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"Entro maggio una decisione su Lampedusa"

Al Viminale si pensa ad una nuova politica sull'immigrazione. Ma bisogna fare presto

19 maggio 2012

"Se il flusso di migranti dalla Libia verso le nostre coste tornasse intenso ci metterebbe in grande difficoltà. Stiamo valutando con il ministro del Lavoro se aprire un nuovo decreto flussi, ma la situazione economica è drammatica, non è che abbiamo molta offerta di occupazione. Abbiamo invece fatto il decreto sugli stagionali perché eravamo sicuri che il mercato li assorbisse". E' quanto ha affermato nei giorni scorsi il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, nel corso di un'audizione alla commissione parlamentare Diritti umani.
"Entro maggio - ha aggiunto - si deciderà se mantenere lo stato di Lampedusa 'porto non sicuro' per lo sbarco di migranti. A giorni ci sarà un nuovo sopralluogo sull'isola per vedere se siamo in grado di garantire l'accoglienza temporanea ai migranti: valuteremo poi se il porto è o non è sicuro. Questa cosa la risolviamo entro maggio, quando avremo un'idea precisa su disponibilità e strutture".

Cancellieri ha ricordato l'accordo verbale siglato con la Libia nella sua visita a Tripoli del mese scorso. "I nostri interlocutori - ha spiegato - mi son sembrati molto sensibili sul tema dei diritti umani, ma lì la situazione è fluida, ci saranno le elezioni e bisognerà vedere chi emergerà".
L'intesa con Tripoli prevede, tra l'altro, ha rilevato, "l'intenzione di riprendere i lavori per un centro sanitario a Kufra che sarà realizzato per le esigenze di primo soccorso degli immigrati, a fronte dell'impegno libico ad assicurare idonee condizioni di sicurezza per il personale impegnato nei lavori. Verranno anche effettuati sopralluoghi per verificare il quadro delle esigenze dei centri per immigrati in Libia e sarà anche ripreso un progetto per la realizzazione di un sistema di gestione dei dati per l'anagrafe civile". Italia e Libia, ha proseguito il ministro, "collaboreranno per incoraggiare il rientro e il rimpatrio degli immigrati presenti in Libia verso i Paesi di origine". Quanto ai pattugliamenti in mare, ha aggiunto, "che pure hanno costituito in passato un utile deterrente per gli arrivi indiscriminati, rappresentano un dispositivo cui ricorrere se necessario, tenendo conto dello scenario di emergenza in cui andranno a collocarsi e quando l'azione preventiva nonostante gli sforzi profusi non sarà risultata efficace". [Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Ansa, Lasiciliaweb.it]

"TROPPI DISOCCUPATI, QUEST'ANNO NIENTE FLUSSI" - Chiuse le frontiere agli immigrati, in Italia c'è crisi. I disoccupati sono troppi. E il lavoro scarseggia. Lo ha deciso il ministro dell'Interno. "Stiamo valutando con il ministro del Lavoro se aprire un nuovo decreto flussi - ha dichiarato Anna Maria Cancellieri - ma la situazione economica è drammatica. Non abbiamo molta offerta di occupazione". Gli immigrati che ci sono nel Paese, in sostanza, sono più che sufficienti per assorbire l'offerta di lavoro. Diverso il discorso sugli stagionali: "Per loro - ha precisato il titolare del Viminale - abbiamo fatto il decreto perché siamo sicuri che il mercato li assorbirà".
Lo stop al decreto flussi, però, potrebbe rinforzare gli arrivi irregolari, in particolare dalle coste del Maghreb. "Se il flusso di migranti dalla Libia verso le nostre coste tornasse intenso - ha ammesso il ministro - ci metterebbe in grande difficoltà".
L'obiettivo di Palazzo Chigi è risolvere il problema dell'immigrazione clandestina entro la fine dell'anno: "O i migranti diventeranno indipendenti - è l'aut aut della Cancellieri - o saranno rimpatriati".

Ma la Caritas (dopo la sospensione a febbraio dei respingimenti), ha lanciato un allarme proprio sulla ripresa degli sbarchi da Libia e Tunisia: "A migliaia, con il bel tempo, sono pronti a raggiungere l'Italia. Il Paese deve attrezzarsi per fronteggiare il flusso dal Nord Africa".
Lampedusa, per la sua posizione, resta la mèta più appetibile per le "carrette del mare" cariche di clandestini. Per far fronte a un'eventuale emergenza, il centro di accoglienza sull'isola, devastato nei mesi scorsi da un incendio, secondo la Cancellieri potrebbe riaprire entro la fine di maggio.
Sul tema è intervenuto anche il presidente della Repubblica. Quest'anno in 23 sbarchi sono approdati 1.056 clandestini. Ma molti di quelli partiti dalla Tunisia sono spariti nel nulla. Alle madri dei dispersi il presidente della Repubblica ha espresso solidarietà. "Profonda comprensione - ha detto Napolitano - per il dramma di famiglie tunisine che hanno perduto i loro cari in viaggi della speranza troppe volte diventati viaggi della morte. Massimo impegno da parte dell'Italia nel cercare notizie degli scomparsi". (Articolo di Alberto Custodero - Repubblica.it)

 

 

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19 maggio 2012
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