''Dio salvaci, stiamo finendo in mare''
Sul Web l'audio della sciagura dell'Atr 72 della Tuninter ammarato nell'estate del 2005 nel mare di Palermo
Dalle ultime perizie disposte dalla magistratura palermitana sembrava che la ricostruzione della tragedia aerea dell'Atr 72 della compagnia tunisina Tuninter, avvenuta a 12 miglia a nord di Capo Gallo (Palermo) il 6 agosto del 2005 con un bilancio di 16 morti e 23 sopravvissuti, avesse trovato la verità su quanto effettivamente avvenne quel giorno.
Dopo ripetute simulazioni di volo i periti avevano avuto possibilità di dimostrare che ''se fossero state seguite le procedure corrette, l'Atr 72 della Tuninter avrebbe raggiunto senza conseguenze la pista 20, predisposta all'aeroporto di Palermo Punta Raisi, o addirittura la pista 25, normalmente prevista per l'atterraggio in condizioni regolari'' (leggi). Insomma, la tragedia poteva essere evitata.
Oggi su quella tragedia qualcosa in più c'è la raccontano le stesse voci di chi dentro la cabina di pilotaggio dell'Atr della Tuninter si trovò a comprendere la portata di quello che stava avvenendo. E non parliamo di un racconto postumo dei piloti che si salvarono dal disastroso ammaraggio, ma delle registrazioni che nei minuti precedenti all'impatto furono registrate nella cabina di pilotaggio.
I frenetici messaggi tra i piloti e la torre di controllo di Palermo, le voci che implorano aiuto negli ultimi momenti prima dell'impatto in mare.
''Dio salvaci, stiamo finendo in mare, oh Dio salvaci''. L'audio della sciagura - quattro minuti e mezzo di terrore che precedono lo schianto - è stato divulgato online da un sito di scambio di file (www.liveleak.com): nel documento si sente la voce del comandante, il tunisino Chefik Gharbi, e del copilota, Alì Kebair, sopravvissuti con le altre 21 persone ed entrambi indagati subito dopo la tragedia per non aver seguito le istruzioni riportate nel manuale di bordo.
Frasi in arabo, inglese e francese, una babele di lingue quella dei i piloti che parlano con la torre di controllo palermitana, comprendendo la gravità di ciò che sta per accadere, ma che mantengono la calma fino alla fine.
Dialoghi convulsi che permettono di ricostruire le fasi precedenti al brusco ammaraggio: il blocco del primo motore, la richiesta di un atterraggio d'emergenza all'aeroporto di Punta Raisi, il blocco del secondo motore, il tentativo di ammaraggio e il tremendo impatto con l'acqua che ha fatto spezzare l'aereo in tre tronconi.
Disperato l'appello del comandante, Chafik Garbi: ''Penso... non siamo, non siamo in grado di raggiungere la terra. Siamo a quattromila piedi e non siamo in grado, abbiamo perso entrambi i motori. Ci potete mandare elicotteri o qualcosa di simile? Veloce, veloce, veloce''. Seguono minuti drammatici di conversazione concitata, alla quale partecipa anche il secondo pilota. Finché il comandante si arrende all'evidenza quando il velivolo ormai - dice - ''tocca, tocca il mare''. Quindi la fine, accompagnata da una invocazione, una preghiera da parte del comandante: ''In nome di Dio il misericordioso, il clemente, in nome di Dio il misericordioso, il clemente, in nome di Dio il misericordioso, il clemente, in nome di Dio il misericordioso, il clemente, testimonio che non c'è altro Dio che Allah e Mohammad è il suo profeta, in nome di Dio il misericordioso, il clemente...''. La voce del comandante è calma. La preghiera è appena sussurrata, in inglese.
Alle 15.38'53'' lo Splash-down.
Le indagini sulla tragedia condotte dalla Procura di Palermo sarebbero nella fase conclusiva. A Bari, (ricordiamo che l'Atr 72 della Tuninter era in volo sulla tratta Bari-Djerba) secondo quanto si è appreso da parenti delle vittime, i magistrati avrebbero pressoché completato le indagini e le perizie, compresi i colloqui registrati dal registratore audio cabina di pilotaggio. Sempre secondo fonti vicine ai famigliari delle vittime baresi, la procura palermitana sarebbe ancora in attesa della risposta a due rogatorie chieste da tempo alla Tunisia - l'oggetto delle quali non è noto - per chiudere l'inchiesta e procedere alla richiesta di rinvio a giudizio dinanzi al gup. Il ritardo da parte della Tunisia a rispondere a queste rogatorie è stato più volte stigmatizzato dai parenti delle vittime.
Sempre secondo la perizia di cui abbiamo parlato all'inizio dell'articolo, i passeggeri del velivolo furono ''lasciati privi di informazioni circa la natura dell'avaria'' e intuirono ''la gravità della situazione dal comportamento della hostess di bordo e dalla assenza di trazione delle eliche poste in bandiera''.
La trascrizione del dialogo tra i piloti e la torre di controllo prima dell'ammaraggio
Ore 15.34'33''
- comandante (Chafik Garbi): Confermi la distanza, per favore.
- Palermo controllo: 20.
- comandante: Confermi la distanza, per favore.
- Palermo: La distanza è ora 20 miglia.
- comandante: Penso…non siamo, non siamo in grado di raggiungere la terra. Siamo a quattromila piedi e non siamo in grado, abbiamo perso entrambi i motori. Ci potete mandare elicotteri o qualcosa di simile? Veloce, veloce, veloce.
- Palermo: Posso avvisare.
Il secondo pilota (Lassoued Alì Kebaier) legge ad alta voce indicazioni tecniche. Meno 3'33'' all'ammaraggio
- comandante: E' bene che giriamo da quella nave là, è bene se giriamo verso quella nave. No, no, il vento è forte Alì, il vento è forte, o Dio sii clemente. In nome di Dio il misericordioso, il clemente, in nome di Dio, il misericordioso, il clemente... non è partito? La batteria che ha. No, no
- secondo pilota: Cabina e cockpit, preparatevi. (Parole incomprensibili)
- Palermo: 1153, Palermo, per vostra conoscenza informiamo le... navi. La vostra posizione è circa 22 miglia ora radiale 20... 036,... radiale 036, 22 miglia
- comandante: Uhhh, la batteria! Non in grado di raggiungere, non in grado di raggiungere, 2200 piedi. Ci sono due barche, dirigiamo verso di loro, sul lato sinistro, prua 180, potete avvisarle per favore?
- comandante: Aspetta, riaccendi, dai riaccendi
- Palermo: Prua 180, confermate?
- comandante: Quale hai acceso, quale hai acceso?
- secondo pilota: Destro
- comandante: Dai, andiamo, andiamo. L'altro, l'altro
- Palermo: Tuninter 1153, Palermo, ripetete il messaggio
- comandante: C'é una barca, c'é una barca... lato sinistro... stiamo andando là. 1100 piedi
- comandante: O Dio, o Dio, sii clemente
- secondo pilota: Auto, press, dump
- comandante: Prepararsi all'emergenza, ditching. Meno 1'55'' all'ammaraggio
- Palermo: Siete a circa... ora la posizione è circa... 20 miglia ad est del campo
- comandante: Non in grado, non in grado di raggiungere
- secondo pilota: Non in grado di raggiungere. Tuninter 1153, non in grado di raggiungere il campo, vediamo due barche sul lato sinistro, grandi barche. Proviamo ad atterrare... ad ammarare vicino. Se potete chiamare... per favore
- Palermo: (incomprensibile)... chiamiamo i militari. Il secondo pilota legge indicazioni per l'ammaraggio.
- comandante: Bene secondo (incomprensibile). Meno 27'' all'ammaraggio
- comandante: Non avere paura... no, l'altro, l'altro. (Per cinque volte viene azionato un comando)
- comandante: ... sentilo, sentilo
- secondo pilota: Uguale, uguale, non vuole fare niente
- comandante: O mio Dio, sii clemente, o mio Dio sii...
- secondo pilota: Landing gear level... up... ditch push button before
- comandante: Dai va bene, dai sta con me, stai con me Alì eh. Stai attento, preparati Chokri (il meccanico che aveva raggiunto la cabina di pilotaggio ndr), Chokri preparati
- Chokri: Sono pronto
- comandante: Tocca, tocca il mare.
- comandante: In nome di Dio il misericordioso, il clemente, in nome di Dio il misericordioso, il clemente, in nome di Dio il misericordioso, il clemente, in nome di Dio il misericordioso, il clemente, testimonio che non c'é altro Dio che Allah e Mohammad è il suo profeta, in nome di Dio il misericordioso, il clemente...
Splash-down ore 15.38'53''