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''Decapitato'' il clan Madonia... finalmente

Dopo quasi un decennio di attesa la Giustizia ha dato una grande sferzata ai tempi

04 novembre 2008

Nei giorni scorsi i giudici della Corte d'Appello di Caltanissetta hanno confermato le condanne per otto componenti del clan mafioso dei Madonia a cui in primo grado erano stati inflitti più di un secolo di carcere.
E' stato questo il processo, diventato eclantante e negativo caso nazionale, per il quale si era dovuto attendere più di otto anni per avere le motivazioni della sentenza del Tribunale di Gela davanti ai quali si era svolto il dibattimento. E per questo notevole ritardo, nel deposito delle motivazioni, erano stati prima scarcerati gli imputati condannati e lo scorso luglio il giudice "lumaca", Edi Pinatto, è stato rimosso per "grave  negligenza" che "non è scusabile".

Dopo tanto aspettare, la sentenza d'Appello al meno è stata veloce; la Corte è stata presieduta da Francesco Ingargiola, i pg erano Angela Tardio e Franca Imbergamo.
Gli otto imputati sono il boss Giuseppe "Piddu" Madonia, la moglie, la sorella, il cognato, il cugino e tre uomini di sua stretta fiducia. Accusati di associazione mafiosa e traffico di droga, gli imputati, erano stati arrestati nell'operazione "Grande Oriente" datata 1998. I giudici della corte d'appello hanno confermato 24 anni a Carmelo Barbieri e Giuseppe Lombardo. Barbieri, insegnante di educazione fisica, è il presunto boss che il sindaco di Gela, Rosario Crocetta, con grande stupore e preoccupazione, si ritrovò alle spalle durante la processione del Venerdì Santo dello scorso anno.

"Stavolta un record positivo" - Il sindaco di Gela, Rosario Crocetta, è soddisfatto: "I capi della cosca di Piddu Madonia coinvolti nel processo 'Grande Oriente' sono stati finalmente condannati dai giudici della Corte d'appello di Caltanissetta, a cui vanno il plauso e i ringraziamenti dell'intera comunità gelese e, credo, siciliana e nazionale, per la rapidità con il quale è stato celebrato il processo di secondo grado".
La Corte di appello ha infatti confermato le condanne di primo grado per associazione mafiosa. Fu proprio Crocetta a denunciare nei mesi scorsi la lentezza con la quale i giudici del tribunale di Gela non depositavano, dopo otto anni dalla sentenza, le motivazioni delle condanne. "Adesso sono bastati quindici giorni per una sentenza d'appello - ha detto Crocetta -, un record positivo che si contrappone a quello negativo che aveva raggiunto il giudice Pinatto". "Continuo a ritenere fermamente - ha aggiunto il sindaco - che la libera circolazione, scaturita dai ritardi di Pinatto, di soggetti condannati per gravi reati di mafia, costituisca un grave pericolo per l'intera comunità e mi auguro che accada presto tutto ciò che le coscienze libere si attendono, che i mafiosi vadano in galera".
Infine un sentito ringraziamento rivolto ai "coraggiosi magistrati di Caltanissetta ma anche quanti nel passato (presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Don Ciotti, senatore Beppe Lumia) hanno condiviso con me la battaglia per la deposizione della sentenza che ha consentito di rifare il processo attuale".

La Dia nissena ha sequestrato beni per 9,5 milioni - Questa mattina la Direzione investigativa antimafia di di Caltanissetta ha proceduto al sequestro di quattro imprese per un valore complessivo di 9,5 milioni di euro. Il provvedimento è dei giudici del tribunale sezione misure di prevenzione di Caltanissetta e riguarda l'imprenditore Marcello Orazio Sultano, 38 anni, ritenuto un affiliato al clan mafioso Madonia-Rinzivillo e considerato un personaggio di spicco di Cosa nostra nissena.
Le imprese sequestrate operano tutte nel settore delle costruzioni e della produzione di asfalti e bitumi. Tra le aziende oggetto del provvedimento vi è anche lo stabilimento di contrada Capodarso (Enna), che da più di un decennio, opera, in regime di esclusività, nelle province di Caltanissetta ed Enna.

Il provvedimento dei giudici della sezione misure di prevenzione del tribunale di Caltanissetta, su proposta del Direttore della Dia, ha ordinato il sequestro delle imprese: Sultano lavori srl, con sede a Gela; La nuova montaggi srl, con sede a Sannazaro Dè Burgondi (Pavia) e le due imprese individuali Marcello Sultano di Gela. La Sultano lavori srl ha gli stabilimenti a Enna, in contrada Pandusa Capodarso. La nuova montaggi srl ha il laboratorio a Pieve del Cairo (Pavia), e la società ha per oggetto l'attività di costruzione e montaggio di carpenteria metallica, pesante e leggera, di impianti industriali, civili, commerciali, artigianali e agricoli e lavori di saldatura. Le due imprese individuali si occupano di costruzioni di autostrade e strade di edifici e lavori di ingegneria civile, produzione di asfalti e bitumi. 

[Tutte le informazioni sono tratte da La Siciliaweb.it]

- Rimosso il giudice lumaca (Guidasicilia.it,17/06/08)

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04 novembre 2008
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