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''Ci hanno spinto a proseguire verso la Sicilia''

Anche il gommone soccorso ieri dalla GdF sarebbe stato ''scortato'' fino alle acquei italiane dai militari maltesi

26 agosto 2009

Dopo la tragedia - ancora da verificare - della settimana scorsa nel Canale di Sicilia e le conseguenti nuove polemica tra l'Italia e Malta per quello che riguarda il soccorso in mare dei migranti provenienti dall'Africa (LEGGI), ieri un altro gommone con a bordo una cinquantina di persone è stato soccorso, ancora una volta, da un pattugliatore della Guardia di Finanza a circa 10 miglia a Sud di Lampedusa (LEGGI).
Nuovo sbarco e nuovo soccorso ai quali stanno facendo seguito nuove polemicha tra Italia e Malta perché, secondo quanto riferito dagli extracomunitari soccorsi, l'imbarcazione sarebbe stata "scortata" fino alle acque territoriali italiane da un'unità militare maltese.
"Siamo partiti mercoledì scorso da Tripoli, ma dopo tre giorni è finito il carburante. Abbiamo chiesto aiuto ad alcuni pescherecci che si sono rifiutati di aiutarci. Ieri (domenica scorsa per chi legge, ndr) siamo stati avvicinati da una motovedetta: ci hanno dato i salvagente e il carburante e ci hanno detto di proseguire perchè saremmo stati soccorsi".
Insomma, il racconto di uno degli eritrei sbarcati ieri a Lampedusa sembra il replay di quanto accaduto agli altri cinque eritrei tratti in salvo giovedì scorso al largo di Lampedusa. L'unica variante è che in questo caso, fortunatamente, non ci sono state vittime.

Le autorità maltesi sostengono che gli immigrati avrebbero "insistito per proseguire verso Lampedusa", una circostanza che tuttavia non emerge da questo primo racconto. Tra i migranti anche quattro donne e numerosi minori, assistiti sulla banchina dalla Protezione civile e dalle associazioni umanitarie in attesa di essere trasferiti verso alcuni centri di accoglienza.
Il braccio di ferro diplomatico tra Italia e Malta circa la responsabilità nei soccorsi ai barconi di immigrati questa volta si è trasformata in una "battaglia" condotta a colpi di filmati e riprese fotografiche. Ieri mattina, infatti, l'intervento del pattugliatore della Guardia di Finanza che ha soccorso il gommone è stato filmato da una motovedetta maltese che aveva "scortato" il battello fino al limite delle acque territoriali. Quando i militari italiani si sono accorti che l'intera operazione veniva ripresa, hanno deciso di "documentare" a loro volta la presenza dei colleghi maltesi immortalando l'unità con la bandiera dell'isola Stato.

Le polemiche mai sopite tra l'Italia e Malta si sono ripetute, quindi, anche questa mattina, nel corso della trasmissione "Radio anch'io" alla quale sono intervenuti il ministro degli Esteri Franco Frattini e il ministro dell'Interno maltese Carmelo Mifsud Bonnici. Quest'ultimo ha ribadito la netta contrarietà del suo governo all'ipotesi avanzata dalla Farnesina di un restringimento della cosidetta area Sar, la zona di competenza maltese per quanto riguarda le operazioni di ricerca e soccorso in mare. L'unica nota comune tra i due governi riguarda il giudizio positivo nei confronti del ruolo svolto dalla Libia in questi ultimi mesi, sul fronte della lotta all'immigrazione clandestina. "L'accordo con la Libia sta funzionando molto bene", ha detto Frattini. Ed anche Malta ha espresso "gratitudine" nei confronti delle autorità di Tripoli, in attesa di una visita ufficiale del leader libico Gheddafi prevista per le prossime settimane.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Corriere.it]

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26 agosto 2009
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