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"Il governo ha promesso e mantiene"

Il ministro Stefania Prestigiacomo ha illustrato il piano straordinario da 26 mln per rilanciare Lampedusa

18 giugno 2011

Interventi sulle fogne e sulla rete idrica, riqualificazione dei trasporti e risistemazione degli edifici pubblici, ma soprattutto stop al pagamento dei mutui fino a dicembre. Il governo ha varato il suo piano da 26 milioni di euro per rilanciare le isole Palagie e, soprattutto, Lampedusa che è la più grande delle tre.
"Lampedusa e le Pelagie sono un giacimento di natura e di bellezza che va valorizzato come risorsa per un turismo sostenibile. È questo il nostro obiettivo". Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha illustrato il contenuto del piano straordinario da 26 milioni di euro approvato dal Consiglio dei ministri per fronteggiare lo stato di emergenza a Lampedusa. "Il Governo ha promesso e mantiene - ha affermato il ministro Prestigiacomo -. Lampedusa ha pagato un prezzo in termini di immagine per l’ondata di sbarchi ed ha dato un grandissimo contributo di umanità e di accoglienza a migliaia di migranti. Con questo provvedimento puntiamo a dare una risposta concreta alle giuste istanze degli isolani, ma pure a contribuire a costruire una nuova e migliore qualità nelle strutture dell’isola anche ai fini di promozione turistica".

Tra le misure ambientali previste dal piano, ci sono - si legge in una nota - la realizzazione di interventi volti alla verifica del ciclo integrato delle acque e all’adeguamento e riqualificazione della rete idrica e fognaria esistente; interventi per il miglioramento del ciclo integrato di gestione dei rifiuti e per la bonifica e il risanamento ambientale; la promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica; la riqualificazione delle strutture dell’area marina protetta Isole Pelagie; interventi per la riqualificazione paesaggistico-territoriale, la manutenzione e ristrutturazione di edifici e strutture pubbliche; la riqualificazione ambientalmente sostenibile della rete di trasporto pubblico locale e delle relative infrastrutture.
Tra le agevolazioni fiscali per i residenti, l’ordinanza - prosegue la nota - autorizza chi ha acceso un mutuo a richiedere agli istituti di credito e bancari la sospensione fino al 31 dicembre 2011 delle rate dei finanziamenti. Ai datori di lavoro privati e ai lavoratori autonomi, anche del settore agricolo, è concessa fino al 16 dicembre 2011 la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Agevolazioni fiscali anche per chi ha il domicilio fiscale nel comune di Lampedusa.

"Finalmente il governo nazionale ha risposto alla pressante richiesta dei lampedusani ed ha emanato un decreto legge con cui si sospendono i pagamenti di tributi, contributi, mutui e leasing per i cittadini e le imprese di Lampedusa". Così ha commentato l'assessore regionale per l'Economia della Sicilia, Gaetano Armao, la firma del decreto legge con cui si sospendono i pagamenti dei tributi.
"Già il 3 marzo - ha ricordato Armao - avevamo chiesto al ministro Roberto Maroni che il governo prevedesse specifici benefici per i cittadini e le imprese di Lampedusa, come la sospensione del pagamento dei tributi e dei mutui che, in buona parte, sono a carico dell'erario regionale". "Adesso, seppur dopo mesi - ha proseguito -, giungono finalmente una serie di misure volte a risarcire, anche se parzialmente, l'alto prezzo pagato da Lampedusa in questi mesi e lo straordinario sforzo di solidarieta' dei suoi cittadini. Ci auguriamo che queste iniziative, unitamente a quelle già tempestivamente messe in campo dal governo regionale, possano far tornare alla normalità l'isola e costituiscano l'avvio di una fase che consenta di superare altre questioni ancora irrisolte come quella della presunta proprietà del demanio nazionale di Lampedusa". "Nel caso dei terreni delle Pelagie - ha proseguito l'assessore Armao - non sussiste alcuna ragione per giustificare la permanenza di tale proprietà allo Stato: l'equiparazione dei Comuni ai livellari (contadini che coltivavano la terra data loro in affitto con un contratto di livello in cambio di un canone) è un istituto arcaico e non applicabile a questo caso, in quanto assolutamente forzato e non pertinente all'evoluzione dell'ordinamento conseguente alla Costituzione e allo Statuto siciliano".

[Informazioni tratte da Ansa, Corriere del Mezzogiorno, Adnkronos/Ing]

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18 giugno 2011
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