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"E' tutto scandaloso..."

Il caso Ruby procede mentre gli americani si chiedono: "Perché gli italiani perdonano ancora Berlusconi?"

27 gennaio 2011

Il "caso Ruby" procede sul versante giudiziario. I pm milanesi infatti hanno inviato nuovi documenti alla Camera, circa 300 pagine, da cui emergerebbero nuovi elementi per perquisire gli uffici di Giuseppe Spinelli, tesoriere del premier Berlusconi. I magistrati hanno inoltre notificato un ordine a comparire per il consigliere regionale Nicole Minetti.
Silvio Berlusconi comunque è ottimista: "Nella vita non c'è niente di così complicato, di cose complicate ne ho viste tantissime e ne sono sempre uscito benissimo...". Sull'invio di nuove carte alla Camera però il giudizio del premier è netto: "E' tutto scandaloso".
"Nella giornata odierna - ha reso noto ieri un comunicato dell'ufficio stampa di Montecitorio - è pervenuta alla presidenza della Camera dei deputati, da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, ulteriore documentazione integrativa di quella già inviata il 14 gennaio scorso in relazione alla domanda di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti dell'onorevole Berlusconi". "Tale documentazione - prosegue la nota - è stata immediatamente trasmessa dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, al presidente della Giunta per le Autorizzazioni, Pierluigi Castagnetti".
Con l'invio dei nuovi documenti, i magistrati milanesi hanno notificato anche un invito a comparire a Nicole Minetti, la consigliera della Regione Lombardia, indagata per induzione e favoreggiamento della prostituzione e prostituzione minorile. La data scelta dai pm è martedì 1 febbraio. Al momento, però, la Minetti non ha ancora fatto sapere se si presenterà agli inquirenti per essere interrogata.

Per i pm, dopo le perquisizioni effettuate il 14 gennaio scorso, "sono emersi nuovi elementi a sostegno dell'ipotesi che presso gli uffici di Giuseppe Spinelli - 'tesoriere' della famiglia Berlusconi - si trovino atti e documenti" relativi all'inchiesta-scandalo in corso a Milano sul caso Ruby. Dai nuovi documenti in particolare, emergerebbero passaggi di denaro da Giuseppe Spinelli alle ragazze-ospiti di villa San Martino 'attraverso' Nicole Minetti. Nelle carte in mano ai pm ci sono soldi, testimonianze, intercettazioni, tanti sms e note custodite dalla 'ragazze di via Olgettina' come dalla stessa Ruby, perquisita a Genova. Più in dettaglio, nelle nuove carte vi sarebbe traccia della richiesta, secondo quanto riferisce un deputato che ha letto la documentazione, di un incontro nella villa di Arcore tra le ragazze di 'via Olgettina' che avevano subito le perquisizioni e i legali di Silvio Berlusconi. L'incontro, riferisce la stessa fonte, ci sarebbe stato, alla presenza del premier e dei suoi avvocati. Dalle intercettazioni, inoltre, trasparirebbe la fortissima irritazione di Nicole Minetti per il trattamento subito dal premier dopo l'emergere della vicenda, mentre in un'altra parte della documentazione vi sarebbe traccia della contabilità personale di Ruby, con un riferimento a 12.000 euro per la "campagna di biancheria intima".
L'arrivo di nuova documentazione da parte della procura di Milano ha costretto la giunta per le autorizzazioni a rivedere la tabella di marcia per quanto riguarda il dibattito sull'autorizzazione alle perquisizioni negli uffici di Silvio Berlusconi. La giunta è stata aggiornata a stamane dal presidente Pierluigi Castagnetti, che ha materialmente aperto il plico con all'interno le 227 pagine che notificano l'invito a comparire a Nicole Minetti. Castagnetti è comunque fiducioso di poter chiudere entro oggi. [Adnkronos/Ing]

Dunque, il "caso Ruby" procede sul versante giudiziario ma anche su quello mediatico. E' diventato oramai consueto sentire dire ai giornalisti "dobbiamo, purtroppo, occuparci quotidianamente, di questo caso". Ed è veramente difficile fare finta di niente leggendo cosa via via va trapelando dai documenti che la procura milanese ha inviato alla Camera dei Deputati. Una realtà di gigantesco squallore in parte accettata e in parte non creduta da quella grossa percentuale di italiani che ancora credono e sostengono Silvio Berlusconi. Un atteggiamento quest'ultimo che risulta incomprensibile, ad esempio, alla stampa americana, come dimostrato dall'articolo che riportiamo di seguito.

Il NYT e il dibattito su Berlusconi: "Perché gli italiani lo perdonano ancora?" - Perché gli italiani tollerano da così tanto tempo tutto quel che ruota intorno a Silvio Berlusconi? Se questo, e in che misura, rappresenti un punto critico per il nostro Paese se lo chiede il New York Times che al tema dedica un ampia discussione nelle pagine "Room for Debate" dell'edizione online. Titolo: "Decadence and Democracy in Italy". Sette interventi, da quello di Federico Varese, ordinario di Criminologia alla Oxford University e autore di "Mafia on the Move: How Organized Crime Conquers New Territories", a quello di Chiara Volpato, che insegna Psicologia sociale a Milano Bicocca e il cui contributo si intitola, in modo eloquente, "Women's Decorative Role", alle analisi di Clare Watters dell'università di Birmingham e dei giornalisti Maurizio Molinari, Alexander Stille, Antonio Monda, Eloisa Morra.
NYT parte dal cosiddetto Rubygate, cita le intercettazioni "secondo le quali Berlusconi avrebbe avuto rapporti con Karima el-Mahroug da quando questa era minorenne", parla dell'inchiesta e delle altre ragazze. "Tuttavia - si legge - meno del 50 per cento degli italiani chiede le sue dimissioni. E, al momento, il suo futuro politico sembra sicuro". L'interrogativo: perché gli italiani - in particolare le donne - continuano a sopportare da così tanto tempo le sue "buffonate"?
"Il profilo dell'Italia nel mondo non è mai stato tanto basso - scrive Varese - in una democrazia matura, i leader del Pdl gli avrebbero suggerito di fare un passo indietro per il bene del partito. Ma in Italia lui 'possiede' il suo partito. Le opposizioni potrebbero essere un'alternativa ma non lo sono". E i media, aggiunge Varese, potrebbero avere un ruolo, usando il materiale che proviene dalle indagini sugli scandali recenti, "ma Mr. Berlusconi possiede le tv private e controlla quella pubblica e i suoi oppositori spesso vengono umiliati a mezzo stampa". A tutto questo si aggiunge la riluttanza degli altri attori della scena italiana a "smarcarsi", dagli imprenditori "che in ogni caso preferiscono un governo guidato da Berlusconi che dalla sinistra" al Vaticano, "che dopo le misure a sostegno delle scuole cattoliche si è mostrato estremamente timido nel criticarlo", alla Lega, "della quale resta il partner favorito". "Gli italiani, dunque, potrebbero essere arrivati al punto di rottura. Ma non le elite economiche, sociali e politiche. Speriamo - conclude Varese - che ci arrivino presto".

Sul ruolo delle donne si concentra l'intervento di Chiara Volpato, "ridotte a mera decorazione e ciò conferma la loro posizione subordinata nella società italiana", tant'è che "l'Italia appare al 74esimo posto nel rapporto 2010 del World Economic Forum sulle disparità di genere". In questa situazione, "alcune donne provano a migliorare la loro condizione intrecciando relazioni con uomini di potere". L'opinione della studiosa è che l'Italia sia "un gigantesco esperimento sociale, un laboratorio politico per un regime basato sul controllo da parte dei mass media, il cui uso, e il cui potere, rischia di fare da modello ad altre democrazie. Quel che sta accadendo in Italia - conclude Volpato - domani potrebbe accadere in qualsiasi altro luogo".
E Antonio Monda (giornalista di Repubblica e docente presso il Film and Television Department alla New York University), che nel suo intervento parla di "neo paganesimo", osserva che Berlusconi "ha saputo cogliere meglio di chiunque altro il carattere 'di pancia' degli italiani, e plasmarlo negli anni a sua immagine attraverso il suo impero mediatico", ma sottolinea pure l'atteggiamento del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che nel condannare il lassismo morale dei politici ha anche, però, puntato l'attenzione su quella "guerra fra potere esecutivo e potere giudiziario che destabilizza il Paese".
I sondaggi non mentono, ma "non ci danno neanche un quadro completo della situazione", sostiene Clare Watters dell'università di Birmingham. Che si chiede come sia possibile la sopravvivenza politica di Berlusconi "dopo scandali che avrebbero coperto di vergogna qualsiasi altro capo di una democrazia". Ma "ci sono tanti italiani che si oppongono a lui e agli effetti del suo governo sull'Italia". E cita Sabina Guzzanti, "che rappresenta solo una parte di una larga fetta di persone che si rifiuta di restare seduta a guardare lo spettacolo". [Repubblica.it]

 

 

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27 gennaio 2011
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