Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

...E il convivente della mafiosa pentita scrisse al boss chiedendogli di proteggere i propri figli

Alfio Garozzo, ex pentito e convivente del ''boss in gonnella'' Giusy Vitale, scrive a Nitto Santapaola

03 maggio 2005

''Rinnego quello Stato a cui ho affidato la vita della mia convivente e affido la vita dei miei figli a Benedetto Santapaola, pentendomi ancora una volta di essere stato la causa della collaborazione della mia convivente, Giusy Vitale''.
Alfio Garozzo, l'ex collaboratore di giustizia catanese, attualmente detenuto nel carcere di Ivrea e convivente della prima ''boss in gonnella'', ora collaboratrice di giustizia, ha nuovamente affidato all'Ansa le proprie confidenze scritte in una lettera.

Dopo la prima missiva del 12 aprile scorso, rivolta alla famiglia della sua convivente e al capomafia Totò Riina replicando alle minacce di morte alla coppia ricordando loro di ''essere una persona profondamente religiosa e fedelissima al testo religioso del vecchio testamento biblico e rispondo alle azioni con reazioni 'occhio per occhio e dente per dente' '', stavolta l'ex pentito si è rivolto al boss Santapaola, chiedendo protezione per la vita dei suoi cari.
A Nitto Santapaola Alfio Garozzo ha infatti scritto di ''sapere che è stata emessa una condanna a morte nei suoi confronti'' da parte dei familiari della Vitale e per questo ''non gli resta che rispondere alla mafia con la mafia''. ''Ma se è difficilissimo arrivare a me - osserva Alfio Garozzo - perché sono detenuto, è facilissimo arrivare ai miei cari. Per questo da uomo d'onore quale hai dimostrato di essere ti prego di fare questo per me: proteggi i miei figli''.
''Non far sì - aggiunge Garozzo - che scorra sangue innocente, perché ne scorrerà tantissimo se toccheranno una delle mie figlie. Io confido in te. Ti chiedo soltanto una parola pubblica - osserva Garozzo - che arriva diritta ai fratelli Vitale e a Totò Riina''.
Garozzo sottolinea di ''non volere una guerra, ma soltanto'' che i suoi figli ''possano vivere in pace''.

Sembra, insomma, che le puntate di questo pessimo feulleton popolare, non siano ancora finite e che prevedibili e insulsi colpi di scena faranno sicuramente la loro comparsa nelle prossime puntate.

- Amore, mafia e pentimento

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

03 maggio 2005
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia