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''Cosa nostra appare oggi destrutturata''

Il ''successeur de Falcone'', Piero Grasso, trae un bilancio su Cosa nostra in un'intervista a Le Figaro

29 dicembre 2008

"Cosa nostra appare oggi destrutturata". Si può cogliere un pizzico di ottimismo nelle parole del Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, in una lunga intervista-bilancio pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano francese 'Le Figaro'.
Grasso ritornando sulla recente 'decapitazione' della Cupola e illustrando le dinamiche di potere delle mafie che agiscono sul territorio italiano, ha detto ai giornalisti francesi: "Secondo le mie informazioni, sembra che la Cupola, la vecchia commissione che raggruppa le principali famiglie, non funzioni più. Tutti i suoi membri sono in carcere".
Insomma, il Procuratore generale ha voluto sottolineare questo delicato momento di Cosa Nostra, sfiancata dal lavoro investigativo di Palermo, per trarne positivi auspici.

La recente operazione, denominata "Perseo" (LEGGI), che a Palermo ha portato in carcere quasi cento boss, è la prova della debolezza della mafia siciliana, fuori dai circuiti internazionali, ma insieme della sua "esistenza" in vita. E' possibile che il blitz abbia affibbiato un colpo decisivo a Cosa nostra, ma è anche possibile che la decisione di rimettere in sesto la Commissione non sia stata abbandonata. A giudicare dei nomi dei probabili membri della Cupola, tuttavia, si ha la sensazione che circolino personaggi di modesto peso. Ma non è davvero il caso di cantare vittoria. I tentacoli della piovra si rigenerano con sorprendente rapidità.

Grasso, nell'intervista a Le Figaro, ha sottolineato il ruolo preminente acquisito oggi dalla 'Ndrangheta nel panorama delle organizzazioni criminali. "Oggi gestisce più dell'80% del traffico di cocaina perché ha saputo stringere dei legami diretti con i cartelli colombiani. Non è in guerra permanente come la camorra - ha spiegato il procuratore -; quando si tratta di droga, la 'ndrangheta sa far tacere il dissenso interno".
"Il successore di Falcone" - così lo ha definito il quotidiano francese - ha sottolineato poi come in Italia esistano "due mafie straniere che agiscono in senso stretto sul territorio": si tratta della mafia albanese, dedita a quello che definisce "politraffico" - ossia alla gestione contemporanea della tratta di esseri umani e del traffico di cocaina o eroina - e la mafia nigeriana, che sfrutta le nuove reti della droga provenienti dall'Africa francofona. 

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, SiciliaInformazioni.com]

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29 dicembre 2008
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