''Chi ama gli animali non fa nascere dei randagi''
Ogni anno, tra cani e gatti, ne vengono abbandonati 135mila. La LAV per la prevenzione del randagismo
Anche in Sicilia arriva la nuova campagna d'informazione della LAV "Chi ama gli animali non fa nascere dei randagi", una campagna studiata per affrontare il problema della prevenzione del randagismo attraverso il ricorso alla sterilizzazione di cani e gatti, anche di proprietà, al fine di evitare che nuove cucciolate vadano ad affollare la popolazione di animali vaganti o reclusi in canili e gattili.
Sterilizzare il proprio amico a quattro zampe può evitare 70.000 nuovi randagi: questo è il numero di discendenti che un gatto o un cane può generare in soli sei anni. Considerando che le famiglie italiane ospitano in casa circa 6-7 milioni di cani e almeno altrettanti gatti, la portata della potenziale espansione della popolazione a quattro zampe, in assenza di interventi di sterilizzazione, è facilmente immaginabile.
Ogni anno in Italia vengono abbandonati circa 135.000 animali tra cani e gatti e circa l'80% muore in incidenti, per malattia o di stenti. In Sicilia circa 10.338 cani vivono rinchiusi nelle gabbie dei canili o da randagi, circa 68.000 insieme a 92.500 gatti (fonte: Ministero della Salute) rischiano di morire di fame, di sete o per incidenti. Pochissimi troveranno una famiglia adottiva. "Alle istituzioni nazionali e locali ma anche ai singoli cittadini chiediamo di fare prevenzione - dichiara Marcella Porpora coordinatrice regionale LAV Sicilia - attraverso alcuni comportamenti responsabili: la sterilizzazione di cani e gatti, evitare di acquistare animali e preferire invece l'adozione di un animale abbandonato o che vive in un canile, anche se adulto o bisognoso di cure, e denunciare chi abbandona un animale, reato punito con l'arresto fino a un anno o l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro".
Alcune persone nutrono ancora delle perplessità nei confronti della sterilizzazione, ma l'esperienza dimostra come cani e gatti sterilizzati godano di ottima salute psico-fisica e di un'eccellente aspettativa di vita. La sterilizzazione, a dispetto di alcuni pregiudizi, non danneggia la salute degli animali e, se la dieta è corretta non li fa ingrassare. L'intervento inoltre rende meno probabili fughe e allontanamenti da casa e i conseguenti possibili investimenti, maltrattamenti o avvelenamenti. La sterilizzazione nelle femmine riduce di molto il rischio di tumori mammari, elimina quello del cancro uterino e previene gravi patologie a danno degli apparati riproduttori. Non è necessario che abbiano avuto almeno un parto, al contrario la precocità dell'intervento è molto importante ai fini della prevenzione di numerose malattie. Anche per i maschi la sterilizzazione è auspicabile: aiuta a prevenire il cancro alla prostata e impedisce le fughe amorose.
Se viviamo con gatti che hanno la possibilità di accedere a spazi esterni, la sterilizzazione, oltre a impedire accoppiamenti destinati a incrementare la fitta schiera dei randagi, li proteggerà da infezioni e malattie virali quali la FIV (immunodeficienza, paragonabile all'AIDS umano) e la FeLV (leucemia felina) malattie che si trasmettono attraverso la lotta o l'accoppiamento con gatti affetti da tali patologie. Intervento ormai sicuro e affatto invasivo, la sterilizzazione aumenta dunque considerevolmente l'aspettativa di vita di cani e gatti e conferisce loro maggiore equilibrio: basti pensare alle sofferenze legate al periodo dell'accoppiamento, momento durante il quale gli animali sono irrequieti.
"La sterilizzazione è dunque una scelta responsabile nei confronti degli animali con i quali viviamo, ma anche nei confronti degli sfortunati randagi perché pur riuscendo a dare una casa a tutti i cuccioli generati dal proprio cane o del proprio gatto, si toglierà una preziosa possibilità di affidamento a uno dei tanti animali rinchiusi in un canile o in gattile o abbandonati in strada", precisa Ilaria Innocenti del settore cani e gatti della LAV.
La Legge Finanziaria 2008, Art. 2, comma 370 (Legge 24 dicembre 2007, n.244) - che ha modificato l'articolo 1 comma 829 della precedente Legge Finanziaria - ha accolto importanti novità in materia di randagismo, da tempo sollecitate dalla LAV:
1. Ha così sostituito l'articolo 4 della Legge quadro sulla "protezione degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo" (Legge n.281/91): "I comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono prioritariamente ad attuare piani di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione. A tali piani è destinata una quota non inferiore al 60 per cento delle risorse di cui all'articolo 3, comma 6. I comuni provvedono, altresì, al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani, nel rispetto dei criteri stabiliti con legge regionale e avvalendosi delle risorse di cui all'articolo 3, comma 6". Tali Piani si devono aggiungere a quelli analoghi predisposti da ogni Servizio veterinario Asl di cui all'articolo 2 comma 1 della Legge n.281/91, ciascuno dei quali finanziato con proprie risorse;
2. Ha finalmente istituito l'obbligo per i Comuni singoli o associati e per le Comunità montane di gestire canili e gattili sanitari direttamente o tramite convenzioni con le associazioni animaliste e zoofile. Tale legge prevede anche la possibilità che la gestione di tali strutture sia affidata a soggetti privati, a condizione però che nel canile o gattile sia garantita la presenza di volontari delle associazioni animaliste e zoofile preposti alla gestione delle adozioni e degli affidamenti di cani e gatti.
"Si tratta di novità importati, con le quali si intende stimolare i Comuni a garantire l'afflusso di risorse alla prevenzione del randagismo attraverso piani di controllo delle nascite - precisa responsabile nazionale del settore cani e gatti de Elisa D'Alessio - L'auspicio è che Comuni e Comunità montane possano anche occuparsi, con maggiore attenzione, del risanamento dei canili esistenti, troppo spesso fatiscenti e inadeguati a ospitare centinaia di animali, e della costruzione dei rifugi. Inoltre, finalmente anche quei canili, rifugi e ricoveri che per anni sono stati inaccessibili ai volontari dovranno aprire i cancelli e permettere alle associazioni animaliste e zoofile di partecipare alla vita della struttura, nell’interesse degli animali e a garanzia di una gestione trasparente".
Alcune cifre sul randagismo
Numero animali abbandonati in Italia ogni anno: 135.000 (45 mila cani, 90 mila gatti)
In Sicilia:
Numero complessivo canili sanitari e canili rifugio: 79
Numero canili sanitari: 37
Numero canili rifugio: 42
Numero cani randagi: 68.000
Numero cani ospitati nei canili: 10.338
Numero gatti randagi: 92.500
INFO
I volontari LAV saranno presenti con un tavolo informativo a:
PALERMO - Piazza Mondello, sabato 26 luglio e domenica 27 luglio dalle ore 10:00 alle ore 20:00.
SIRACUSA - Largo XXV luglio, sabato 26 luglio, dalle ore 16:00 alle ore 21:00
PACHINO/MARZAMEMI: Lungomare Starrabba, domenica 27, dalle ore 18:00 alle ore 23:30
- www.lavsicilia.it