"C'è una strategia multipla per commissariare la Sicilia"
Rosario Crocetta, tra incontri multipli, attacchi bassi e annunci dirompenti
AGGIORNAMENTO
"C'è una strategia multipla per commissariare la Sicilia". Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha indetto stamane una conferenza stampa a Palazzzo d’Orleans, per aggiornare i mezzi di informazione sulle ultime mosse decise in questi giorni. Tra gli argomenti affrontati, quello dei fatti contenuti nell’inchiesta esclusiva pubblicata dal settimanale Panorama, su suoi presunti rapporti con esponenti di Cosa nostra. "C'è una congiura - ha detto Crocetta - che parte dai poteri forti siciliani, da una parte della politica siciliana e dai giornali di Destra che scrivono falsità e calunnie: io ho solo combattuto la mafia". "Panorama scrive falsità, mi ha calunniato e diffamato scrivendo cose irreali. Per questo chiederò milioni di euro per danni che devolverò ai ragazzi di quartieri disagiati di Gela, dello Zen di Palermo, di Librino a Catania. Finalmente c'è un giornale che può pagare".
Crocetta ha fatto, quindi, riferimento a quanto pubblicato dal settimanale "Panorama". Il governatore ha spiegato i suoi rapporti con i personaggi citati nel servizio del settimanale, dicendo che è in atto "una strategia mafiosa, una macchina del fango per delegittimarmi". "Una strategia - ha aggiunto - cominciata dall'on. Simona Vicari del Pdl all'inizio della campagna elettorale. Io ho fatto l'assessore, il sindaco, l'eurodeputato non ho mai avuto un avviso di garanzia neanche per abuso d'ufficio. Mi hanno rivoltato e intercettato senza che ne sapessi nulla: non è stato trovato niente contro di me: io i mafiosi li ho denunciati e per questo ho una condanna a morte".
"Alti esponenti del centrodestra nazionale si sono rivolti alla Tunisia, ai servizi di quel Paese, dove io mi reco spesso in vacanza per cercare di costruire un dossier contro di me. Volevano utilizzare 'il metodo Boffo'". "So chi è stato - ha aggiunto Crocetta - ma non lo dico perché non posso provarlo. Ma voglio che si sappia che io so. L'idea era chiara: colpire un gay che va in Tunisia. 'Chissà quante ne combina lì', avranno pensato. Non capiscono che io ormai ho l'età che porta alla pace dei sensi".
Il presidente Crocetta ha poi annunciato di aver revocato gli incarichi di dirigente generale della Regione a Biagio Bossone, Gesualdo Campo, Gianluca Galati, Francesco Nicosia, Ludovico Albert, Marco Salerno e Pietro Tolomeo, che erano a capo di altrettanti dipartimenti. Alcuni direttori sono già stati temporaneamente sostituiti. "L'obiettivo - ha spiegato Crocetta in conferenza stampa - è di avere solo 13-14 dirigenti regionali quanti sono i dipartimenti e gli assessorati. Ora sono 30. Ci sarà un risparmio notevole per la regione. Non è possibile avere due cariche dirigenziali in un unico settore come alle Foreste o all'Energia".
Crocetta ha annunciato anche una rotazione temporanea dei dirigenti. Così Vincenzo di Rosa andrà alla guida del corpo forestale della Regione, Sergio Gelardi andrà al dipartimento beni culturali, Anna Rosa Corsello all'istruzione e formazione, Vincenzo Falgares alle attività produttive, Mariano Pisciotta al Bilancio, Giovanni Bologna all'Audit. "È solo l'inizio - ha aggiunto Crocetta - aspettiamo l'insediamento della giunta regionale. Se ci fossero clausole che salvaguardano dal punto di vista economico i dirigenti regionali revocati pagherebbero Raffaele Lombardo e chi ha firmato quelle clausole illegali".
"Da oggi l'ufficio stampa è decaduto. L'incarico ai 21 giornalisti è revocato", ha anche informato davanti ad alcuni addetti stampa della Regione che anche oggi sono al lavoro e inviano comunicati. "I giornalisti dell'ufficio stampa - ha aggiunto - hanno un incarico fiduciario, devono essere in grado di fare una dichiarazione interpretando il mio pensiero, a volte devono parlare al posto mio, devono essere una squadra a difesa della presidenza. Per questo i componenti dell'ufficio stampa attuale non possono rimanere. Naturalmente se vogliono anche loro possono fare domanda per il nuovo ufficio stampa che sarà più snello, meno numeroso, fatto da gente giovane e che lavora. Un giornalista non può percepire lo stipendio da come quello elargito finora per 19 comunicati l'anno".
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Quella di ieri è stata una giornata piena di incontri per il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Poco prima delle 13:00, a Palazzo d'Orleans, Crocetta ha ricevuto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Il tema dell'incontro la "questione Gesip". Nel corso dell'incontro il Presidente ha espresso la necessità di "scegliere un percorso che possa consentire di risolvere il problema, utilizzando in modo produttivo il personale, trovando - ha puntualizzato Crocetta - strumenti che possano momentaneamente bloccare la crisi, in attesa di trovare una soluzione definitiva. Ho assolutamente intenzione di fare asse con il Comune di Palermo per risolvere il problema,che è una vera e propria emergenza sociale". "Ho già chiesto un incontro urgente al Ministro Fornero, - ha aggiunto il Presidente - per aprire un tavolo di confronto nei prossimi giorni".
Il governatore ha poi incontrato il neo assessore al Turismo Franco Battiato. "L'assessore - ha annunciato Crocetta - è già al lavoro per portare avanti le attività legate al suo incarico. E in settimana completeremo la giunta".
Sull'artista catanese da diversi giorni aleggiavano i dubbi su una possibile rinuncia della carica di assessore al Turismo. Dubbi rilanciati da una sua dichiarazione di qualche giorno fa durante il Festival del cinema di Roma (LEGGI). Dallo staff del governatore, sono sempre arrivate conferme sull'impegno in giunta di Battiato, ma si lavora alacremente, come ammesso dallo stesso Crocetta, per far "dimagrire" la delega affidata al cantautore, al momento molto vasta, e ad affidare molte delle incombenze all'assessorato alla Cultura, e alcune attività burocratiche a un forte dirigente generale o capo di gabinetto. Insomma, non è escluso che alla fine Battiato opti per un passo "di lato", che non significa l'abbandono del "progetto Crocetta", sposato con piena convinzione. Ma magari, la scelta di virare verso un luogo un po' diverso: quello di superconsulente, o di una sorta di "alto commissario" per gli eventi culturali siciliani.
Il nuovo presidente della Regione, ha poi, lanciato nuovamente l'ultimatum ai partiti. "Continuo a leggere sulla stampa notizie su ipotetiche retromarce, problemi, impossibilità di comporre la giunta. Gli assessori, sia pure espressione di sensibilità politiche diverse, dovranno essere di alto profilo, sulla scia di quelli già da me nominati, e soprattutto dovranno ricevere il mio gradimento. Non sono disponibile a fare il presidente commissariato da nessuno. Se si voleva questo bastava candidare qualche altro". "Non ci sono - ha aggiunto - segretari di partito che mi stoppano, perché sarebbe un comportamento arbitrario e golpista. Quel segretario di partito che si permettesse di parlare così, non conosce Crocetta che vuole rappresentare la libera voce dei siciliani. Sono stanco delle solite lottizzazioni". "I partiti abbiano la capacità di esprimere il meglio e laddove ci saranno dubbi confronterò le mie proposte con quelle dei partiti. Sento in giro nomi di alcuni che non sono espressione di altissima qualità. Si astengano i partiti dal fare simili proposte. Entro fine settimana voglio completare la giunta per permettere di decidere attorno ai direttori generali e cominciare a fissare linee di bilancio da proporre in assemblea". "Se i partiti non sono pronti, io sono già pronto - ha concluso - e mi sento veramente offeso da tutti i tentativi di delegittimazione. Sui dirigenti nessun passo indietro, li sto conoscendo e valutando e sto studiando un piano di riduzione. Nella prossima giunta delibereremo la nuova squadra di direttori generali".
Intanto il presidente dell'ufficio centrale regionale del Tribunale di Palermo, Matteo Frasca, ha proclamato deputati gli otto componenti del listino del governatore Rosario Crocetta previsti dal premio di maggioranza per il vincitore delle elezioni regionali. Sono: Mariella Maggio, segretaria regionale della Cgil, Marika Di Marco, dirigente Pd a Siracusa che fa parte dell'area del segretario del Pd Giuseppe Lupo, e Alice Anselmo, figlia del docente universitario Aurelio. Nel listino anche l'ex sindaco Udc di Porto Empedocle Lillo Firetto, l'ex vice presidente della Regione Lino Leanza transitato dal Mpa all'Udc, l'ex questore di Gela Antonio Malafarina, voluto fortemente da Crocetta, Nino Oddo per i socialisti e Antonella Milazzo di area "Innovazioni" che fa riferimento all'ex ministro Salvatore Cardinale.
L'esclusiva inchiesta di Panorama: "Crocetta a braccetto coi boss" - Rosario Crocetta si è "guadagnato" una copertina su Panorama. Una prima pagina, quella del magazine Mondadori, che però non farà troppo piacere al governatore. "Le relazioni pericolose del presidente" è il titolo dell'inchiesta a cui il periodico (che esce il giovedì ma in Sicilia arriva il venerdì) dedica la copertina. "La storia dei rapporti di Crocetta, neogovernatore della Sicilia, con boss e picciotti di Cosa nostra", recita il sommario di prima pagina. E sul sito Internet di Panorama, un'anticipazione dell'inchiesta. "In esclusiva sul nuovo numero di Panorama, in edicola dal 22 novembre, le frequentazioni dell’ex sindaco di Gela, con i boss del clan Emmanuello, famiglia affiliata a Cosa Nostra - si legge sul sito -. Il torbido intreccio fra Crocetta e i neo assessori regionali da lui designati, Antonio Malafarina (ex commissario di Gela) e Nicolò Marino (pm di Caltanissetta), rispettivamente il commissario e il pubblico ministero che hanno registrato e indagato sui rapporti intercorsi fra il neo presidente e gli esponenti dei clan gelesi". "Dagli incontri al ristorante con uomini d’onore - prosegue il testo pubblicato sul sito del settimanale -, alle testimonianze di alcuni pentiti che raccontano dell’aiuto che Cosa Nostra avrebbe fornito a Crocetta durante l’elezione a sindaco. I dettagli di amicizie e relazioni pericolose, ricostruite dettagliatamente nell’inchiesta esclusiva di Panorama. Il sindaco antimafia che andava a braccetto con la mafia".
La replica del governatore è arrivata immediatamente. "Trovo osceno che i giornali della destra stiano cercando di ordire una congiura per offuscare una battaglia senza precedenti contro la mafia che ho portato avanti a Gela. E trovo indegno che si prendano in considerazione dichiarazioni totalmente inventate. Sono stato assessore a Gela, poi sindaco, poi eurodeputato, e non ho mai avuto neppure per sbaglio un avviso di garanzia: sono una rarità in Italia, forse un caso unico", ha detto Crocetta, intervenendo a una iniziativa col leader del Pd Pierluigi Bersani a Palermo, riferendosi chiaramente al servizio su Panorama senza però citare espressamente il settimanale. "La macchina del fango mi fa ridere - ha aggiunto - nessuno pensi di potere sporcare o bloccare questo processo di rinnovamento". Sulla questione, in mattinata il presidente ha indetto una conferenza stampa.
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it]