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"Bruno Bordoli. Con Anima"

Alla Galleria Credito Siciliano di Acireale la mostra di "un fuori pista, un fuori moda, un fuori consenso"

19 maggio 2014

Bruno Bordoli. Con Anima
Una mostra presentata da Philippe Daverio
A cura di Daniele Astrologo Abadal
Galleria Credito Siciliano
Piazza Duomo, 12 - Acireale
Fino al 13 giugno 2014


Coppia che balla di sera (1986) acrilico e olio su tela 40x50 cm

Questa mostra di Bruno Bordoli è un curiosissimo tentativo della mente critica, una sorta di scommessa aperta in quel mondo ridotto dell'arte a noi contemporanea che si rifiuta solitamente ogni tipo di verifica o di confronto.
Bordoli è un fuori pista, un fuori moda, un fuori consenso. Un provocatore serissimo dall'aspetto mansueto. Un rivoltoso celato nella tranquillità della vita lacustre lombarda. Un anarchico carico di fede ma avulso da ogni tipo di voglia propagandistica. Un dedicato. Ed ha oggi il coraggio di presentare l'esordio della sua attività come se tutti ne conoscessero già le evoluzioni successive. Gioca quindi al nascondiglio con il proprio mistero.


San Bastianu di Acireale (2011) acrilico e olio su tela grezza cm 203x185

Egli è invero un lombardo che con intuito e sapienza ha deciso di riallacciare la sua lingua pittorica ad un ceppo delle estetiche che la modernità aveva deciso di relegare in una piega non più spiegata della storia. Riparte dall'Antigrazioso di Carrà, quel dipinto che apre, nell'inizio straziato del secolo ventesimo, alla critica d'ogni avanguardia futurista o futuribile ed andrà a generare un ciclo di opere dove il primordialismo diventa una ricerca del fondo della memoria e quindi del fondo dell'anima. Rompere la buona educazione estetica, quella che aveva scoperto il fascino energetico delle avanguardie e che allora era prevalente, allora in quel 1916 quando tuonavano i cannoni, era in realtà una presa di coscienza dinnanzi ad una tragedia che aveva visto naufragare nel fango delle trincee ogni speranza in un mondo nuovo. Carrà ripartiva dalle origini, dalla figurazione apparentemente rozza d'un romanico primordiale ch'era pura la radice della visione genetica rinnovata delle nostre civiltà cristiane d'Occidente. Si rifiutava Carrà ad ogni ipotesi di classicità. Avrebbe da lì a poco ritrovato nelle ieratiche figure d'un Quattrocento affrescato e prerinascimentale la sorgente d'una nuova lingua della figurazione. Ma alla partenza del suo nuovo percorso era necessario sbarazzarsi d'ogni desiderio di compiacenza, da ogni voglia d'ammiccamento.


Omaggio a Sondrio (via Lunga) (2012) acrilico e olio su tela grezzo (scomparto centrale del Trittico, 203x180 cm)

Viaggi mentali analoghi erano quelli che negli stessi anni De Saussure intraprendeva nella linguistica, Aby Warburg nella storia dell'iconografia e Carl Gustav Jung nella psicanalisi. Dinnanzi alle vertigini d'una Europa che correva verso il precipizio, gli artisti e gli intellettuali tentavano di trovare certezza nel ritorno all'origine delle cose umane.
E Bordoli ripropone alla fine del secolo ciò che Carrà aveva anticipato all'inizio del medesimo secolo. Ma lo fa dopo il susseguirsi delle tragedie e dopo il sovrapporsi delle onde successive delle avanguardie, quando ormai la metodologia di queste s'era talmente sdrucita da diventare conformista e da correre ad insegnare il proprio verbo nelle accademie che inizialmente aveva combattuto. Bordoli riparte da sotto lo zero storico e per ingraziare l'ispirazione decide di disgraziare il gesto. Tenta di ritrovare l'espressione al di là dell'espressionismo, di rivalutare il segno al di qua dei formalismi.


Omaggio a Rembrandt (il bue squartato) (2010) acrilico e olio su tela 205x146 cm

Ed inizia così la sua avventura personale che si farà avventura spirituale. Certo assimila alcune lezioni fondamentali, quella della deformazione fotografica come terreno d'indagine, quella della sublimazione di Francis Bacon come prassi del pennello. E il percorso verso il difficile, verso l'ignoto si fa percorso nei meandri dell'anima.
Rivedere oggi i primi passi d'una mutazione del linguaggio che negli anni lo ha portato ad una pittura piena e consapevole consente di percepire o almeno di intuire la determinazione che lo ha guidato nel silenzio del suo fare. Si ritrovano in questi dipinti d'esordio i germi d'una alternativa che tuttora vive nella sperimentazione e che le mode d'oggi fanno certamente fatica a recepire. Ma è proprio questo il mestiere artistico del ricercatore, dell'operaio sommesso che non cerca il consenso immediato degli altri ma la mediazione con la coscienza di chi ancora è mosso dalla curiosità intellettuale, di chi crede che la storia delle idee e fra le idee sempre abbia l'energia per orizzonti nuovi, per tempeste e per sogni.
(Philippe Daverio)


Nous avons passé un col (2001) olio su tela e cartone telato 70X100 cm

- BRUNO BORDOLI: ALL'ORIGINE DELLA PITTURA di Daniele Astrologo Abadal

INFO
Galleria Credito Siciliano
Orari e ingressi: da mercoledì a domenica 10.00 - 12.00 / 17.00 - 20.00
Chiuso lunedì e martedì festivi aperti
Aperture straordinarie su prenotazione
INGRESSO LIBERO
Informazioni al pubblico: tel. +39 095.600.208
www.creval.it

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19 maggio 2014
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