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"Gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali"

Questo l'esito dell'ispezione fatta dai Carabinieri del Nas presso il Policlinico di Messina

02 settembre 2010

Ritornando a parlare dei recenti, spiacevoli fatti riguardanti il Policlinico di Messina, vogliamo cominciare con quella che ci sembra una buona notizia, forse l'unica: ieri mattina Laura Salpietro, 30 anni, la puerpera che ha avuto complicazioni dopo la lite in sala parto di due medici al Policlinico ha abbracciato il suo neonato, Antonio. "La madre è venuta a vedere il bambino ed era molto emozionata" ha raccontato il prof. Ignazio Barberi, primario della Unità operativa di terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina.
La donna è stata accompagnata in reparto con la sedia a rotelle e poi appena ha visto il piccolo Antonio si è commossa. Ha abbraciato forte il bambino e lo ha allattato. "Le condizioni del bambino stanno migliorando, ma dovremo fare ancora molti accertamenti", ha aggiunto il medico. Il bimbo resterà ancora in osservazione per alcuni giorni prima delle dimissioni sui cui tempi non ci sono certezze.
Ieri la donna ha presentato ai carabinieri la sua querela. Finora infatti c'era solo la denuncia del marito. Ha confermato che la gravidanza era stata perfetta e che non aveva avuto alcun tipo di problema. Il 15 agosto aveva compiuto il nono mese e aveva concordato un parto naturale. Il 25 agosto c'è stato il ricovero al Policlinico. Il mattino seguente era previsto il parto. La procura si è affidata a due periti medici per stabilire l'esistenza di un nesso causa-effetto tra la lite e le condizioni di Laura Salpietro, che ha subito l'asportazione dell'utero, e del figlioletto Antonio che era stato per un certo periodo intubato e tenuto in coma farmacologico presso la Terapia intensiva. "La mia assistita ha confermato nella sua denuncia - ha detto l'avvocato Flavia Buzzanca, legale di Laura Salpietro - che era previsto un parto naturale assistito e le sue condizioni erano ottime e nessuno poteva ipotizzare quello che è accaduto dopo. In precedenza non aveva avuto alcun problema o patologia, lo dicono le cartelle cliniche e gli esami ematologici". In merito alla lite, l'avvocato ribadisce che la sua assistita non ha visto niente, ma ha sentito le grida dei due medici.

Ed è durato circa due ore l'interrogatorio di Vincenzo Benedetto, uno dei due ginecologi coinvolti nella lite, sentito ieri dal procuratore aggiunto di Messina Ada Merrino e il pm Federica Rende. "Non c'è mai stato nessuno scontro fisico con il dottore De Vivo", ha detto il medico conversando con i giornalisti all'uscita dalla Procura. "Tra l'altro lui è assegnatario di una borsa di studio - ha aggiunto - ed è proibito ad un assegnista fornire qualunque tipo di assistenza. Inoltre non c'è mai stata alcuna rivalità professionale con De Vivo". Benedetto si è detto "dispiaciuto per l'Azienda sanitaria Policlinico che non merita una cosa del genere e per i colleghi che ci lavorano con difficoltà". Il ginecologo ha poi ribadito che il suo collega si sarebbe ferito da solo dando un pugno ad una vetrata.
Il medico, che è stato sospeso dall'incarico, così come l'altro ginecologo Antonio De Vivo, ha chiesto di essere ascoltato dai magistrati perché "vuole dare un contributo all'inchiesta'', come ha sottolineato il suo difensore. Entrambi sono accusati di lesioni colpose.

Intanto è arrivato l'esito dell'ispezione fatta dai Carabinieri Nas di Catania, collaborati dai colleghi di Palermo Catanzaro e Ragusa e da quelli del Comando Provinciale di Messina, su incarico del Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, presso il policlinico di Messina.
Dodici i reparti ispezionati da 30 carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni guidati dal comandante del gruppo Italia meridionale del Nas, il tenente colonnello Ernesto Di Gregorio. Accertamenti sono stati eseguiti anche nelle mense dell'ospedale. Il tenente colonnello Di Gregorio ha ispezionato anche le sale operatorie del reparto di ostetricia e ginecologia del Policlinico e ha incontrato anche Laura Salpietro.
I militari dell'Arma hanno registrato alcune criticità, ma un rapporto complessivo sulla situazione sarà redatto nei prossimi giorni. Sono stati trovati, infatti, farmaci scaduti anche da due anni, sporcizia, calcinacci e polvere anche all'interno delle sale operatorie. E ancora: perdite di acqua dalle tubature e una carcassa di pipistrello ricoperta di ragnatele.
I militari del Nucleo anti sofisticazioni hanno evidenziato che la struttura "è interessata da carenze igienico-sanitarie, strutturali e tecnico impiantistiche tali da costituire pericolo per la salute dei degenti e del personale operante in violazione alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e di degenza, nonché presenza di farmaci accantonati nelle corsie dei vari reparti e mancato rispetto dei percorsi sporco/pulito". In particolare - riferiscono in una nota i Nas - è emerso che una delle tre sale operatorie del Reparto di chirurgia vascolare è risultata interessata da carenze strutturali, di personale ed igienico-sanitarie. In proposito, la direzione sanitaria dell'ospedale ha provveduto alla chiusura in autotutela della sala operatoria.
Al Pronto soccorso pediatrico sono state trovate 50 confezioni di farmaci (non salvavita) scaduti da circa due anni; sono state rilevate carenze igienico-sanitarie e strutturali riconducibili a lavori di edilizia con presenza di calcinacci e polvere, e poi nell'Unità di terapia intensiva coronarica il rinvenimento della carcassa di un pipistrello.
Nell'area della farmacia, i Nas hanno individuato un locale adibito a deposito di farmaci e dispositivi medici, in cattive condizioni igienico-sanitarie e strutturali e con la presenza di rifiuti speciali (toner e mercurio estremamente pericolosi per la salute pubblica). L'area interessata è stata sottoposta a sequestro con parziale possibilità d'uso dei locali, per via della presenza di medicinali utilizzabili. Nei corridoi seminterrati di collegamento tra i vari reparti, adoperati anche per il trasferimento dei degenti, sono stati invece rinvenuti accumuli di detriti, immondizia e materiali in disuso, nonché rilevate diffuse perdite d'acqua dalle tubazioni. I militari dei Nas hanno inoltre scoperto che il registro di entrata e di uscita dei medicinali ad azione stupefacente del Reparto di chirurgia generale ad indirizzo oncologico non era aggiornato da tempo. Per tale violazione sono state denunciate in stato di libertà due persone.

Il risultato della prima fase dell'ispezione, che continuerà anche nei prossimi giorni, è stato riferito alla Procura della Repubblica di Messina e all'Assessore alla Sanità della Regione Sicilia, Massimo Russo, che ha condiviso l'azione dei Carabinieri dei Nas.
Il ministro della Salute Ferruccio Fazio, in relazione ai fatti riportati da organi di informazione relativi ad un aborto avvenuto nel bagno del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico di Messina, "ha disposto, di concerto con l'assessore Massimo Russo, l'invio degli ispettori al fine verificare l'appropriatezza delle procedure effettuate e la corretta gestione dell'emergenza".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Ansa, Repubblica/Palermo.it, La Siciliaweb.it]

- Incommensurabile vergogna (Guidasicilia.it, 30/08/10)

- Il Policlinico di Messina sempre più nella bufera (Guidasicilia.it, 01/09/10)

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02 settembre 2010
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