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"Durerò 5 anni anche stavolta, grazie a Mimmuzzo"

Silvio Berlusconi, al congresso dei Responsabili, ringrazia Scilipoti per il suo essenziale appoggio

22 ottobre 2011

"Già una volta il mio governo è durato cinque anni e, grazie anche al vostro aiuto, durerò cinque anni anche questa volta, per la mia personale autorevolezza". Non ha dubbi il premier Silvio Berlusconi che, sia all'inizio che alla fine del suo breve intervento al congresso del Movimento di responsabilità nazionale di Mimmo Scilipoti all'Eur, ha ricordato la sua "discesa in campo". Dal palco del congresso, il Cavaliere ha esordito rievocando "il golpe giudiziario" di Tangentopoli che lo costrinse nel '94 a buttarsi in politica. In particolar modo torna a puntare il dito sui "comunisti ortodossi": "Ho deciso di fare la mia scelta allora insieme ad altri matti come me per non consegnare il potere e il Paese nelle mani dei comunisti ortodossi".
E "da quando sono sceso in campo non mi hanno fatto mancare nulla, solo aggressioni mediatiche e giudiziarie che sono continuate", ha aggiunto difendendosi poi dalle accuse che riguardano le sue cene a Palazzo Grazioli: "Si tratta di cene eleganti, carine, divertenti, allegre", che sono state trasformate in "cose indicibili".

Il cavaliere si è lamentato poi della nostra Costituzione che "dà al presidente del Consiglio solo una possibilità di suggestione. Ma nessun potere. Il premier e il governo hanno solo il potere di proporre alle Camere disegni di legge e decreti legge, niente di più. Non posso dimissionare un ministro...". E se la prende con lo strapotere della magistratura democratica e denuncia "una Corte costituzionale formata in maggioranza da giudici di sinistra". Insomma, "bisogna cambiare l'architettura costituzionale. Non l'ho fatto fino adesso perché l'unica mia colpa è che non sono riuscito a ottenere oltre il 51% dei consensi". Il premier ha sottolineato poi che "bisogna approvare la riforma della giustizia" e "cambiare la struttura dell'attuale Csm".

Non è mancato un accenno alla legge elettorale: "I cittadini, firmando in un milione e settecentomila il referendum sul fatto di reintrodurre le preferenze, ci hanno dato un'indicazione assolutamente chiara di questa volontà. Quindi credo che nella legge esistente dobbiamo introdurre una variante che consenta ai cittadini di scegliere candidato su candidato". E ha ricordato che Roberto Calderoli "aveva dato quel giudizio negativo" sull'attuale legge elettorale definendola "'Porcellum' non nella sua totalità, perché la nostra legge che era in corso di approvazione al Senato fu cambiata per intervento del presidente della Repubblica di allora Ciampi, che pretese, in base a un'interpretazione personale della Costituzione, di frazionare il premio di maggioranza al Senato in tutte le Regioni, cadendo così le ragioni di un premio di maggioranza che è dato a chi prevale sull'altra parte per garantire la governabilità".
Il premier ha quindi sottolineato la necessità di "una modifica assolutamente importante", perché "la legge elettorale per così come è fatta garantisce certamente la governabilità per quanto riguarda la Camera ma non garantisce assolutamente la governabilità per quanto riguarda il Senato".

Berlusconi ha parlato per mezz'ora e a più riprese ha ringraziato Scilipoti e i suoi, il cui appoggio, è la sua certezza, "permetterà all'esecutivo di durare cinque anni".
Il "padrone di casa", Domenico Scilipoti, o meglio, Mimmuzzo Scilipoti, ha salutato, raggiante di gioia, Berlusconi con un: "Eccellenza, grazie". Poi si è lanciato nell'apologia della famiglia tradizionale: "Come si fa a spiegare al proprio figlio che la famiglia non è composta da un uomo e una donna. Non posso dire a mio figlio che le coppie di fatto sono come la famiglia, lui non mi capisce". Ancora: "Chi vuole togliere il crocifisso dalle scuole è uno scimunito". Poi l'invito all'evangelizzazione responsabile: "Andate porta per porta. Parlate con tutti, convinceteli, scendete nelle piazze e difendete i valori, rischiate in prima persona".
La milizia responsabile a quel punto ha applaudito di cuore. "Il Signore mi ha dato questa croce: voglio vedere una nazione che parla un linguaggio mite, che sia plasmata dall'ecologia profonda... Proviamoci".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica.it]

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22 ottobre 2011
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