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''Il Ponte sullo Stretto? Se vuole e può lo realizzi la Regione siciliana''. Le perole del ministro Di Pietro

02 ottobre 2006

''Il governo Prodi non considera il Ponte opera prioritaria, e vista l'esiguità delle risorse disponibili, punta alla realizzazione di altre infrastrutture''. Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro, nel corso del vertice con la Regione Siciliana tenutosi l'altro ieri a Palazzo d'Orleans.
Di Pietro ha precisato comunque che, nel caso di disponibilità del Governo siciliano a mettere in campo parte delle risorse della programmazione comunitaria e regionale 2007/2013 per la realizzazione del Ponte, ''non essendoci un veto esplicito alla realizzazione dell'opera nel programma dell'Ulivo, mi ritengo libero di potermi impegnare a titolo personale, da ministro e da leader di partito, a non oppormi e anzi ad appoggiare la realizzazione del Ponte in Consiglio dei ministri''.

L'esponente del Governo Prodi ha precisato che la Società Stretto di Messina non è stata e non sarà smantellata e si punta non ad una rescissione degli impegni assunti con il General Contractor che è stato autorizzato a completare l'iter progettuale, ma ad un accordo con la stessa impresa vincitrice della gara d'appalto. ''Il progetto definitivo - ha aggiunto Di Pietro rivolgendosi al governatore Salvatore Cuffaro -, che il General Contractor sta per completare, e che allo Stato costerà 60 milioni di euro (al posto dei 280 milioni quanto sarebbe costata la risoluzione del contratto), ve lo cedo a zero euro. Il progetto è già vostro''.
Al tavolo di lavoro, programmato da mesi, e propedeutico alla stipula di Accordi di Programma Quadro con il ministero per la realizzazione delle infrastrutture nell'isola, ha partecipato il vice ministro Angelo Capodicasa; il presidente dell'Anas Pietro Ciucci; l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti; gli assessori regionali ai Trasporti e ai Lavori Pubblici, Dore Misuraca e Agata Consoli. Il vertice era allargato ai presidenti delle nove Province dell'isola, al coordinamento dei sindaci della Valle del Belice, ai sindaci delle città metropolitane, ai segretari regionali dei sindacati, ai rappresentanti di Confindustria, delle autorità portuali e degli aeroporti.

Il Presidente della Regione, in apertura dei lavori, ha tracciato il quadro della situazione infrastrutturale della Sicilia, ''del percorso già avviato e che ha portato a risultati tangibili e che ha visto Governo centrale e regionale operare sinergicamente sulla base di un piano condiviso e di priorità scelte in modo tecnicamente rigoroso. Siamo certi - ha sottolineato Cuffaro - che il dibattito dimostrerà che nessuno vuole opere inutili soprattutto quando occorre indicare una priorità dei fabbisogni''.
''Abbiamo ben chiaro - ha aggiunto - quale potrebbe essere il ruolo della nostra regione nel sistema dei trasporti del bacino del Mediterraneo, che oggi ci riporta ad una centralità che avevamo perso. I nuovi traffici che provengono dall'Oriente saranno appannaggio di Spagna, Marocco e Tunisia, paesi che hanno in corso investimenti eccezionali in questo settore. La Sicilia è la prima ad incontrare questi traffici - ha proseguito Cuffaro - e non può e non deve rinunciarvi, e questo non solo per un proprio interesse, ma per l'intero sistema paese''.
''La realizzazione del Ponte sullo stretto rappresenta una grande sfida per il Paese, e non solo per l'isola, che salderebbe definitivamente la Sicilia, piattaforma logistica del Mediterraneo, all'Europa. Siamo sinceramente convinti che la rinuncia al Ponte
- ha detto ancora Cuffaro - sarebbe una sconfitta per tutti, una scelta che ci farebbe perdere una grande opportunità''.
In un documento predisposto e consegnato poi al Ministro, è stato riportato lo stato di attuazione delle opere infrastrutturali e le criticità finanziarie per ciascuna di esse.

Il Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, in una nota si è detto soddisfatto per la decisione del Governo di accogliere la sua richiesta di destinare i fondi accantonati per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina alla costruzione e al completamento di infrastrutture per il Mezzogiorno del Paese. ''Come abbiamo sempre chiesto - ha detto Bianchi - le risorse che il governo precedente aveva destinato alla costruzione del ponte sullo stretto di Messina verranno destinate alla costruzione di importanti infrastrutture nel Mezzogiorno, con particolare riferimento alla Sicilia e alla Calabria. Una buona parte di queste risorse serviranno al completamento della Salerno - Reggio Calabria. È l'ennesima conferma del fatto che dire non a un'opera costosa e inutile come il ponte sullo Stretto ci permette di poter dire si a tante infrastrutture utili e necessarie per la Sicilia e la Calabria''.

Fonte: La Sicilia

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02 ottobre 2006
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