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"Da questa vicenda viene fuori una brutta immagine della Sicilia"

Rosario Crocetta e l'inchiesta sulle spese sconsiderate dell'Ars

16 gennaio 2014

Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha convocato ieri la stampa a Palazzo d'Orleans per commentare l'esito del voto della finanziaria, ma l'attenzione si è spostata sul ciclone giudiziario che ha investito la Regione.
Le indagini della magistratura sulle spese pazze all'Ars sono "una cosa che ci mette molta tristezza perché non è bello essere il presidente di una Regione dove ci sono 97 parlamentari indagati - ha dettto il governatore - Mi fa anche rabbia, però è anche giusto che la giustizia abbia il suo corso, credo ci siano stati abusi in tutti i settori della vita pubblica ed è venuta l'ora che questa regione cominci a dimostrare che vuole fare più degli altri e che si debba sbloccare di uno stato che sicuramente non è esaltante". "Voglio ricordare una cosa - ha aggiunto Crocetta -: se un anno fa avessi messo in giunta politici come mi chiedevano i partiti, oggi ci saremmo trovati con il governo col maggior numero di indagati in Italia. Non sarebbe stato bello per nessuno. Per il futuro, chi è indagato non può chiedere di entrare in giunta. Da questa vicenda viene fuori una brutta immagine della Sicilia, annacquando anche il lavoro che ha fatto il governo sulla finanziaria".

E, ovviamente, aspettando che la Giustizia faccia il suo corso e vengano a galle le reali responsabilità così come i veri illeciti, sì, ha ragione il presidente Crocetta a dire che da questa vicenda viene fuori proprio una brutta immagine della Sicilia. Brutta e, aggiungiamo noi, grottesca e ridicola. C'è persino l'acquisto dei fumetti Diabolik (per un totale di 179 euro), tra le spese rimborsate dall'Assemblea regionale siciliana a uno dei 97 indagati. L'acquisto dei Diabolik è stato fatto dall'ex deputato Fli Livio Marrocco che è accusato di avere "richiesto e ottenuto il rimborso di spese sostenute per finalità non istituzionali per l'importo complessivo di euro 13.975,08", come si legge nell'avviso di garanzia notificato martedì al politico. Marrocco ieri si è difeso dicendo: "Chiarirò nella sede opportuna - cioè dinanzi ai magistrati - di non aver mai fatto ricorso a soldi pubblici per spese personali, mi spiace solo che si stia dando un'immagine distorta e offensiva della mia persona. Ad esempio è falso che io abbia stipulato abbonamenti a Diabolik: quel fumetto era allegato a uno dei quotidiani che in quanto capogruppo davo mandato di acquistare per metterli a disposizione del gruppo di Fli all'Ars".

C'è poi il gruppo parlamentare Pd che tra 'regalie', 'omaggi' e 'regali di nozze' ha chiesto e ottenuto rimborsi per oltre 73.000 euro. Come risulta dall'avviso di garanzia notificato all'ex capogruppo del partito Antonello Cracolici, oggi presidente della Commissione Affari istituzionali all'Ars, il politico avrebbe "disposto, attraverso l'indebito utilizzo del contributo unificato del Gruppo Pd, il pagamento ovvero il rimborso di diverse spese inerenti a 'regalie' varie, brindisi augurali, biglietti augurali, strenne pasquali e natalizie, panettoni, cesti natalizi, ecc., per l'importo complessivo di 49.931,29 euro" a cui vanno aggiunti, secondo i pm sempre "attraverso l'indebito utilizzo del contributo unificato del Gruppo", i rimborsi di diverse spese inerenti a regali di nozze, per l'importo complessivo di 5.990 euro. Cracolici è inoltre accusato di avere disposto il pagamento delle fatture emesse dalla Hassio Servizi, società affidataria del servizio bar e ristorante all'interno dell'Assemblea Regionale, per consumazioni effettuate dai Deputati e dai dipendenti del Gruppo Parlamentare Pd, per l'importo complessivo di euro 73.037 euro. E poi una pioggia di pagamenti per collaboratori, legali, per l'importo complessivo di 50.000 euro. Ci sono anche quasi 5mila euro in cialde di caffè tra le spese pazze.

Ma, il "campione" di "spese pazze" risulta esssere Innocenzo Leontini, ex capogruppo del Pdl all'Ars. Per il capogruppo, così come per gli altri deputati inquisiti, la maggior parte delle spese che potrebbero essere contestate dai pm sono relative ai contributi extra busta per i collaboratori e i dipendenti, secondo la Finanza illegittimi: nel caso di Leontini si sarebbero negli anni accumulati oltre 700 mila euro, relativi ai consulenti e portaborse dei vari deputati. Leontini risulterebbe essere stato particolarmente affezionato alle gioiellerie. Ci sono anche 18 lettori dvd acquistati nel 2009 per un importo di 1.728 euro, e poi l'acquisto di libri effettuato presso la libreria Flaccovio di Palermo per 330 euro. Sullo scontrino non fiscale emesso dalla libreria in data 10/11/2011, è riportata la dicitura, manoscritta, 'computer' e 'libri On. Alfano'. Ma Leontini ha inserito tra i rimborsi anche il pagamento di una multa per 51 euro e il bollettino intestato a Serit per 67,75 euro, spese per lavaggi auto e carburante.

Anche l'onorevole Rudy Maira, ex capogruppo Pid, è finito sotto la lente di ingrandimento delle fiamme gialle per contributi ai portaborse di oltre mezzo milione di euro. Mentre tra i collaboratori c'è chi come Elena Mancuso (anche lei indagata) avrebbe usufruito grazie al deputato Cataldo Fiorenza di un capodanno al Villa Neri Resort & Spa di Linguaglossa (Ct) per 637 euro. L'ex capogruppo Giulia Adamo avrebbe disposto pagamenti a ristoranti per diverse migliaia di euro (4.500 allo chef Natale Giunta, 1.500 a Torre Sibiliana) e vari regali come borse Louis Vuitton a dipendenti, gioielli con spese dall'orefice Fecarotta, foulard di Hermes, otto Ipad per circa seimila euro e altri diecimila euro di pranzi e cene di cui la Finanza non avrebbe trovato giustificazione. Anche Francesco Musotto, ex capogruppo del Mpa, avrebbe versato oltre centomila euro ai collaboratori, oltre ad aver percepito 178mila euro in ordine alle quali il gruppo Mpa non avrebbe esibito alcun documento fiscale, contabile ed extra-contabile. Inoltre Musotto, avrebbe versato 45 mila euro a Raffaele Lombardo, ex presidente della Regione. Titti Bufardeci, ex presidente del gruppo Grande Sud, oltre ad avere versato decine di migliaia di euro per i collaboratori, avrebbe usufruito di 35mila euro per carburante, riparazioni e manutenzioni di una Ford Kuga a lui intestata.

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16 gennaio 2014
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