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''Basta con i privilegi alle regioni a statuto speciale''

Il ministro Brunetta contro i vantaggi di alcune Regioni, vantaggi che la Sicilia, secondo Lombardo, non ha mai avuto

22 aprile 2009

Il ministro anti-fannulloni, Renato Brunetta, dice basta ai privilegi delle Regioni a statuto speciale. La presa di posizione del ministro per la Pubblica amministrazione è stata resa pubblica nei giorni scorsi commentando le critiche del sindacato valdostano Savt-Ecole sulla legge Gelmini e sulla legge Brunetta. "Tutte le Regioni italiane - ha precisato - saranno speciali, non ci saranno più privilegi. Le Regioni a statuto speciale sono istituzioni della Repubblica che per 50-60 anni hanno, chi bene, chi meno bene, goduto di un vantaggio finanziario. Molti l'hanno usato bene, altri meno bene. Con il federalismo e il federalismo fiscale che stiamo realizzando avremo tutte regioni a statuto speciale. Si giocherà non più sui trasferimenti maggiori, ma sull'efficienza, la qualità, la trasparenza, la produttività. E saremo tutti un pò più equi. Che nessuno strilli alla lesa autonomia, non si tratta di questo. Si tratta solo di redistribuire meglio le risorse della collettività".

Secondo Brunetta, "federalismo non vuole dire avere la spesa facile, ma esercitare responsabilità e trasparenza. L'attuale federalismo egoista di matrice post bellica è finito. D'ora in poi dovrà esserci un federalismo nel quale tutte le Regioni siano speciali, e non perchè hanno più soldi delle altre. Credo che in Italia non dobbiamo più avere figli e figliastri, cicale e formiche, con i soldi che vanno sempre solo alle cicale. È stato così per 50 anni, ora è una storia finita: il federalismo che stiamo costruendo sarà un federalismo della convergenza e della responsabilità".

Raffaele Lombardo, presidente della più antica regione d'Italia a Statuto speciale, concorda col ministro Brunetta "sul fatto che tutte le regioni italiane devono essere messe nelle stesse condizioni di partenza, sia sul piano istituzionale che sul piano finanziario". "Va benissimo - ha osservato Lombardo commentando le parole del ministro della Pubblica amministrazione - che tutte le regioni italiane siano considerate speciali e che si valorizzino le peculiarità territoriali di ciascuna. E' estremamente positivo che tutte siano chiamate a un uso responsabile delle risorse. Ed è importantissimo che i cittadini abbiano la facoltà di giudicarne l'operato attraverso il voto. Soprattutto nel momento in cui aumenta la pressione fiscale".
Poi però ha aggiunto: "Rigetto con forza l'idea che specialità sia mai stato sinonimo di privilegio. Grazie alla riforma federalista - se mai ci sarà - faremo seriamente i conti. E si capirà finalmente in maniera ineccepibile come le regioni del Sud siano state sistematicamente penalizzate. Ciò che conta è come nel tempo il differenziale di crescita tra Nord e Sud sia costantemente stato diverso. E ciò chiuderà ogni discussione sulla presunzione di privilegio".

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22 aprile 2009
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