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''Carissimo, con gioia ricevo tue notizie...''. Resi noti alcuni ''pizzini'' trovati nell'ultimo covo di Provenzano

16 maggio 2006

"Carissimo, con gioia ricevo tue notizie..."
di Salvo Palazzolo (Repubblica.it)

Il capo di Cosa nostra, Bernardo Provenzano, si era fatto portare nel covo di Corleone una macchina elettrica, la tedesca Brother Ax 410, ma per i suoi pizzini preferiva la vecchia Olivetti lettera 35.
''Carissimo, con gioia ho ricevuto tue notizie - scriveva a un misterioso interlocutore indicato soltanto con il numero "5" - mi compiaccio nel saperi a tutti in ottima salute''. Le sgrammaticature sono quelle di sempre. I saluti finali, altrettanto: ''Vi benedica il Signore e vi protegga''.

I sostituti procuratori di Palermo Michele Prestipino e Marzia Sabella rendono noti i primi due 'pizzini' del capomafia arrestato l'11 aprile scorso, per ribadire al tribunale del riesame le accuse nei confronti del nipote prediletto del boss, quel Carmelo Gariffo che nelle lettere viene indicato con il numero "123". Era proprio Gariffo che si occupava di smistare i pizzini ai 163 destinatari indicati nel misterioso codice Provenzano, e preferiva scrivere a penna le sue risposte: ''Carissimo, noi tutti bene, così spero che tu sia, anche se dall'ultima mi lasci in dubbio. Sì, la puntura la devi fare, e pensavo che tu questo lo capivi, capisco che magari non ti è facile, però si dovrebbe rispettare''. C'era un insospettabile medico che visitava Provenzano: ''60 ha ritardato a venire perché aveva febbre'', scriveva ancora Gariffo. "60" è proprio il misterioso medico. ''Io l'ho visto lunedì scorso - spiega il nipote al capomafia - è disponibile a venire, gli farebbe comodo a lui il giovedì, cioè ha giovedì libero e quindi potrebbe venire la sera prima, cioè mercoledì, e ritornare il venerdì mattino. Questo quando dici tu''.

Dunque, qualche giorno dopo l'11 aprile, Provenzano avrebbe dovuto trasferirsi, per la sua visita. ''Per il posto - scriveva ancora "123", ovvero Gariffo, con il solito intercedere criptico - sì sono stato io a dirti che lui non lo vede perché il posto è stato osservato con i suoi cugini, ed è risaputo che appartiene a loro dai sbirri, detto da sbirri stessi, quindi dimenticalo''.
"60" si adeguava al suo illustre paziente. Comunicava pure lui con una macchina da scrivere. ''Carissimo con gioia ho ricevuto tue notizie e mi dispiace sentirti dire che stai non molto bene e la cosa mi fa stare male. Capisco che i tuoi movimenti non sono normali come ognuno di noi, ma bisogna che si prenda un provvedimento urgente magari solo per fare la puntura perché non farla può peggiorare la tua situazione''.
Il medico non parlava solo di esami e medicine. Secondo le indagini della Procura, faceva pure affari con Provenzano. Adesso, la polizia sta cercando di individuare "60".

 

 

 

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16 maggio 2006
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