''Ecosistema Urbano 2006'', primi e ultimi nel rapporto di Legambiente e del Sole 24 Ore
In testa la città di Mantova, in coda Catania, Nuoro e altri centri del Sud
Mantova ha vinto. La città di Virgilio ha conquistato la vetta di ''Ecosistema Urbano 2006'': l'annuale rapporto di Legambiente e del Sole 24 Ore sulla qualità ambientale dei 103 capoluoghi di provincia, precedendo d'un soffio Bolzano e Lecco.
In coda alla classifica c'è Vibo Valentia che sostituisce all'ultimo posto un'altra città calabra (nell'edizione 2005 c'era Reggio Calabria) e un gruppo di centri urbani tutti meridionali: Catania, Nuoro, Enna, Trapani, Messina, Reggio Calabria, Isernia, Agrigento e Oristano. A conferma che il Sud continua a trovarsi in difficoltà c'è il fatto che la prima città meridionale, Matera, compare solo dopo 24 gradini.
L'annuale report ambientale, realizzato da dodici anni in collaborazione con l'Istituto di ricerche Ambiente Italia, è stato presentato ieri a Milano nel corso di un convegno centrato sul tema della mobilità. Tutti da scoprire i contenuti: ''Trend positivi ce ne sono, non c'è dubbio - spiega Roberto Della Seta, presidente di Legambiente - Dieci anni fa recuperavano con la raccolta differenziata meno del 5% dei rifiuti, che ora sono saliti al 20%. Avevano cinque centimetri quadrati ad abitante di 'zone a traffico limitato', oggi la 'dotazione' pro-capite di Ztl è di circa 3 metri quadrati. Attualmente però preoccupa l'empasse organizzativa dei grandi centri urbani, soprattutto sul versante del traffico: un'emergenza che accomuna tutte le grandi città''.
Basti dire che malgrado il grande bricolage di misure-tampone (targhe alterne, blocchi estemporanei della circolazione, stop limitati alle auto non catalizzate e ai vecchi diesel...) nella metà dei capoluoghi italiani si sono registrati durante il 2004 più superamenti dei limiti di concentrazione delle polveri sottili del consentito.
In questa edizione di Ecosistema Urbano emerge comunque un'Italia molto variegata. Si riacutizza infatti il distacco tra comuni grandi e medio-piccoli soprattutto a causa della mobilità: Palermo è 86a sui 103 capoluoghi di provincia, Milano è 82a, Napoli è 75a, Torino 73a, Genova 70a, Roma 68a. Restano stabili o addirittura peggiorano i livelli di smog, il trasporto pubblico perde in un anno il 4% di passeggeri e più del 90% del calo complessivo di utenti riguarda quattro grandi città: Torino, Firenze, Roma, Napoli. L'inquinante più problematico, sempre per restare ai problemi legati all'inquinamento da traffico, è il PM10: si registrano valori fuori norma in oltre il 60 per cento (50 su 79) delle città che monitorano questa sostanza. Con delle situazioni di allarme anche dove meno te lo aspetti come Ancona, Lucca, Grosseto o Vercelli.
Laggiù, in fondo alla classifica troviamo invece i casi più difficili. A Catania la qualità dell'aria è pessima, sono elevati i consumi elettrici e di carburante ed esorbitanti quelli idrici, le perdite di rete si avvicinano al 20% e l’80% degli scarichi fognari del capoluogo etneo vengono liberati senza nessun tipo di filtro nei fossi e nei torrenti. E poi Nuoro che da anni occupa più meno stabilmente le ultime posizioni della classifica di Ecosistema Urbano: il centro urbano sardo non ha dati sulla qualità dell'aria, non ha isole pedonali, non ha un efficiente sistema di depurazione delle acque sporche, non ha un trasporto pubblico decente, non ha spazi verdi apprezzabili. In ''compenso'' ha tantissime case abusive, quasi 12 ogni 10mila abitanti, tante da collocare Nuoro tra i capoluoghi più compromessi d'Italia. L'insostenibilità urbana abita poi in tanti altri centri dalle dimensioni metropolitane o medio-piccole: Enna, Trapani, Messina, Reggio Calabria, Isernia, Agrigento, Oristano, Teramo e Catanzaro.
Fonte: La Nuova Ecologia il quotidiano di Legambiente
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