''Comuni Ricicloni 2006'' di Legambiente: cresce il divario tra Nord e Sud in materia di raccolta differenziata
Il Veneto, in particolare la provincia di Treviso, si aggiudica il primo posto tra i ''ricicloni''. Ovvero, tra i Comuni che si impegnano nella raccolta differenziata e nel riutilizzo dei rifiuti. La classifica annuale, giunta alla dodicesima edizione, è stata stilata da Legambiente. Oltre a incoronare 855 comuni ricicloni su duemila partecipanti (+11,5% rispetto al 2005), l'analisi fa emergere la distanza sempre crescente tra Nord e Sud.
Vincitore assoluto, Maserada sul Piave, comune di quasi 8800 abitanti in provincia di Treviso. Nei primi dieci posti si trovano ben otto comuni dell'area trevisana: l'en plein non è reso possibile dalla presenza di Ceggia (Ve), che si è piazzato quarto, e Carignano (Torino), ottavo.
Situazione grave a Palermo e Napoli, con percentuali bassissime: rispettivamente l'8,32 e il 5,61 per cento. La città partenopea, fanalino di coda della classifica dei grandi comuni, è la spia di una situazione paradossale, quella della Campania. Nella regione, il cui capoluogo è spesso teatro di ''emergenze rifiuti'', ci sono anche comuni che superano il 70 per cento di raccolta differenziata. Dalla classifica dei Comuni ricicloni emerge anche un altro dato: la netta differenza nella tutela ambientale tra nord e sud della penisola.
''Fotografiamo ancora una volta un Paese non sincronizzato, con un nord che migliora risultati spesso già eccellenti e un sud che, salvo alcuni sporadici casi, fatica a ingranare la marcia giusta presentando un quadro d'insieme desolante - ha dichiarato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente -. L'ennesima emergenza campana di queste ultime settimane è il sintomo dell'assenza di una seria politica di gestione che stenta a liberarsi dal giogo degli interessi della criminalità organizzata legati al traffico e allo smaltimento dei rifiuti, nonostante l'apprezzabile sforzo della protezione civile. Il paradosso è che questo avviene proprio nella regione in cui Bellizzi e altri comuni del Salernitano dimostrano che con una buona raccolta differenziata non esistono le montagne di immondizia lungo le strade. La Campania vive da anni un'emergenza diossina, sconta vent'anni di assenza di pianificazione e non ha alcun termovalorizzatore. Siamo noti per la nostra contrarietà agli inceneritori come soluzione al problema rifiuti, ma non crediamo che in una situazione del genere vadano demonizzati. Certo è che nessuno propone di realizzare impianti di compostaggio che risolverebbero l'emergenza una volta per tutte''.
Tornando alle classifiche dell'edizione 2006 dei ''Comuni Ricicloni'', tutte trevigiane le prime 5 classificate tra i comuni sopra i 10mila abitanti del Nord. Al centro, tra i comuni over 10mila, non trovano concorrenza le città toscane, sebbene siano sostanzialmente ferme ai risultati di cinque anni fa. Al sud la disfida è tutta tra Campania e Sardegna: vince Bellizzi (SA), seguita da Ozieri (SS), da Mercato San Severino (SA), Terralba (OR) e Macomer (NU).
Tra i comuni sotto i 10mila abitanti, pressoché lo stesso copione: i primi 5 posti vanno al Veneto.
La menzione speciale ''Start Up'' va al comune di Castelbuono, in provincia di Palermo, che da alcuni anni ha avviato un sistema di raccolta della frazione organica dai risultati non eccezionali, ma incoraggianti in una regione dove la raccolta differenziata è tra i livelli più bassi d'Italia.
Un discorso a parte va fatto per le grandi città. New entry e unica riciclona è Torino con il 35, 7% di raccolta differenziata. Milano e Firenze sfiorano il 30%, mentre lontane da un risultato dignitoso sono Roma, Palermo e Napoli.
I criteri di qualità di ''Comuni Ricicloni''.
Comuni Ricicloni, concorso nazionale di Ecosportello (lo sportello informativo di Legambiente per le pubbliche amministrazioni sulle raccolte differenziate), da alcuni anni ha deciso di puntare l'obiettivo sulla qualità della gestione integrata dei rifiuti più che sulla sola percentuale di raccolta differenziata. Misurando cioè anche aspetti quali la riduzione della produzione, la percentuale destinata al recupero di materia, l'attivazione di un sistema tariffario al posto della tassa, l'introduzione del compostaggio domestico, gli acquisti verdi (GPP-Green Public Procurement) da parte delle amministrazioni pubbliche, la sicurezza dello smaltimento e l'efficacia generale del servizio. Una serie di parametri che, fissata la soglia d'ingresso in base alla percentuale (quest'anno finalmente innalzata al 35% del Decreto Ronchi per tutti i Comuni d'Italia, senza distinzioni nord, centro e sud, a eccezione dei comuni sotto i 10mila abitanti del nord a cui è richiesto di superare il traguardo del 50%), va a comporre un ''indice di gestione'' che decide vincitori e classifica.
- Il dossier completo ''Comuni Ricicloni 2006'' è disponibile su www.ecosportello.org