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''Iblatasah Placea Piazza. L'insediamento medievale sulla villa del Casale: nuovi e vecchi scavi''

10 agosto 2006

Nei locali del Palazzo di Città di Piazza Armerina sarà possibile visitare (sino al 31 gennaio 2007) la mostra archeologica ''Iblatasah Placea Piazza. L'insediamento medievale sulla villa del Casale: nuovi e vecchi scavi''.
Dal 2004 ad oggi il famoso sito archeologico della Villa romana del Casale, patrimonio dell'Umanità, è interessato in modo continuativo dalle missioni di scavo condotte dall'Università di Roma ''La Sapienza'', dal Museo Archeologico della Villa del Casale e dalla Soprintendenza di Enna. Nel 2004 e nel 2005 le campagne di scavo sono state finanziate con i fondi POR della Regione Sicilia.

Responsabile scientifico della missione di scavo è il prof. Patrizio Pensabene, archeologo e docente presso l'università capitolina. Gli scavi hanno portato alla luce un insediamento risalente al periodo medievale, che costituisce dunque l'oggetto della mostra.
Sono stati individuati una ventina di ambienti, appartenenti ad un abitato del periodo arabo-normanno, che venne abbandonato durante il regno di Guglielmo II, quando una profonda crisi economica e politica mise fine a molti dei casali dell'interno dell'isola.
Lo scavo inoltre ha permesso di riconsiderare altri resti medievali trovati in occasione dello scavo della stessa villa del Casale, allora obliterati per mettere in luce i mosaici. Si è così potuta ricostruire una estensione complessiva minima di m 230 x 150 per l'intero insediamento, che sembra fosse anche dotato di un nucleo fortificato. Tali dimensioni hanno rimesso in discussione anche la problematica della collocazione dell'originario nucleo urbano di Piazza, distrutta da Guglielmo I in occasione della lotta con i baroni normanni, sul quale al momento attuale non è possibile ancora dare una risposta certa.

Curatori e responsabili della mostra sono il prof. Pensabene e la dott.ssa Carla Sfameni, archeologa in servizio presso il Museo della Villa del Casale.
''Il titolo della mostra - dichiara il prof. Pensabene - si ricollega, da un lato, alla discussione sull'origine della città di Piazza, dall'altro vuole subito mettere in evidenza che i nuovi scavi sono in realtà una continuazione dei vecchi, senza i quali non sarebbe possibile fornire sin da adesso un quadro di insieme delle problematiche e delle possibili risposte. D'altra parte, la mostra vuole rendere tangibile il fatto che la Villa del Casale deve essere inserita nel suo divenire storico: il complesso dei suoi mosaici, che restano un unicum nel panorama del mondo antico, acquistano una nuova prospettiva se inseriti nella storia delle trasformazioni della villa stessa e del sito in cui essa sorgeva. Da qui un'enfasi particolare che nella mostra è stato dato, in particolare nei contributi di Carla Sfameni, al 'vivere in villa' per spiegarne non solo il valore artistico ma anche la funzione. Per visualizzare i cambiamenti storici del sito, è stato dato inoltre, un particolare risalto ai materiali ceramici e monetali bizantini, arabi e normanni, rinvenuti dal Gentili durante gli scavi della Villa, negli strati che ne hanno ricoperto le strutture murarie''.
''Solo oggi, per la prima volta - dichiara Carla Sfameni - vengono portati in mostra reperti archeologici provenienti dagli scavi della Villa, che da più di cinquant'anni giacevano nei magazzini; insieme a questi, si espongono alcuni dei ritrovamenti più significativi delle recenti campagne di scavo, di cui si illustra il contesto di rinvenimento. Questa esposizione costituisce il primo nucleo di un progetto espositivo più ampio che prevede anche il recupero dei materiali provenienti dalla Villa e conservati nei magazzini di altri muse al fine di consentire la valorizzazione degli stessi nella loro completezza. Sarà così possibile fornire ulteriori contributi per la ricostruzione della storia del sito e del medioevo siciliano nel suo insieme''.

La mostra è stata finanziata dal Comune di Piazza Armerina con i fondi ex art. 7 L.R. 10/1999, di competenza del comune di Piazza Armerina e destinati alla promozione e alla valorizzazione del sito archeologico della Villa Romana del Casale.
''L'allestimento di questa mostra - dichiara il Sindaco di Piazza Armerina Maurizio Prestifilippo - è il risultato di una forte azione sinergica degli enti coinvolti nella missione di scavo, che ha portato alla realizzazione di un evento culturale di straordinaria importanza per la conoscenza della villa e per la città di Piazza Armerina e costituisce per noi l'occasione per sottolineare come la reciproca collaborazione tra gli Enti, in questo caso Regione, Soprintendenza, Museo ed Università, possa costituire occasione di confronto e di arricchimento culturale, al di là del semplice ben condurre la macchina amministrativa''.

L'inaugurazione della mostra coincide con un periodo particolarmente vivace per il futuro del sito archeologico e per la città stessa. Sono stati recentemente approvati i progetti esecutivi dei lavori di recupero della Villa del Casale e dei lavori di sistemazione delle aree esterne per un totale di quasi 25 milioni di euro e sono stati recentemente consegnati i lavori relativi alle opere di consolidamento di Palazzo Trigona, destinato ad essere Museo della Città e del Territorio, e per il quale si aspetta adesso la firma del decreto di finanziamento relativo alle opere di completamento del restauro.
''Non a caso abbiamo deciso di presentare questa mostra all'interno di uno dei palazzi più rappresentativi del cuore antico della città - dichiara Paola Di Vita, assessore alle aree archeologiche della città di Piazza Armerina - perché riteniamo che debba essere la città a costituire il cuore pulsante del sito archeologico, che deve essere considerato quasi come un ambiente di questo grande palazzo che è costituito dal nostro centro storico. E' nel cuore antico della città che devono trovare spazio le iniziative culturali correlate al sito archeologico, che possano interpretare in modo funzionale la ricchezza costituita dai beni culturali ed ambientali di Piazza Armerina e che possano stabilire ed individuare un continuum tra il sito archeologico e la città''.
''La mostra vuole anche servire come cassa di risonanza - dichiara Maria Costanza Lentini, direttore del Museo regionale della Villa del Casale - alla discussione attualmente in corso sul ruolo del Museo della Villa e sulla necessità dell'istituzione del Parco Archeologico della Villa, così come previsto dalla L.R. 20 del 2000, come corretto strumento di tutela e valorizzazione del sito''.

L'allestimento della mostra è stato curato dall'architetto Giuseppe Verde dell'Università di Palermo.
Il coordinamento organizzativo dell'evento culturale è stato affidato all'Ente Biennale Archeologia della Provincia di Enna.
Per il mese di agosto la mostra sarà visitabile dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 18 alle ore 22. L'assistenza alla mostra, negli orari serali, sarà garantita grazie al supporto offerto dalla sezione di Piazza Armerina dei Gruppi Archeologici d'Italia e da Legambiente.
Ai visitatori della mostra sarà distribuito materiale informativo sullo scavo e sui reperti in esposizione. La mostra è inoltre corredata da un catalogo degli oggetti esposti, dedicato al prof. Gino Vinicio Gentili, cittadino onorario di Piazza Armerina, recentemente scomparso.

Fonte: ViviEnna.it

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10 agosto 2006
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