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"Compravo io la coca per me e per Cintola"

L’ex segretaria del deputato regionale Salvatore Cintola ha ammesso di aver comprato la droga

18 giugno 2010

Durante gli interrogatori di ieri, l’ex segretaria di Salvatore Cintola, Sabrina Di Blasi, ha ammesso di aver acquistato cocaina per conto del deputato regionale e di comprarne piccole dosi anche per sè. Così, i legali della donna hanno chiesto la scarcerazione della loro assistita. Avendo ammesso gli addebiti, infatti, secondo gli avvocati le esigenze cautelari nei confronti della donna si sarebbero affievolite. Il Gip Piergiorgio Morosini si è riservato la decisione.

Intanto, solo cinque delle 28 persone arrestate nell’operazione antidroga "Dolly show" (LEGGI) hanno deciso di rispondere alle domande del gip durante l’udienza di convalida del provvedimento cautelare che si è svolta ieri. Dagli interrogatori sono emersi nuovi elementi che sono adesso al vaglio della Procura.
Sull'inchiesta lavorano i pm della Dda Emanuele Ravaglioli e Marcello Viola coordinati dal Procuratore aggiunto Maria Teresa Principato. L’indagine, che ha portato al sequestro di oltre 60 chili di hashish, quattro di cocaina e oltre duemila banconote false, ha permesso di fare luce anche sui legami tra varie città italiane sia per l’approvvigionamento degli stupefacenti sia per lo smercio della droga.
Giorgio Napolitano e Massimiliano Caltabellotta, due degli arrestati, potevano contare, oltre al canale napoletano gestito da Ciro Di Napoli, detto "il principe", anche su altri appoggi a Roma e Milano. Nelle loro conversazioni spesso si parla di auto, per cercare di depistare eventuali intercettazioni. E’ così che un chilo di cocaina diventa "la smart bianca", se è buona "é troppo potente, è sedici valvole". Ma ci sono anche riferimenti gastronomici: "Il ristorante è di 85 mila lire a persona", per dire che un chilo di cocaina sarebbe venuto a costare 85 mila euro, oppure si cerca di velocizzare il reperimento della droga chiedendo di cucinare "mezzo chilo di pasta… altrimenti rimaniamo a digiuno poi". Ma in altri casi i riferimenti erano lavorativi. Così la segretaria del deputato regionale dell’Udc, Salvatore Cintola, segnalato dagli investigatori alla Prefettura come assuntore di cocaina, chiedeva al pusher Giorgio Napolitano se gli aveva portato i "due curriculum", due grammi di droga che quando sono diretti al "nano" e cioé a Cintola secondo gli inquirenti, diventano addirittura sei.

A difendere il deputato, che è stato subito sospeso dal partito, l'ex presidente della Regione oggi senatore dell'Udc, Salvatore Cuffaro. "Ho l’assoluta convinzione che Salvatore Cintola non ha mai fatto uso di droga. Inoltre, in quel periodo non era neanche assessore, quindi di sicuro non aveva l’auto blu". "Non mi è venuto mai nessun dubbio su di lui – ha aggiunto Cuffaro – Magari so di altri che fanno uso di droghe, ma lui non mi ha mai dato questa impressione".

- Tre giorni e tre notti in aula... serve la coca (Guidasicilia.it, 17/06/10)

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18 giugno 2010
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