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"Finirete come Falcone e Borsellino"

Minacce al senatore Pd Giuseppe Lumia e al sindacalista della Cgil Vincenzo Liarda

25 agosto 2010

Una lettera di minacce al senatore del Pd Beppe Lumia e al sindacalista della Cgil Vincenzo Liarda è stata recapitata ieri mattina alla Camera del lavoro di Petralia Sottana (Pa). La busta non era timbrata. Nella missiva sono attaccati ritagli di giornali sulla vicenda del feudo Verbumcaudo e due bossoli P38. Nella lettera compaiono anche tre scritte, nella prima si legge, "Morte a Lumia e Liarda", accanto uno stralcio di giornale che riportava la foto del senatore del Pd su su cui era stata disegnata una croce. Inoltre, entrambi i cognomi del parlamentare e del sindacalista erano segnati con una croce. Nella seconda scritta, "Questi sono veri e bastano per farvi stare zitti per sempre", in riferimento ai bossoli, e infine "Non siete così importanti ma solo mezze cannucce, ma vi finirà peggio di loro", con a fianco le foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. (GUARDA)

E' la terza lettera minatoria recapitata in tre mesi al sindacalista, responsabile della Cgil a Polizzi Generosa, che con il senatore Lumia è impegnato nel riutilizzo del feudo Verbumcaudo, confiscato al boss mafioso deceduto, Michele Greco, e affidato al Comune. La prima lettera spedita al sindacalista, inviata tra fine aprile e inizio maggio, conteneva due proiettili e l'invito a non occuparsi più dell'assegnazione alla comunità del feudo per scopi sociali. La seconda busta è stata recapitata a casa del sindacalista, conteneva polvere da sparo, ed era rivolta anche al senatore Lumia. Per sostenere la battaglia del sindacalista, centinaia di persone, lo scorso 16 giugno, parteciparono all'occupazione simbolica del feudo Verbumcaudo, organizzata dalla Cgil e dalla Flai.

"L’impegno continua con rinnovata convinzione e immutata determinazione. Il lavoro svolto da Falcone sul feudo Verbumcaudo è antesignano di una moderna lotta alla mafia che tutti dobbiamo promuovere per coniugare legalità e sviluppo. Il feudo deve trasformarsi in una risorsa preziosa di lavoro e di crescita per il territorio. Chiederò all’Agenzia nazionale sui beni confiscati di eliminare l’ipoteca che impedisce l’assegnazione del bene, il quale rischia di essere venduto all’asta e finire di nuovo nelle mani di Cosa nostra". Questa la dichiarazione del senatore Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia.
"A Vincenzo Liarda e alla comunità tutta delle Madonie - aggiunge Lumia - assicuro il massimo sostegno e impegno: andremo avanti fino in fondo, come sempre abbiamo fatto, facendo nomi e cognomi e sfidando a viso aperto la mafia. Cosa nostra siciliana, delle Madonie e del Vallone (Caltanissetta) ancora non si rassegna all’idea che il bene è stato confiscato e che diventerà una realtà produttiva, esempio di riscatto e avamposto di libertà".

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it, www.giuseppelumia.it]

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25 agosto 2010
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