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''Di lavoro non si deve più morire!'' In Italia ogni mese sono cento le persone che muoiono sul posto di lavoro.

09 ottobre 2006

''Cento morti sul lavoro al mese sono troppi''. Alla 56esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, Pietro Mercandelli, presidente dell'Associazione mutilati e invalidi sul lavoro (Anmil), ha gridato la sua rabbia al ministro del Lavoro, Cesare Damiano, invitato a Bari per partecipare al convegno dell'associazione.
Le statistiche dell'Inail dicono che nel primo semestre del 2006 gli incidenti sul lavoro sono calati dello 0,8%, ''ma non basta'', ha replicato il presidente dell'Anmil. ''Di lavoro non si deve più morire. Il governo - ha proposto Mercandelli - deve destinare una quota del 3% di riduzione del cuneo fiscale al potenziamento dei controlli sul rispetto delle norme di sicurezza''.
Come scrive il presidente della Repubblica, ''serve una cultura della prevenzione''. Nel messaggio inviato da Giorgio Napolitano al convegno di Bari, il presidente ha invitato a cercare ''strumenti idonei a contrastare i nuovi rischi emergenti in un sistema produttivo in continua evoluzione. E' importante affermare una cultura delle prevenzione: è un cammino di civiltà''.

Chiamato in causa, il ministro del Lavoro non si è tirato indietro e alle affermazioni del presidente dell'associazione invalidi del lavoro ha risposto elencando ciò che il governo già sta facendo in materia di sicurezza: ''Nella Finanziaria - ha detto Cesare Damiano - abbiamo costituito per la prima volta un fondo per la emersione dal lavoro nero. Ci stiamo muovendo per dare una svolta su questo terreno perché è evidente che se riusciamo a prevenire la piaga del lavoro nero, poi ci saranno dei benefici anche sul fronte della sicurezza dei lavoratori''.
Oltre ad elencare i provvedimenti già presi dal governo in materia di sicurezza ed emersione (pacchetto sicurezza sui cantieri edili, documento unico di regolarità contributiva, comunicazione obbligatoria dell'assunzione il giorno precedente, tesserino di riconoscimento lavoratore e chiusura cantieri scoperti con 20% lavoratori in nero), Damiano ha rivelato che, insieme al ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, sta lavorando perché siano inserite nuove clausole di sicurezza sul lavoro soprattutto negli appalti pubblici al massimo ribasso. ''La sicurezza è un nostro impegno'' ha concluso il ministro, e i lavoratori sperano che sia vero.

Fonte: Repubblica.it, 8 ottobre 2006

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09 ottobre 2006
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