Le tracce di polvere da sparo sulla mano destra sono la prova che il vigile urbano Mirco Vicari ha sparato. L’esame dello stub (il vecchio guanto di paraffina, ndr) aggiunge un nuovo tassello alle indagini sulla morte dell’agente di polizia municipale trovato privo di vita il 25 giugno nella sua casa di via Scillato, ad Altarello, quartiere di Palermo. E dà forza all’ipotesi che Vicari si sia suicidato sparandosi un colpo al petto con la sua pistola d’ordinanza.
Il fascicolo aperto dal sostituto procuratore Sergio Demontis, che coordina il lavoro degli investigatori della squadra mobile, è stato aperto per omicidio. Perché non si esclude che Vicari sia rimasto ucciso durante un tentativo di furto nel suo appartamento, che abbia sorpreso i ladri in casa. Però, sul televisore e sulla macchina fotografica trovati all’ingresso dell’abitazione (la probabile refurtiva) non sono state trovate impronte diverse da quelle di Vicari. I malviventi, secondo chi indaga, potrebbero avere usato dei guanti di lattice, oppure Mirco Vicari avrebbe orchestrato una messinscena per par passare il suo suicidio come omicidio. Un paio di colleghe della vittima hanno raccontato che l’uomo, separato e in difficoltà economiche, aveva manifestato l’intenzione di farla finita simulando un delitto.
Gli inquirenti, comunque, non hanno ancora imboccato con decisione una delle piste sul campo e attendono che vengano completati tutti gli esami scientifici per dare impulso all’inchiesta. Tra questi, anche i risultati dello stub fatto su alcuni pregiudicati di Altarello e di altri esami sui reperti catalogati nell’abitazione. [Informazioni tratte da ANSA, GdS.it]
- Ancora mistero sulla morte di Mirco Vicari (Guidasicilia.it, 28/06/13)
