Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

''Droghe leggere e droghe pesanti per me pari sono''. Il Senato ha approvato le nuove norme contro la droga

28 gennaio 2006

Detto fatto! Il governo ha messo la fiducia, il Senato ha approvato. Con un unico voto l'aula del Senato nei giorni scorsi ha votato la fiducia su un emendamento contro la droga e il decreto sulla sicurezza delle Olimpiadi di Torino che lo contiene.
I voti a favore del provvedimento sono stati 148, i no sono stati 82. Ora il provvedimento passerà alla Camera.
Le nuove norme, che componevano in origine un disegno di legge firmato dal vicepremier Gianfranco Fini, è stato inserito in un decreto, per essere varato prima della fine della legislatura.

Se il decreto sarà approvato anche alla Camera (e difficilmente sarà respinto), potranno essere applicate pene da sei a vent'anni se si importa, esporta, riceve, acquista o detiene una sostanza stupefacente per uso non esclusivamente personale. Le quantità sono ancora da definire, ma (questo è uno dei temi più scottanti dello scontro politico) non vi sarà più alcuna distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere.
Per chi detiene un quantitativo inferiore, tabelle alla mano, per uso personale, potrà essere sottoposto a sanzioni amministrative, come la sospensione della patente di guida, del porto d'armi, del passaporto, del permesso di soggiorno per motivi turistici (o, nel caso di cittadino extracomunitario non lo otterrà mai). Nel maxiemendamento, inoltre, compaiono anche una serie di norme che incidono sul processo penale e di esecuzione di pena guardando alla funzione riabilitativa e al recupero di indagati, imputati o condannati come tossicodipendenti.
Tra le altre novità c'è l'equiparazione tra enti pubblici e associazioni private per il recupero dei tossicodipendenti e la certificazione dello stato di tossicodipendenza non è più riservata ai servizi pubblici.

Una legge, l'ennesima, che trova la piena contrarietà dai partiti dell'Unione. ''Un colpo di mano'' per imporre una visione autoritaria: così ha commentato Rosi Bindi, deputata della Margherita, parlando di ''norme poliziesche che affrontano il contrasto alle tossicodipendenze in modo assolutamente inadeguato e osteggiate dalla stragrande maggioranza degli operatori e delle comunità di recupero''. Dello stesso avviso il senatore Guido Calvi, capogruppo Ds in commissione Giustizia: ''Questa legislatura è stata segnata soltanto da strappi istituzionali, ma pensare di concluderla con un voto di fiducia che inserisce in un decreto sulle Olimpiadi di Torino una nuova legge sulle droghe è davvero troppo''. Giovanni Russo Spena, di Rifondazione, ha annunciato ''una battaglia durissima'' contro ''una legge assurda''. Parole molto forti anche quelle del segretario di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti: ''Quello che offende è che per ammiccare alla parte reazionaria dell'elettorato la Casa delle Libertà si permette di inserire in una legge che riguarda le Olimpiadi un provvedimento sulle droghe. Ci vorrebbe una ribellione etico-morale prima che politica su un episodio come questo''.

Marco Pannella (che è al sesto giorno dello sciopero della sete per protestare contro le norme per la formazione delle liste elettorali che penalizzano la Rosa nel Pugno), ha annunciato due referendum contro il disegno di legge Fini sulla droga. La raccolta firme potrà cominciare l'11 agosto, mentre il deposito per la presentazione dei quesiti potrà avvenire a fine settembre. Ma il leader radicale non vuole perdere tempo: ''Dobbiamo sottoporre a referendum questa 'leggiaccia' e i suoi peggioramenti 'ex Fini' '', ha affermato. ''I termini di legge ci impongono di attendere sei mesi dopo la convocazione dei comizi elettorali. Lavoriamo perché la legge venga giudicata dagli elettori''.
Pannella non ha poi risparmiato critiche sul modo in cui il governo ha portato le norme al voto. ''La prassi dei maxiemendamenti'', ha detto, ''come del resto l'abuso costante dei decreti, la dice lunga sullo 'stato dello Stato' di diritto, a cui concorre per la gran parte la maggioranza di governo, ma che è reso possibile anche dalla debolezza della sinistra''. E prosegue: ''Se in Italia ci fosse stata una vera cultura liberale nelle istituzioni, i presidenti di Camera e Senato, quali garanti del Parlamento, non avrebbero mai dovuto permettere che una legge di questo genere fosse contenuta in un provvedimento sulle Olimpiadi''.

A difendere la legge è toccato ancora una volta al ministro Carlo Giovanardi, che parla di nuove norme contro la droga con l'obiettivo di salvare i tossicodipendenti e sgominare le bande di spacciatori: ''Siamo partiti dal principio che un giovane tossicodipendente non può essere ammazzato - ha detto il ministro per i Rapporti col Parlamento - dandogli l'eroina fino a quando non muore. Sia ben chiaro che chi compra eroina sostenendo che sta rifornendo tutti gli amici della festa, difficilmente potrà farla franca, questo è spaccio. La nuova legge - conclude l'esponente dell'Udc - pone fine a una situazione di grande incertezza perché a oggi i tribunali hanno troppa discrezionalità nello stabilire se si tratta di spaccio oppure di consumo personale''.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

28 gennaio 2006
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia