''Esorcismo e preghiere di liberazione''. A Roma un corso universitario per imparare a conoscere il diavolo
All'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum si studia l'esorcismo perché il diavolo è una cosa seria
Per qualcuno ha ancora le corna, le zampe caprine e quando spunta lui si sente odore di zolfo. Per altri non ha forma, è solo una presenza astratta che contorce gli animi e li porta alla dannazione. Per qualcun altro ancora il suo nome contemporaneo è ''Relativismo''. Stiamo parlando del Diavolo, personaggio essenziale per chi crede in Dio e per i quali la sua esistenza è certe e deve essere combattuta e ricacciata negli inferi. Ma chi può farlo oggi? Chi ha le carte in regola per allontanare il Maligno? Sicuramente degli esorcisti professionisti, preparati magari in un'aula universitaria e capaci di riconoscere Lucifero in tutte le sue molteplici forme.
La scorsa settimana è partito per il secondo anno il corso su ''Esorcismo e preghiere di liberazione'' organizzato dall'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, riservato ai sacerdoti e agli studenti di teologia che si preparano al sacerdozio, un corso che aperto anche ai laici e alle suore, che non potranno però diventare praticanti, la pratica dell'esorcismo è infatti riservata solo ai sacerdoti.
Cinque mesi di lezioni e seminari, dove psichiatri, teologi e naturalmente esorcisti, cercheranno di analizzare un fenomeno che in Italia negli ultimi anni sta riscuotendo sempre più interesse. La dimostra nel successo del primo corso, tentutosi nello scorso febbraio, e che ha visto la partecipazione di 127 persone arrivate da tutto il mondo (Brasile e Africa compresi) per conoscere i segreti e i punti deboli del diavolo tentatore.
L'obiettivo del corso però, ci tiene a spiegare don Gabriele Nanni, uno degli esorcisti che saliranno in cattedra nel corso delle lezioni, non è quello di formare degli esorcisti ma ''riuscire a dare ai nostri studenti una conoscenza interdisciplinare del fenomeno, che passi trasversalmente dalla teologia alla psicologia''.
Il diavolo è soprattutto un cacciatore di anime, quindi chi pensa che l'esoricista nella sua pratica quotidiana si trovi spesso davanti a scene di donne possedute che attorcigliano il collo, che lievitano nell'aria e vomitano litri e litri di sostanze verdastre, si sbaglia di grosso. ''Manifestazioni demoniache così come si vedono al cinema o in tv - sottolinea don Nanni - sono eventi straordinari che non avvengono di frequente. I nostri preti, invece, nelle loro parrocchie sono impegnati quotidianamente in una lotta con il diavolo che è molto più sottile, perché lui cerca di corrompere soprattutto le anime di chi già vive nel peccato, condannandoli così alla dannazione eterna''.
L'obiettivo delle lezioni (che possono essere seguite anche in videoconferenze a Bologna, Milano, Perugia e Caserta) è dunque quello di fornire strumenti ai preti italiani per riconoscere i fenomeni demoniaci e segnalarli a chi ha le conoscenze adatte per combatterli.
La nascita di un corso di laurea in esorcismo, ricorda don Gabriele Nanni, è ancora molto lontano nel tempo. L'esorcismo è un 'mestiere' che si impara sul campo, al fianco di chi ha già esperienze di questo tipo. Anche Papa Bendetto XVI ha sottolineato che il lavoro dell'esorcista deve essere sostenuto da tutta la comunità cattolica. Don Nenni ha infine ricordato che ''Anche se l'esorcismo è da tempo una dottrina della Chiesa, c'era qualcuno all'interno di essa che non ci vedeva di buon occhio. Oggi invece tutti hanno capito che un esorcista, prima di tutto, è un sacerdote''.