''Il Pdl così com'è non mi piace''
Il presidente della Camera Gianfranco Fini: ''Avendo contribuito a fondarlo sono affezionato al Pdl, ma così com'è non mi piace''
"Il Pdl così com'è non mi piace. Non è una caserma, ma non deve essere neppure un'anarchia". Queste le parole del presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha comunque assicurato di vedere il suo futuro nel partito.
"Nessuna nostalgia dei partiti tradizionali di vecchio stampo - ha precisato Fini, ad Oristano per la presentazione del suo libro 'Il futuro della libertà' - solo al nord la Lega continua a vendere la Padania come facevano i partiti tradizionali vent'anni fa". "Il Pdl - ha proseguito Fini - ha commesso degli errori perché è nato da poco. Ha necessità di unire e omogeneizzare esperienze diverse perché si sono mescolate tre congiunture diverse. Questa prima fase si deve considerare di rodaggio iniziale non di routine". "Avendo contribuito a fondarlo sono affezionato al Pdl - ha continuato il presidente della Camera -. Mi sono assunto la responsabilità di consegnare al giudizio della storia 50 anni di vita nazionale cominciando con l'Msi sino ad An. Non eravamo alla canna del gas, An aveva percentuali a due cifre, ma ci siamo presi la responsabilità di dare vita a un nuovo soggetto politico perché credevamo nel bipolarismo, nell'alternanza e nell'europeismo. Ma se mi si chiede - ha osservato Fini - se il Pdl mi piace così come è adesso, la risposta credo l'abbiano capita tutti, non c'è bisogno di ripeterla".
Fini è tornato anche sul tema delle riforme. "Non è una mia fissazione di farle con la sinistra ma è necessario farle con un'ampia maggioranza per evitare il referendum", ha detto. "E' un'occasione irripetibile - ha aggiunto - perché dopo le regionali non ci sono più appuntamenti elettorali per i prossimi 3 anni. Quando ci ripresenteremo agli elettori dovremo dire abbiamo fatto le riforme". "Il Paese - ha continuato Fini - ha bisogno della riforma fiscale. Tremonti sa bene cosa fare per tagliare le tasse. Tagliare nettamente la spesa pubblica. La seconda cosa è che le tasse le devono pagare tutti non possiamo più limitarci a dirlo ma dobbiamo farlo". "La politica - ha proseguito nel suo ragionamento il presidente della Camera - non è battibecco personale perché non c'è contrasto tra la politica del fare e del pensare. Fare senza pensare e progettare? Berlusconi non è uno sprovveduto, prima di fare pensa, e credo di non esserlo neppure io".
Il commento fatto da Fini sul Popolo della Libertà ha provocato le reazioni di Ignazio La Russa, ministro della Difesa, e di Maurizio Lupi, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera, concordi nel dire che "si può fare meglio, ma con il tempo e l'aiuto di tutti".
"Non credo che si riferisse alla presentazione delle liste", ha detto La Russa, interpellato all'entrata della sede del Pdl di via dell'Umiltà. "Tutti vogliamo un Pdl più bello e forte, però accontentiamoci. Il Pdl in pochi mesi ha vinto tutti. Anche questa vicenda dimostra che si può fare di più e meglio. Col tempo".
"Il Pdl non è un contenitore riempito con ciò che capita ma un partito nato dal basso, tra gli elettori prima che nelle stanze della politica", ha commentato Maurizio Lupi. "A Fini non piace? Credo che ognuno senta la necessità di migliorarsi sempre, ma non possiamo dimenticare quanto di buono fatto fino ad ora. Oggi il Pdl, nonostante sia stato fondato meno di un anno fa, è già una realtà radicata sul territorio. Certamente si può fare di più - conclude Lupi - ma c'è bisogno dell'impegno di tutti".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica.it]
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