"E' doveroso che qualcosa cambi"
Il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, a Roma dal Capo dello Stato: "Non ce la facciamo più a reggere tutti questi morti"
La richiesta che il 3 ottobre diventi la Giornata della memoria per i morti in mare, tutti quanti e non solo i 366 che erano sul barcone naufragato a Lampedusa; la necessità di andare oltre 'Mare Nostrum', magari cercando di accogliere degnamente chi sopravvive al Mediterraneo; la proposta rivolta all'Unione europea affinché apra sedi nei paesi dove transita chi fugge da guerre e persecuzioni, per consentirgli di chiedere protezione senza dover sfidare il mare.
Mentre ad Agrigento si commemoravano i morti di Lampedusa - senza le bare delle vittime e senza i sopravvissuti - e si contestavano i ministri presenti (Angelino Alfano, Cecile Kyenge e Mario Mauro), il sindaco Giusi Nicolini a Roma ha incontrato i vertici delle istituzioni ai quali ha ribadito per l'ennesima volta che non si può più far finta di niente davanti alla strage che da troppo tempo si consuma nel Mediterraneo: "Lampedusa non ce la fa più a reggere tutti questi morti, è doveroso che qualcosa cambi".
Dopo aver presentato in mattinata con il presidente della commissione diritti umani del Senato Luigi Manconi una "proposta concreta" per uscire dell'indifferenza, Nicolini ha incontrato il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente della Camera Laura Boldrini. E ad entrambi ha avanzato una richiesta: fare del 3 ottobre la giornata dedicata alle vittime del mare, a tutti quei migranti che partiti nella speranza di trovare un futuro migliore sono finiti in fondo al Mediterraneo: 600 solo nell'ultimo mese, almeno 2.600 secondo l'Unhcr negli ultimi due anni; 6/7 morti al giorno dal 1988 al 2011 secondo Manconi. "Non sarà solo il giorno dei morti di Lampedusa - ha detto il primo cittadino - ma di tutti i morti. In questo modo le vittime diventeranno di tutti. E non ci saranno più passerelle" dei politici.
Ed è proprio a loro che è rivolto il "piano di ammissione umanitaria" presentato ieri con Manconi, illustrato sia a Napolitano sia a Laura Boldrini e già inviato al premier Letta affinché lo faccia suo al vertice dell'Ue in programma il 24 e 25 ottobre, dedicato proprio alla questione dell'immigrazione.
"La proposta è semplice e lineare, anche se la sua realizzazione è faticosa e complessa. È chiaro che dipende dalla volontà politica: se c'è, si avranno enormi vantaggi" ha detto molto chiaramente Manconi. L'obiettivo è quello di "anticipare geograficamente il punto" in cui i fuggiaschi possano chiedere protezione, perché il "cuore della tragedia" è proprio la traversata. Bisogna dunque consentire ai migranti di avanzare la richiesta di protezione nei paesi di partenza o di passaggio - ad esempio l'Egitto o quelli del Maghreb, la Giordania o il Libano - attraverso la realizzazione di presidi internazionali in questi paesi con il coinvolgimento delle organizzazioni umanitarie e internazionali. Presidi dell'Ue innanzitutto, che dispone di un Servizio per l'azione esterna, ma anche dei paesi membri, utilizzando la rete diplomatico-consolare.
"Chi ha necessità di protezione - ha spiegato Manconi ricordando che c'è già una direttiva europea del 2001 che consente la possibilità di concedere permessi di protezione temporanea in presenza di un massiccio afflusso di fuggiaschi - potrebbe così rivolgersi ad una di queste sedi per chiedere un visto temporaneo che gli consenta di raggiungere l'Europa con un viaggio incruento e legale, al posto di quei viaggi crudeli e illegali che invece avvengono oggi e che portano le stragi nel Mediterraneo".
"È ora di buttare la maschera, tutti quanti. La mia isola è in una condizione da cui non si esce se non si cambia - ha detto con amarezza Nicolini - Dopo tutti questi morti è naturale e doveroso chiedere che qualcosa cambi. I governi devono porre fine a questa strage. Le politiche migratorie descrivono il grado di civiltà di un paese e le nostre sono troppo securitarie". È anche per questo che il sindaco non ritiene sufficiente l'operazione avviata dal governo nel Mediterraneo. "Mare Nostrum mi sembra davvero poco. Avrei trovato più utile, ad esempio, decongestionare il centro di Lampedusa dove le condizioni continuano ad essere invivibili ed invece, con questa operazione si continua a dare ad una domanda umanitaria una risposta militare".