripoli ai familiari dei sei pescatori che formano l'equipaggio.
Asaro ha aggiunto: "Secondo me il sequestro è un fatto politico. Quando ci hanno fermato eravamo a circa 36 miglia dalla costa libica nella zona cosiddetta del 'deserto'. Nello specchio d'acqua c'erano almeno altri 30 motopesca". "Avevamo - ha aggiunto - bisogno di acqua in porto e i libici ci hanno messo a disposizione un'autobotte. Sono fiducioso. Spero che le autorità italiane e libiche ci facciano tornare a casa al più presto".

Al telefono ha parlato anche Frej Haouaneb, 50 anni, uno dei due tunisini che si trovavano sul "Valeria prima". Anche lui ha affermato di stare bene: "Siamo a bordo e mangiamo i viveri che erano sul peschereccio. Io e il mio connazionale attendiamo l'arrivo del console tunisino". La compagna del tunisino Naziha, 53 anni, ha detto: "Sono angosciata ma sentire il mio uomo mi ha rassicurato".
Il peschereccio, partito l'8 maggio per la battuta di pesca, sarebbe dovuto rientrare nel porto mazarese il 10 agosto, i familiari, quindi, non vedono i lorocongiunti da più di due mesi.

Ieri a Mazara del Vallo il figlio dell'armatore, Vito Asaro, ha incontrato il deputato nazionale Nicola Cristaldi e il deputato regionale Tony Scilla. Il sindaco di Mazara, Giorgio Macaddino ed il presidente del Consiglio comunale Francesco Croccchiolo, seguono l'evolversi della vicenda. Il sindaco Macaddino, dopo i contatti informali delle prime ore di sabato, con una nota ufficale inviata al ministro degli Affari Esteri Franco Frattini ed al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, continua a chiedere l' intervento del Governo per l'immediato rilascio di natante ed equipaggio. [ANSA]

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06 agosto 2008
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