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''Il fantasma di Corleone''. A Palermo il docu-film di Marco Amenta sulla latitanza di Bernardo Provenzano

22 marzo 2006

''È possibile che un uomo riesca a vivere nascosto su un'isola da 43 anni, braccato da centinaia di poliziotti, e continui ad essere il capo supremo di Cosa Nostra? In Sicilia, terra di misteri e di vulcani, è possibile.''

Sabato 25 marzo verrà proiettato in esclusiva per la stampa* (al Cinema Imperia, via E. Amari, 160) il film documentario sulla latintanza del boss dei boss Bernardo Provenzano, intitolato ''Il fantasma di Corleone'' e realizzato dal giovane cineasta palermitano Marco Amenta.
Lunedì 27 marzo, sempre per i giornalisti*, nell'Aula bunker del Tribunale di Palermo, si terrà un incontro nel quale interverranno il regista Marco Amenta, il Procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso, il prof. Girolamo Lo Verso, Ordinario di Psicologia Clinica e autore del libro ''La Psiche dei Mafiosi''. Da confermare le partecipazioni dei procuratori aggiunti Guido Lo Forte e Roberto Scarpinato.

''Il fantasma di Corleone'' uscirà nei cinema di tutta Italia il 31 marzo.

Il film
Marco, giovane reporter siciliano, ritorna a Palermo in un film documentario per smascherare l'ultimo mistero italiano, ancora non risolto Bernardo Provenzano.
L'uomo è vivo ma è come se fosse un fantasma. Nessuno conosce il suo volto, né la sua voce. Si sa soltanto che nacque a Corleone il 31 gennaio 1933.
''Caro amico, quel ragazzo non ha, come noi, una grande esperienza della vita malvagia... insegnagli a restare calmo, corretto e coerente... Prima di parlare bisogna sempre conoscere la verità... Ora ti saluto e ti benedico''.
È la voce del padrino che scrive una lettera, o per meglio dire un ''pizzinu'', ad uno dei suoi fedelissimi: è così che governa Cosa Nostra, alternando saggezza e brutali esecuzioni. Il volto di Provenzano non lo vedremo mai... solo una voce, e le immagini evocatrici del suo mondo... un mondo si isolamento, macchinazioni e solitudine. E anche quando il cerchio si stringe attorno a Provenzano, lui misteriosamente riesce sempre a sfuggire... come un fantasma.
Il film passa continuamente dal lato degli inseguitori a quello del fuggiasco e viceversa, creando la tensione e il ritmo propri a questo thriller del reale. 
Se il film è soprattutto un thriller, nel racconto della ricerca dell'eterno latitante, il regista non tralascia di porre anche una nuova riflessione sulla mafia: Provenzano è ricchissimo, da 43 anni accumula ricchezze ma non può goderne. A cosa sono serviti allora questi anni di crimini e omicidi, se puoi devi vivere isolato, come un profugo, lontano dalla famiglia e dai figli? Un'ipotesi di risposta la dà un vecchio proverbio siciliano: ''Comandare è meglio che fottere!''

''Il fantasma di Corleone'' ha ricevuto la menzione speciale della giuria al Mediterraneo Festival ''Per l'impegno con cui l'autore si misura con l'atavico tema della mafia mescolando con padronanza il genere della palpitante inchiesta investigativa e la messa in scena di più ampio e spettacolare respiro cinematografico''.
Selezione ufficiale ai Festival Internazionali: Chicago International Film Festival; Cork International Film Festival; Rio De Janeiro Film Festival; Annecy Festival du Cinema Italien; Premio Libero Bizzarri; Movie eye (Mosca); Festival Internationale du Mediterranean CMCA; Prix Italia; Noir in Festival Courmayer; Infinity Film Festival.

''Il fantasma di Corleone'', un film documentario di Marco Amenta.
Sceneggiatura: Andrea Purgatori, Marco Amenta
Fotografia: Fabio Cianchetti
Montaggio: Claudio Di Mauro, Patrizia Cerasani
Musiche: Mario Modestini, Paolo Buonvino
Suono: Andrea Moser
Prodotto da: Simonetta Amenta - EuroFilm srl
Coprodotto da: Mediterranea Film e Arte France
Distribuito da: Pablo
 
* Proiezione per la stampa: sabato 25 marzo, ore 10.30 - Cinema Imperia
* Conferenza stampa: lunedì 27 marzo - ore 12.00 - Aula bunker
L'ingresso in Aula Bunker sarà consentito soltanto alla stampa accreditata e su presentazione del documento d'identità.
Si prega pertanto di comunicare i nominativi dei partecipanti entro le 13.00 di giovedì 25 marzo a:
martinezgiulia@libero.it - 335/7189949


Breve nota biografica su Marco Amenta
Nato a Palermo l'11 Agosto 1970, dopo il liceo Marco Amenta comincia a lavorare come foto-giornalista per Il Giornale di Sicilia e per alcuni settimanali nazionali. Nel 1992 si trasferisce a Parigi, dove continua a lavorare come foto-giornalista per l'Agenzia francese Gamma e per diversi settimanali francesi come Paris Match, l'Espress, VSD. A Parigi, dopo la Laurea in Cinematografia, realizza vari cortometraggi in pellicola come regista o direttore della fotografia. Per la Tv francese realizza Born in Bosnia, documentario girato durante la guerra in ex-Jugoslavia, presentato al festival "Palermocinema". Per lo stesso committente gira Lettre de Cuba, ambientato - appunto - a Cuba, che vincerà il Premio francese "Rouletabille" per giovani registi.
Nel 1995, crea la società francese Odissea, con la quale dirige e produce il film Diario di una siciliana ribelle, sulla vita di Rita Atria (collaboratrice di giustizia "adottata" da Paolo Boresellino, che si tolse la vita subito dopo la strage di Via D'Amelio). Il film vince 21 premi internazionale e viene trasmesso in 20 paesi. In Italia è trasmesso da RAI 2 in prima serata.
Con Ugo Pirro e Sergio Donati ha scritto la sceneggiatura di C'era una volta in Sicilia, che dirigerà prossimamente.
Ha scritto e diretto Il fantasma di Corleone, in coproduzione con Arte.

- ''Sulle tracce dell'uomo-ombra'' intervista a Marco Amenta di Elisa Speretta (www.narcomafie.it)

- ''La Rai taglia le scene del film su Provenzano che parlano di Berlusconi'' di Gattopardo (Articolo 21)

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22 marzo 2006
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