"E' UNA VERGOGNA"
Il messaggio di Papa Francesco: "Preghiamo per le vittime e uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie"
"Mi viene la parola vergogna: è una vergogna!". È un grido carico di dolore quello di papa Francesco per "l'ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa".
Si rinnova per il pontefice con grande angoscia - e dinanzi ancora a un numero impressionante di morti in mare - la motivazione che, come primo viaggio del pontificato, l'8 luglio scorso lo portò proprio a Lampedusa.
Il pontefice, toccato nel profondo dalle notizie in arrivo dall'isola sulle decine e decine di annegati, tra cui tante donne e bambini, nell'ultimo naufragio, ha aggiunto frasi molto sentite al termine del discorso che stava pronunciando ai partecipanti al convegno del dicastero Giustizia e Pace sui 50 anni della "Pacem in terris" di Giovanni XXIII.
"Parlando di pace, parlando della inumana crisi economica mondiale, che è un sintomo grande della mancanza di rispetto per l'uomo, non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell'ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa", ha detto. "Mi viene la parola vergogna: è una vergogna!", ha quindi esclamato. "Preghiamo insieme Dio per chi ha perso la vita - ha detto ancora il papa Bergoglio -, uomini, donne, bambini, per i familiari e per tutti i profughi. Uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie. Solo una decisa collaborazione di tutti può aiutare a prevenirle".
Poco prima, il papa aveva diffuso sulla sciagura di Lampedusa anche un messaggio su Twitter:
Papa Francesco oggi in visita pastorale per la prima volta ad Assisi, ha ancora negli occhi il dramma della tragedia di Lampedusa. Parlando nella Sala della spoliazione di San Francesco, al Vescovado, ha voluto tenere alta l'attenzione. Al mondo "non importa se c'è gente che deve fuggire dalla schiavitù, dalla fame e fuggire cercando la libertà e con quanto dolore tante volte vediamo che trovano la morte, come è successo ieri a Lampedusa. Ma oggi è un giorno di pianto".
Rivolgendosi "a braccio" ai poveri assistiti dalla Caritas, tra cui molti stranieri, il Papa ha detto che "tanti di voi siete stati spogliati da questo mondo selvaggio, che non dà lavoro, che non aiuta, a cui non importa se ci sono bambini che muoiono di fame nel mondo, non importa se tante famiglie non hanno da mangiare, non hanno la dignità di portare il pane a casa, non importa - ha aggiunto - di tanta gente che deve fuggire dalla schiavitù, dalla fame e fuggire cercando la libertà".