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''I tagli alla scuola danneggiano la Sicilia''

Il presidente della Regione Siciliana in disaccordo con il governo nazionale sulla politica scolastica

11 luglio 2008

Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha espresso "forte preoccupazione" per i nuovi tagli all'organico dei docenti, disposti dal governo nazionale, che rischiano di mettere in ginocchio il sistema scolastico della Sicilia.
Il tema è stato affrontato ieri mattina nel corso di un vertice a Palazzo d'Orleans. All'incontro, oltre allo stesso presidente Lombardo, erano presenti, tra gli altri, l'assessore regionale ai Beni culturali e alla Pubblica istruzione, Antonello Antinoro, il capogruppo dell'Mpa all'Ars, Lino Leanza, la dirigente generale del dipartimento regionale della Pubblica istruzione, Patrizia Monterosso, e i vertici confederali e di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Snals.
In un'altra nota i sindacati hanno detto che "la Regione promuoverà ricorso per conflitto di competenze con lo Stato per bloccare i 796 tagli nell'organico dei docenti della scuola siciliana (che si aggiungerebbero ai 1.544 già effettuati), previsti per luglio, che impedirebbero alla Sicilia di esercitare le proprie prerogative e competenze in materia di organizzazione scolastica".

Il ministero della Pubblica istruzione, con una nota del 4 giugno scorso, ha annunciato un taglio (che riguarda il corpo docente, il personale amministrativo tecnico e il personale amministrativo) di 2 mila 521 unità. Di questi, 794 verranno effettuati entro il mese di luglio.
Immediata la reazione del presidente Lombardo, pronto ad inviare un documento (che verrà messo a punto dai tecnici del dipartimento Pubblica istruzione) al ministro della Pubblica istruzione, Maria Grazia Gelmini. "Le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica - ha detto il presidente della Regione - hanno determinato un eccessivo taglio di cattedre nell'ultimo biennio, con conseguenze sicuramente svantaggiose per la scuola siciliana". Per Lombardo "la diminuzione della popolazione scolastica in Sicilia non giustifica i tagli operati dal ministero".
Il presidente ha citato alcuni dati ufficiali: "Nell'anno scolastico 2006-2007 gli alunni, nell'Isola, sono stati 826.999, le classi 40.462, con un decremento, rispetto all'anno precedente, di meno 10.780 alunni e con un taglio al personale docente di 341 unità; nell'anno scolastico 2007-2008 gli alunni sono stati 819.072, le classi 39.935, con un decremento di alunni pari a 7.927 unità e un taglio di 1.405 unità di personale docente e amministrativo; per il 2008-2009, a fronte 810.325 alunni, 39.263 classi, con un decremento previsto pari a 39.263 alunni, il taglio di personale docente e amministrativo previsto è, come già accennato, pari a 2.521 unità".

"E' evidente - ha commentato Lombardo - la mancanza di un valido criterio, da parte del ministero, nell'operare i tagli sull'organico che, indubbiamente, non risultano proporzionati alla diminuzione della popolazione scolastica". "Inoltre - ha aggiunto il presidente della Regione - le previsioni ministeriali sugli alunni che frequenteranno le scuole di secondo grado sono errate per difetto: più 2 mila 731 alunni oltre le previsioni per il prossimo anno scolastico".
Il presidente ha poi posto l'accento su un aspetto interistituzionale. "Se - ha osservato Lombardo - la Regione Siciliana, da un lato, non ha competenze sugli organici della scuola, dall'altro lato è invece responsabile della razionalizzazione della rete scolastica. Questo secondo punto è tutt'altro che secondario". "Questo perché l'organizzazione della rete scolastica - ha sottolineato infine il presidente - non può prescindere dalle dotazioni organiche del personale, che dovrebbero essere oggetto di informazione preventiva da parte del ministero"

Fonte: La Sicilia Web

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11 luglio 2008
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