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''Il colore del sole''. La vita di Caravaggio, tra Malta e la Sicilia, raccontata da Andrea Camilleri

08 febbraio 2007

Sono tante le biografia d'artista intricate e affascinanti tanto quanto (alle volte molto di più) un opera letteraria, e sicuramente un posto d'eccellenza ce l'ha quella di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, al quale per primo si legò perfettamente la definizione di ''genio e sregolatezza''.
Una storia, quella del Caravaggio che da sempre ha ispirato scrittori e registi e che rimane fonte inesauribile di aneddoti e leggende.
A misurarsi con la vita del pittore lombardo, vissuta con un'intensità proverbiale, ci ha provato lo scrittore siciliano Andrea Camilleri, che nel suo ultimo romanzo, intitolato ''Il colore del sole'' (Mondadori; pag.122; 14 euro), arrivato nelle librerie due giorni fa, racconta in un ''noir'', fitto di ombre e di mistero, il periodo trascorso da Caravaggio a Malta e in Sicilia nell'estate del 1607, in fuga da Roma dopo essere stato condannato a morte per l'omicidio di un giovane durante una rissa.
Il creatore del celeberrimo commissario Salvo Montalbano in questa storia di inizio '600 si diverte ancora una volta con la mimesi linguistica, proponendo stavolta un impasto fittizio che cerca di riproporre la parlata di 400 anni fa. Camilleri si è divertito, inoltre, a ''riempire'', secondo uno stile apocrifo, alcuni buchi nella vita di Caravaggio, e in alcuni tratti ''dell'inchiesta'' sul grande artista, protagonista diventa lui stesso. 

Il libro ha preso corpo da un nucleo iniziale di una quindicina di cartelle che Camilleri scrisse per una pubblicazione curata dal Kunst Museum di Duesseldorf in occasione di una grande mostra sul pittore italiano. 
'' 'Il colore del sole' è uno scritto di totale fantasia - spiega lo scrittore siciliano - che si inquadra in alcuni fatti e dati reali. Così come sono autentici i prodotti lasciati da Caravaggio in varie chiese al suo passaggio''. E dunque, in particolare, la misteriosa reclusione del pittore a Malta, l'ancor più enigmatica evasione e il viaggio che compie, sbarcato in Sicilia, da Agrigento a Licata, da Siracusa fino a Messina. In questi frangenti, storicamente sconosciuti, Camilleri si è inventato storie e ragioni plausibili per spiegare gli accadimenti e le motivazioni che spinsero il pittore a compiere alcuni gesti piuttosto che altri. Accadimenti sempre progressivamente più pericolosi, così come progressivo è ''l'aumento della presenza del colore nero nei grandi ultimi quadri del Caravaggio''. ''Da qui il titolo - sottolinea Camilleri - 'Il colore del sole', dove per il pittore il sole è diventato nero, simbolicamente alla sfera dei dannati''.

Il romanzo è diviso in due parti. Nella prima lo scrittore figura in prima persona come giallista destinatario di sconosciuti manoscritti di Caravaggio: recatosi da Roma a Siracusa per assistere alla rappresentazione di una tragedia classica, allo scrittore capitano curiosi quanto misteriosi eventi. Qualcuno gli infila in tasca un biglietto con un numero da chiamare, ma da una cabina pubblica. Il numero corrisponde ad un utente segreto, per cui non è' possibile ricostruire chi sia il cittadino a cui quel numero telefonico corrisponde. L'Andrea Camilleri scrittore di romanzi gialli non può sottrarsi ad una serie di misteri via via più fitti e inquietanti. Misteri che lo portano a una villa spersa nella più remota campagna dell'entroterra, dove leggerà un diario incredibile, le pagine scritte di suo pugno da Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.
Nella seconda, le tappe, fintamente autobiografiche, del percorso del pittore. La storia, ad esempio, non ci dice perché Caravaggio, rifugiatosi a Malta per sfuggire alle guardie papali, accusato di un omicidio commesso a Roma, ottenga il cavalierato che potrebbe metterlo al sicuro, ma inspiegabilmente viene incarcerato. ''Ho cercato di rendere più verosimili questi scritti apocrifi - ha spiegato ancora lo scrittore - ipotizzando al scrittura di Caravaggio che non era un letterato, e quindi un italiano rozzo ma efficace''.

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08 febbraio 2007
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