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''In ima tartara''. I tesori archeologici e i miti dell'Etna in mostra a Volos, la patria degli Argonauti

11 giugno 2007

Sarà inaugurata oggi, nel Museo Archeologico di Volos, patria degli Argonauti e seconda tappa greca dopo Creta, la mostra ''In ima tartara'', che, finanziata da Regione siciliana e dall'Unione europea, comprende non solo 92 reperti archeologici dall'età del rame a quella del bronzo trovati all'interno delle grotte di scorrimento della Sicilia orientale, ma un percorso didattico e culturale che vuol essere un omaggio all'Etna.

La mostra comprende infatti una serie di pannelli sul vulcano, con la sua natura, i suoi miti e le sue leggende e la ricostruzione di quelle grotte laviche destinate nella preistoria a usi funerari e altri rituali. L'antro, infatti, veniva vissuto come ''profondo inferno''. Di qui il titolo della mostra, tratto da un'iscrizione in latino lasciata nel 1823 dal vulcanologo Mario Gemmellaro nella grotta etnea delle Palombe, dove si era fatto calare.
''A Iraklion, la maggiore città cretese - ha spiegato Gesualdo Campo, Soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Catania - la mostra ha avuto un successo di pubblico straordinario, davvero inaspettato. E, a Volos è stato subito notevole l'apprezzamento dimostratoci dagli addetti ai lavori per quest'operazione culturale: narrare l'Etna, il più grande vulcano europeo, anima vibrante del Mediterraneo sin dagli albori, come i più antichi miti d'oriente e occidente testimoniano. E raccontarlo non solo attraverso i reperti ma con un allestimento multimediale complesso che comprende anche diapositive e filmati di eruzioni''.

''Nonostante si tratti essenzialmente di una mostra archeologica - ha confermato l'archeologo Francesco Privitera, curatore scientifico dell'iniziativa insieme al prof. Vincenzo La Rosa, direttore del Centro di archeologia cretese dell'Università di Catania - il filo rosso di questa proposta culturale è proprio la sacralità delle grotte che, da luogo di sepolture e riti nella preistoria, diventano frontiera dell’immaginario attraverso il mito''.

Alla mostra, che si concluderà l'11 luglio e in ottobre concluderà il suo percorso a Catania, nella chiesa di San Francesco Borgia, hanno collaborato anche la Rai, che ha fornito uno spettacolare filmato di Giovanni Tomarchio, il Parco dell'Etna e il Centro Speleologico etneo.

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11 giugno 2007
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